Giro di prostituzione a Treviso, il poliziotto D’Amore bloccato con tremila euro nelle mutande
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foto da Quotidiani locali
Il poliziotto con la passione per la politica Ivan D’Amore, 32 anni di Preganziol, è finito in carcere, venerdì mattina, per sfruttamento della prostituzione su decisione del giudice Carlo Isidoro Colombo.
L’aggravamento della misura è stata decisa dal gip per le novità emerse nelle indagini sul giro di prostituzione gestito dall’agente della Polaria di Tessera sospeso dal servizio da alcuni mesi.
D’Amore era stato arrestato e messo ai domiciliari ad inizio marzo ma pochi giorni dopo il gip gli aveva concesso la misura meno afflittiva dell’obbligo di firma.
Nel frattempo però gli uomini della squadra mobile hanno continuato a indagare sulla vicenda tenendo sotto controllo il cellulare di D’Amore. Ed hanno scoperto che, in un viaggio che il 25 marzo avrebbe fatto in Sicilia (lui è originario di Messina) avrebbe portato con sè dei soldi. Per questo motivo, dopo aver ottenuto il permesso di scendere nella sua regione d’origine, D’Amore è stato pedinato dalla polizia e, dopo essere atterrato all’aeroporto di Catania, è stato fermato pochi chilometri dopo e perquisito.
In auto D’Amore non aveva nulla ma addosso, più precisamente nelle mutande, aveva un rotolo di contanti di poco più di 3.000 euro. Denaro che gli è stato sequestrato. Nella successiva perquisizione nella sua abitazione di Preganziol l’esito è stato negativo.
Quell’episodio, oltre ad una serie di altri riscontri raccolti nelle ultime settimane dalla squadra mobile, hanno indotto il giudice delle indagini preliminari Colombo ad aggravare la misura e a spedire D’Amore in carcere. Nei giorni scorsi s’è tenuto anche l’interrogatorio di garanzia ma l’indagato (difeso dall’avvocato Fabio Crea) s’è avvalso della facoltà di non rispondere.
D’Amore è accusato, assieme ad una donna colombiana di 50 anni, Merceby Primera Morales, pure lei in carcere, di aver sfruttato la prostituzione di donne e trans sudamericani.
Un giro di almeno una ventina di persone che vendevano il proprio corpo in tre diversi appartamenti: due a Treviso e uno a Martellago. Il tutto da quasi un anno. Il giro di prostituzione coinvolgeva almeno una ventina di sudamericane che dopo un paio di settimane cambiavano appartamento in modo da mettere a disposizione dei clienti sempre nuove prostitute o trans.
A Treviso gli appartamenti a luci rosse sono stati individuati in via Lotto e in via Marconi mentre a Martellago l’appartamento dove decine di clienti entravano e uscivano di giorno e di notte si trovava in via Ca’ Rossa.
Erano a decine i clienti che usufruivano delle prestazioni sessuali e di ceti sociali trasversali. D’Amore e l’amica colombiana, oltre a procurare e a mettere a disposizione i tre appartamenti, provvedevano ad andare a prendere prostitute e trans alle stazioni ferroviarie e agli aeroporti con un servizio di trasporto a pagamento. Non solo, avrebbero preteso anche una cifra di 400 euro settimanali da ciascuna prostituta o trans per l’affitto degli appartamenti.