Wimbledon donne, giorno 3: la rinascita di Andreescu e la scoperta di Todoni

La pioggia ha nuovamente rallentato il programma, ma fra uno scroscio e l'altro c'è stato spazio per prestazioni degne di nota

Nell’articolo dedicato al riepilogo della seconda giornata di Wimbledon avevo scritto che le previsioni meteo per il Day3 erano ottimistiche perché la pioggia era “possibile ma non probabile”. E infatti, siccome era possibile, la pioggia c’è stata… OK, sto facendo il furbo, ma in realtà indovinare il tempo dell’estate londinese è complicatissimo e questo mercoledì della prima settimana lo ha confermato.

Si è giocato a singhiozzo, e il programma previsto è ben lontano dall’essere completato. Non è facile tirare le fila di questa situazione, in cui i turni si accavallano e alcune giocatrici devono ancora completare i loro impegni. Cominciamo con i recuperi: tutte le teste di serie che non avevano ancora disputato, o concluso, il loro primo turno al Day2 causa pioggia hanno vinto: Collins, Svitolina, Krejcikova, Haddad Maya (e spero di non aver dimenticato qualcuna).

Nel frattempo la parte bassa di tabellone si è cominciato il secondo turno. A livello di teste di serie hanno perso Pavlyuchenkova (contro Zhu Lin) e Noskova (contro Andreescu). Non avendo visto il match Anastasia ho poco da dire. Zhu è ormai una veterana (30 anni compiuti) che un paio di volte nell’arco della carriera è riuscita ad andare oltre la 50ma posizione. La nota curiosa è che aveva già giocato, e vinto, contro Pavlyuchenkova ben dieci anni fa, in un match disputato a Pechino nel 2014 e vinto per 6-4, 3-3 e ritiro.

Sono più preparato sul match fra Linda Noskova e Bianca Andreescu, che ho seguito integralmente a bordo campo (court 18). Sul piano della classifica Noskova era strafavorita (26 a 176), ma questo perché Andreescu è ancora una volta reduce dalle ormai ricorrenti traversie fisiche, ed è ammessa al torneo grazie al ranking protetto.

Per fortuna a Wimbledon Bianca non sembra avere problemi, e lo si capisce da come gioca. Contro Noskova ha vinto in due set (6-3, 7-6) senza mai cedere la battuta e dando dimostrazione di tutta la ricchezza del suo repertorio tecnico. Giusto per capirci, parlo solo del servizio. Ebbene, per non dare ritmo alla risposta di Noskova ha servito in tutti i modi possibili (di potenza, slice, kick, al corpo, centrale, a uscire etc etc) e anche grazie a questo saggio di varietà tecnica ha salvato 5 palle break su 5.

E poi in campo ha anche un po’ soggiogato la giovane Noskova sul piano della personalità, finendo per diventare la prima attrice del match. Insomma, lasciando da parte i numeri del ranking, lei era quella che doveva vincere il match e lo ha fatto. Ultima nota, giusto per capire di che prestazione stiamo parlando: Bianca ha chiuso la partita con un saldo tra vincenti/errori non forzati di +17 (28/11). Solo 11 errori per una tennista così creativa, sono un dato da sottolineare.

Un dato che deve far drizzare le antenne a Jasmine Paolini, visto che sarà proprio lei l’avversaria del prossimo turno. Paolini ha vinto un bel match contro Greet Minnen (rimando all’articolo della cronaca per i dettagli) disputato sul Court 1. Il dato dello stadio non è irrilevante perché in sede di intervista Jasmine ha detto che le condizioni del campo l’hanno un po’ sorpresa, dato che la palla viaggiava più veloce e con un rimbalzo più basso rispetto al primo turno (disputato all’aperto sul campo 3).

Paolini sarà anche una fresca Top 10, ma è da molti anni sul circuito e ha dato prova di esperienza e maturità adattandosi in corso di partita alle nuove condizioni, e finendo per vincere con autorità (7-6, 6-2). Insomma Paolini contro Andreescu si annuncia una partita davvero da non perdere, tra due giocatrici in condizione. Jasmine e Bianca si sono affrontate anche nell’ultimo Slam (vittoria di Paolini per 6-1, 3-6, 6-0 al Roland Garros 2024). Vedremo come andrà la rivincita con la variabile assolutamente da non trascurare del cambio di superficie (da terra rossa a erba).

Finalmente sono riuscito a vedere la numero 2 del mondo Coco Gauff, dopo essermi completamente perso il primo turno. Coco era impegnata contro la giovane rumena Anca Todoni e ha vinto per 6-2, 6-1 una partita mai in discussione, condotta con sicurezza e maturità. Eppure staremmo parlando di due coetanee, visto che sono nate entrambe nel 2004 (marzo Gauff, ottobre Todoni). Sulla sua partita potrei limitarmi a questo. Anzi, se fossimo su un social, visto il punteggio, si potrebbe dire che Coco ha “asfaltato”, “annichilito”, “disintegrato” (scegliete voi l’iperbole che preferite) la povera Anca.

Ebbene, niente di tutto questo. A me Todoni ha colpito in modo favorevole, e il punteggio così severo secondo me è in parte frutto della sua inesperienza. Però per altri aspetti mi è sembrata promettente. La vedevo per la prima volta e di primo acchito non sembra proprio compatriota di Simona Halep. E’ alta 1,84 con un fisico longilineo (stile Rybakina), però malgrado le leve lunghe si muove discretamente bene. E poi è capace di generare potenza con facilità. Per me ha notevoli margini di miglioramento. Ricordo che stiamo parlando di una teenager alla prima esperienza Slam.

Poi magari mi smentirà, visto per avere successo nel tennis occorrono tanti fattori differenti, e molti sono così privati e personali da non essere assolutamente percepibili da noi spettatori esterni, durante le partite. Però sono curioso di rivederla e scoprire dove sarà fra due-tre anni.

Per chiudere la consueta nota dedicata alle wild card “eccellenti”. Oggi erano in campo Naomi Osaka e Emma Raducanu. Avversaria di Osaka era Emma Navarro, quella di Raducanu era Elise Mertens. Mertens non è in un momento felice di carriera, e ha finito per perdere 6-1, 6-2. Significa che l’avventura della enfant du pays Raducanu continua. Mentre quella di Osaka si chiude, battuta da Navarro per 6-4, 6-1.

A mio avviso Navarro è forse la giocatrice di vertice con il ranking attualmente più sottostimato. Non sarà superspettacolare ma sbaglia pochissimo, regala nulla e in campo sceglie praticamente sempre di fare la cosa giusta. Se non ha fatto più strada all’ultimo Roland Garros è stato solo perché ha trovato di fronte Sabalenka in una di quelle giornate in cui è semplicemente ingiocabile, ma con un sorteggio differente avrebbe potuto aspirare alla finale a Parigi. In sostanza la Osaka di oggi, specie sull’erba, non aveva molte possibilità.

Per Navarro al prossimo turno andrà in scena la rivincita della semifinale di Bad Homburg di un paio di settimane fa. Avversaria Diana Shnaider (vincitrice in Germania per 7-5, 2-6, 6-3). Altro match che si dovrebbe cercare di seguire. Programma e pioggia permettendo.