STAMPA LOCALE – Vagliasindi: “Con Stoppa e Jimenez è un altro Catania. Non c’è equilibrio nelle due fasi. Mercato, attacco e difesa reparti su cui investire di più”
Ai microfoni di Telecolor, nel corso di ‘Anteprima Corner’, il giornalista Alessandro Vagliasindi si è espresso sul ko riportato dal Catania a Benevento. Ecco quanto evidenziato:
“Penso che la gara di Benevento sia assolutamente in linea con il diagramma stagionale di questa squadra che ha alternato costantemente prestazioni buone a prestazioni che lasciano sempre delle perplessità. Oggi abbiamo la constatazione del motivo per cui il Benevento è primo ed il Catania lontano 12 punti dalla vetta. Perchè anche in situazioni di difficoltà oggettive quali quelle affrontate dal Benevento fino al 70′, l’insieme dell’organico giallorosso ha fatto la differenza. I giocatori forti ce li hai perchè ti devono fare la differenza fino alla fine. Addirittura il Benevento ne ha tenuti in panchina diversi… Pinato, Lanini, Acampora, giocatori protagonisti nel finale di gara. Non si capisce perchè al 90′ il Catania non possa portare i giocatori più forti”.
“Questioni di carattere tattico? Fisico? Legate al campo di allenamento in cui la squadra si esercita quotidianamente ed è in condizioni più che precarie? Vanno individuate le cause. Se costruisci la squadra su alcuni giocatori chiave devi avere la disponibilità di questi calciatori per disputare almeno 34-35 partite dando un’impronta per l’intera durata delle gare“.
“Il Catania con Stoppa e Jimenez è stato un Catania, senza Stoppa per scelta tecnica e Jimenez per infortunio è stata un’altra squadra. Le considerazioni da fare sono molteplici e questo deve indurre a delle riflessioni ancora più importanti considerando che siamo entrati nella fase invernale del mercato e quindi servirà necessariamente riflettere su chi deve vestire la maglia del Catania da qui a fine stagione“.
“Togliere Stoppa ed inserire D’Andrea è una scelta di Toscano. Non vedevo io onestamente uno Stoppa a corto di fiato oppure fuori dalla partita. Questa mi è sembrata una scelta abbastanza discutibile. Per quanto riguarda gli altri cambi, alcuni sono stati dettati dall’infortunio di Jimenez, altri ancora per cercare di mettere densità in mezzo al campo con Verna, Di Tacchio e Guglielmotti ma l’evidenza della partita è che poi il Benevento ha preso il sopravvento e ha fatto suoi i tre punti. E questo è il confine tra una squadra da primato e una che può ambire soltanto a una qualificazione ai playoff“.
“Il meglio di quello che abbiamo visto a Benevento sono state le giocate di Stoppa, Jimenez e Inglese. I numeri di quest’ultimo sono molto importanti. Nonostante sia un giocatore che ha superato i 33 anni, il dato di 20 presenze e 11 gol dice tanto sulla stagione fino a questo momento più che positiva di Inglese. E’ venuto a Catania con un contratto annuale con opzione per la stagione successiva“.
“Ci vuole dell’altro in attacco perchè finora abbiamo visto tutti gli altri attaccanti fare più che fatica. Il reparto su cui bisogna investire di più è quello, unitamente alla difesa che per contingenze, l’infortunio di Di Gennaro e Bethers ma anche un calo di rendimento per alcuni giocatori che avevano iniziato bene e si sono persi, necessita di correttivi”.
“Fa specie che tra le trasferte di Giugliano, Crotone, Avellino e Benevento, partite in cui il Catania ha realizzato sempre due gol, i rossazzurri siano usciti con un solo punto all’attivo, quello di Avellino. Questo ci fa capire come la squadra ammirata ad inizio stagione per un’ottima disposizione difensiva ha preso delle imbarcate che vanificano anche un miglioramento alla fase realizzativa, la quale era un pò il tallone d’Achille di quella prima parte di stagione. La squadra non ha trovato equilbrio nelle due fasi di gioco ed il distacco dalla capolista si nota soprattutto in queste circostanze“.
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