Discarica abusiva a Ramon di Loria: parte la bonifica da 2,4 milioni
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di Loria: parte la bonifica da 2,4 milioni](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/tribunatreviso/2024/04/23/092912667-cc3f106d-38ca-4cf8-8f04-bc879e21ac12.jpg)
foto da Quotidiani locali
È partita la seconda fase della bonifica della discarica abusiva di via Campagna a Ramon che prevede lo scavo del piano campagna per eliminare il terreno inquinato. Un intervento reso possibile grazie ad uno stanziamento da parte della Regione di 2 milioni e 400mila euro per un’area di 4mila metri quadri al cui interno era stati rinvenuti materiali di ogni genere.
Fra i ritrovamenti anche delle bombe che nel 2021 resero necessario l’allontanamento momentaneo di almeno 150 residenti della zona.
Dal fallimento della Raccolta Veneta
La vicenda parte nel 2016, con il fallimento della Raccolta Veneta che qui operava nel settore del materiale ferroso di recupero. Dopo fallimento della società l’area ha continuato abusivamente a ricevere materiali.
A scoprirlo nel settembre 2019 i carabinieri del Noe di Venezia: oltre 250 metri cubi di rifiuti pericolosi e non erano stati stoccati a cielo aperto. Il tutto sopra un altro cumulo di rifiuti già sequestrato sempre dal Noe nel 2017.
Il materiale era di vario tipo, dai contenitori di solventi e di olio vuoti a parti meccaniche di veicoli fino agli imballaggi di plastica e sfridi da demolizione. Il tutto per un totale di oltre 2000 metri cubi fra cui anche trecento bombe asportate dagli artificieri.
La bonifica
«Bisogna rompere la platea in cemento - spiega il sindaco di Loria Simone Baggio - e scavare in profondità per circa due metri. C’è soddisfazione per questa fase finale perché ci siamo arrivati grazie ad un lavoro di squadra tra uffici comunali, Sinergeo (l’azienda che ha fatto da consulente per la gestione della bonifica, ndr) e la Regione. Dunque un grande orgoglio poter finalmente riportare quest’area al suo stato originale che permette a tutti coloro che abitano nelle vicinanze di stare tranquilli: ci saranno sei-otto mesi di lavoro, chiaramente tempo permettendo, però tutto tornerà come la natura esige».
Il Comune si era trovato “ope legis” proprietario dell’area a seguito di un abuso edilizio e la precedente proprietà non era solvibile per la bonifica. Anche questa toccava al Comune ma il costo era così elevato che avrebbe messo in serio pericolo il bilancio comunale. Poi il contributo regionale ha permesso di andare avanti.
Presente il 22 aprile all’avvio dei lavori di bonifica anche l’assessore regionale all’ambiente Giampaolo Bottacin. «L’inquinamento del sito è rilevante e il sindaco è stato attento a sottoporci questa situazione che per lui e per i suoi cittadini era ormai insostenibile. Qui, come in altri siti inquinati, come Regione abbiamo fatto la nostra parte: dispiace però che quando si verificano situazioni come questa poi i danni vadano a ricadere sui cittadini. Ma alternativa non c’è perché al momento in cui non si riesce a trovare il responsabile dell’inquinamento è evidente che si deve intervenire per poi rivalersi su chi ha determinato questa situazione di disagio».
A preoccupare era l’inquinamento della falda acquifera che, confermano recenti analisi chimiche, non è stata compromessa