A MENTE FREDDA – Catania, film già visto. Stadio “Massimino” terra di conquista
Il vice presidente del Catania Vincenzo Grella pretendeva sei punti nelle partite con Potenza e Sorrento. Così disse nei giorni scorsi, in occasione dell’appuntamento pre-natalizio con i giornalisti. La prima delle due gare è andata nel peggiore dei modi, non avendo racimolato gli etnei neanche un punto. La prossima si giocherà domenica 22 dicembre, e sarà l’ultima dell’anno solare. Intanto si è concluso il girone d’andata e soprattutto tra le mura amiche la squadra di Toscano continua a steccare.
Un vero peccato che davanti ai propri tifosi, in quella che dovrebbe rappresentare la roccaforte rossazzurra, il Catania fatichi a cambiare passo. Non basta la spinta incessante di un “Massimino” che fa registrare sugli spalti numeri di ben altre categorie. Su dieci gare disponibili in casa, i rossazzurri hanno fatto bottino pieno solo quattro volte, pareggiando altrettante partite e riportando due sconfitte. Se da un lato, in casa, il Catania ha subito 5 reti, dall’altro fatica dannatamente a trovare la via del gol.
Non a caso tutte le formazioni che occupano posizioni di classifica migliori vantano attacchi più prolifici nei confronti interni. Vedi le 25 marcature del Benevento, i 17 gol di Crotone e Avellino, i 18 centri del Potenza. Anche AZ Picerno e Cerignola, nel loro stadio, hanno fatto molto meglio del Catania in zona realizzativa.
Sarebbero bastate solo due vittorie in più sotto l’Etna per ritrovarsi la squadra di Toscano, oggi, al secondo posto in classifica. Nel contesto di un campionato molto equilibrato, il Catania continua invece a sprecare occasioni su occasioni per risalire la china. Segno che i limiti dei rossazzurri sono evidenti. Spesso ci si aggrappa alla sfiga, che per carità in parte potrebbe incidere, ma la fortuna devi anche saperla indirizzare dalla tua parte. Come? Dimostrando di avere carattere piuttosto che sfaldandosi al minimo errore.
Troppo spesso emerge il tema delle pressioni, ma in una grande piazza sono la normalità. Accettando di giocare in una piazza caldissima, le pressioni devono fungere da stimolo per fare bene. Qui invece si assiste ad uno scenario dove lo stadio etneo è diventato terra di conquista. Molte squadre riescono a portare via punti da Catania, e questo una compagine dichiaratamente ambiziosa non può permetterselo. Se ci sono in rosa giocatori incapaci di reggere le pressioni, significa che non possono vestire la maglia del Catania. Inutile girarci intorno.
Può venire in soccorso il mercato di riparazione, con acquisti mirati. A differenza della scorsa stagione, quando tante operazioni di calciomercato a gennaio non diedero al Catania quel quid necessario per cambiare rotta. L’auspicio è che, nella seconda parte di stagione, gli etnei riescano a raddrizzare un campionato anonimo. Esiste ancora la possibilità di farlo. A patto che cambi totalmente il trend casalingo. Lo si è detto tante volte, ma i fatti hanno puntualmente riproposto il solito canovaccio.
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