GRELLA: “Per me è stato un buon mercato con l’età media della rosa abbassata. Sul settore giovanile e le difficoltà incontrate dalla squadra…”
Dopo avere pubblicato la prima parte dell’intervento di Vincenzo Grella ai microfoni della trasmissione ’60 minuti’, su Radio Studio Centrale, evidenziamo anche le parole del vice presidente ed amministratore delegato del Catania con riferimento al progetto che la società intende portare avanti, puntualizzazioni sulle strategie di mercato e considerazioni sulle difficoltà incontrate dalla squadra in campionato:
“Il progetto prosegue guardando in alto, sapevamo dal primo giorno che non fosse semplice il progetto e passasse attraverso delle difficoltà, momenti con qualche critica e dubbi sulle scelte fatte, sempre con sano confronto, onestà e voglia di non prendere mai in giro la gente. Il rispetto che portiamo verso le persone è sempre stato uno dei primi valori della gestione del presidente Pelligra. Io mi sento una persona molto importante per lui che non perde mai entusiasmo. Le grandi sfide si vincono passando dai momenti di difficoltà. Io ho sempre vissuto la mia carriera guardando il bicchiere mezzo pieno, e per me in questo momento è mezzo pieno”.
“Il club oggi investe sul settore giovanile come farebbe una società di B forte, noi abbiamo 5 ragazzi della Primavera in una prima squadra molto importante ed io sono orgoglioso di questi ragazzi che ad inizio stagione non immaginavamo fossero a tempo pieno con noi. Per Corallo, ad esempio, c’era la possibilità che andasse a farsi le ossa in estate in D, il mister ha voluto tenerlo ed il risultato è stato fantastico. Nel territorio oggi abbiamo diversi club affiliati lavorando con i loro allenatori e facendo più scouting possibile per scovare talenti e non farli scappare verso nord. Anche questo comporta un investimento molto importante per un club giovane”.
“Non penso si possa parlare di mercato invernale al risparmio, ma dell’utilizzo di una somma sostanziosa fatto in un modo migliore. Avere 5 giocatori fuori lista non è una cosa utile per la società, dunque abbiamo lavorato fortemente per far sì che il denaro venisse utilizzato meglio, abbiamo abbassato l’età media della rosa inserendo calciatori giovani, freschi, con voglia di mettersi in mostra e precise caratteristiche. Castellini? Io non mi sento di trattenere un giocatore che non vuole più stare a Catania. Deve essere un onore per un calciatore vestire quella maglia, specialmente un giovane che abbiamo lanciato noi dopo averlo preso in Serie D”.
“Per me è stato un buon mercato. Naturalmente si cerca di tirare fuori il massimo da quello che il mercato offre in quel momento. Da metà dicembre circolano dei nomi che a volte si possono prendere e a volte no, qualcuno magari ci resta male ma succede che il club X in trattativa con noi da fine dicembre dice di cedere il giocatore e a fine gennaio ci ripensa, allora devi trovare un’opzione B piuttosto che C e avanti così. La volontà del club di prendere altri calciatori c’era, ma non facciamo più i contratti onerosi del periodo precedente, c’è un taglio più netto rispetto al passato con premi legati soprattutto alle prestazioni sul campo. E penso che i giovani che abbiamo messo dentro la rosa siano molto interessanti, io sono contento di loro. Gli acquisti sono stati concordati e condivisi con il presidente, gestendo anche il discorso legato agli esuberi”.
“Difficoltà incontrate nel corso del campionato? Noi abbiamo avuto la sfortuna di perdere tre giocatori molto importanti a centrocampo, da lì in poi siamo entrati in un tunnel dove il mister ha dovuto fare delle modifiche all’assetto di squadra, facendo scattare quel meccanismo in cui perdi un pò di fiducia, il risultato non arriva, rincorri la vittoria, spendi ancora più energie e qualche giocatore che non ha svolto interamente la preparazione ne ha risentito. Anche perchè per il tipo di lavoro impostato da Toscano devi stare bene fisicamente, è un tecnico molto esigente che fa lavorare tanto le squadre che allena. Per questa ragione abbiamo portato a gennaio ragazzi più freschi e dinamici, una scelta legata al suo modo di giocare“.
“La società vuole prendere una direzione basata sulla richiesta di collaborazione tra lo staff, mettendo il club davanti al proprio Io. Perchè con l’Io non vinciamo mai niente, il Catania viene prima di tutto e continuerò a difendere chi ha sposato questo progetto. Noi abbiamo bisogno di questa città perchè insieme possiamo essere vincenti e diventare una potenza del calcio italiano, dividendoci faremmo invece grande fatica e saremmo molto più deboli. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi, al di là delle critiche che ci possono stare”.
“Toscano è un vincente, non è venuto a Catania per un semplice passatempo. Non è facile portare avanti la preparazione senza la disponibilità della sua squadra ideale. Ha lavorato anche con tanti giocatori in esubero, noi abbiamo rispettato i contratti perchè siamo dei signori del calcio, ma poi non è facile per il mister inserire i nuovi con lo spirito giusto. Io volevo dargli la squadra al completo prima possibile in estate, se poi i calciatori in esubero rifiutavano le proposte noi come società cosa avremmo dovuto fare? Potevamo gestire meglio situazioni complesse legate successivamente all’infermeria forse, ma in questo caso non c’è un colpevole ma una dinamica di lavoro di più persone che fa parte della crescita del club. Non potevamo pensare di avere la ricetta perfetta. Oggi il presidente ha più voglia di due anni e mezzo fa, l’importanza di questa piazza nel calcio italiano l’ha capita strada facendo. Lo ha vissuto sulla propria pelle. La voglia di portre il Catania in alto facendolo diventare un grande club è aumentata, sacrificando il suo tempo ed i suoi affari”.
“La squadra deve sfuttare maggiormente le sue qualità. Ad oggi ci mancano diversi calciatori e dobbiamo fare di tutto per ripristinarli prima possibile, perchè con la rosa al completo voglio giocarmi le mie carte fino alla fine. L’anno scorso per 7 maledetti minuti abbiamo perso l’accesso in semifinale con una squadra al 70% più debole di questa e con un allenatore diverso. Diversi avversari hanno grande preoccupazione del Catania e sperano, magari, che l’emergenza infermeria continui. Io ho rapporti con tanti presidenti e qualcuno in particolare pensa che il vero avversario del Catania sia il Catania stesso, ritenendola con l’organico a completa disposizione la squadra più forte del campionato“.
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