Pegula: “Facevo fatica a respirare e a dormire. Ritiro? Non ho una tempistica. E mi sento una 25enne”

Tra le tenniste protagoniste della seconda parte di stagione c’è senza ombra di dubbio Jessica Pegula. La statunitense, vittima di un infortunio piuttosto fastidioso nella prima metà dell’anno, è rientrata nel migliore dei modi, raggiungendo la finale allo US Open 2024, fermata solamente da Aryna Sabalenka. Al quotidiano emiratino ‘The National’, la nativa di Buffalo ha rilasciato una lunga ed interessante intervista, partendo proprio dal problema alle costole.

“Inizi a farti prendere dal panico. Pensi: ‘Non posso giocare. Non posso fare niente’. E con il mio infortunio era strettamente necessario che io riposassi. Ma avevo difficoltà a respirare e a dormire“.

Jessica Pegula ha poi affrontato la reazione alla sconfitta in finale allo US Open: “Mi è sembrato di aver attraversato molte fasi diverse del dolore. Prima ero arrabbiata per la partita. Poi ho pensato: ‘Wow, avrei potuto vincere uno Slam’. Poi sono tornata ad essere arrabbiata, quasi frustrata. Dopo però mi sono detta: ‘OK, ora so tutte le cose su cui voglio lavorare’. Quindi ho avuto la sensazione di aver attraversato fasi diverse nel corso della settimana successiva”.

Con la finale, però, sono arrivati anche gli attestati di stima e la presenza sugli spalti dei VIP: “Ti permette di vivere un po’ nel presente e di apprezzare quanto sia davvero fantastico, quanto sia grande e cosa significhi crescere. In quelle due settimane è tutto bello e hai la possibilità di aprire altre porte e di incontrare altre persone che magari hai visto solamente in TV o di cui sei andato a sentire un concerto o ancora hai visto competere in un altro sport. Ti aiuta a rimanere nel presente e a capire che hai realizzato qualcosa di veramente bello“.

Sull’età che avanza e sulle colleghe tornate dopo la maternità ha detto: “Anche se le persone continuano a giocare per anni e anni dopo aver compiuto i 30, il tempo in cui puoi continuare a giocare diventa più prezioso rispetto a quando ne avevi 20. Forse mi sono un po’ spaventata, anche se non mi sento una trentenne, mi sento decisamente come se ne avessi 25, quindi è questo che mi dà ragione. Ammiro le donne che ce l’hanno fatta e penso che sia fantastico, ma quando avrò finito non tornerò di certo dopo aver avuto un bambino. Non credo che possa accadere. Sono piuttosto decisa in questo senso. Non credo di avere una tempistica per il ritiro, ma ci sono molte cose che ancora vorrei fare”.

La nativa di Buffalo ha spiegato la decisione di saltare il Roland Garros per rientrare alle Olimpiadi: “L’ho semplicemente pianificato e ho deciso che è in questi tornei che avrei voluto raggiungere il picco. Volevo dare la priorità a questo e la scelta ha dato i suoi frutti. Devi essere responsabile delle tue decisioni, del tuo team e di ciò che ritieni giusto. Come tennisti possiamo essere coinvolti in pensieri come ‘Oh, ma potrei ancora giocare la prossima settimana’. A volte continui per settimane e settimane con questa mentalità, ma qualcuno ti dice il contrario. E a volte non è proprio così facile”.

Un commento anche su Iga Swiatek: “Iga ovviamente ha avuto un anno incredibile, ha vinto ancora il Roland Garros, è andata alle Olimpiadi. Ha tolto tante soddisfazioni a tante persone. E probabilmente sta solamente resettando e cercando un nuovo allenatore. Ci vuole tempo e in queste cose non si deve avere fretta”.

Infine la chiosa sulle WTA Finals e sulla scelta di Riyadh come sede: “Voglio fare bene lì, voglio darmi una buona possibilità di confermare i risultati dell’anno scorso. Essere in grado di fare bene contro le migliori giocatrici al mondo per me è persino più difficile che vincere un 1000 o qualcosa del genere. Quindi devi essere pronto a farlo e questa sarà solo un’altra sfida che vorrei riuscire a superare”.

“Abbiamo avuto molto più tempo per prepararci, quindi presumo che andrà meglio. Spero che ci sia un po’ più di affluenza di pubblico, so che potrebbe essere dura anche li, ma spero che ci riusciremo. So che ci sono state alcune controversie, ma allo stesso tempo è una scelta anche rivoluzionaria sotto molti aspetti. Hanno fatto molto con i campi da tennis locali, hanno cercato di spargere la voce per dare la possibilità a diverse ragazze di vedere dal vivo delle professioniste. So quanto questo sia importante per la nascita di giocatori in futuro. Da questo punto di vista sarà molto illuminante“.