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Next Gen ATP Finals: Michelsen e Van Assche sono i qualificati del girone rosso

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Ultima giornata dedicata ai gironi alle Next Gen ATP Finals presented by PIF. A calcare per primi il rettangolo da gioco sono stati i tennisti del gruppo rosso. Alex Michelsen e Juncheng Shang hanno aperto le danze, poi è stato il turno di Nishesh Basavareddy e Luca Van Assche. Dopo questi due incontri si sono delineati i due di questo girone che, nella giornata di sabato, disputeranno le semifinali a Gedda. Andiamo a scoprire chi sono.

[2] A. Michelsen b. [4] J. Shang 4-1 1-1 rit.

È stata una non partita quella tra Alex Michelsen e Juncheng Shang. Da una parte il primo del girone – sicuro di questa posizione ancor prima di scendere in campo per l’ultimo incontro -, dall’altra chi sapeva già di dover salutare Gedda, in quanto fanalino di coda del gruppo. Già negli scorsi giorni il numero 50 ATP aveva accusato problemi di respirazione e infatti le sue prime due prove (contro van Assche e Basavareddy) in questo torneo stavano lasciando sicuramente qualche dubbio sulla sua condizione. Incapace di proseguire l’incontro, dopo un primo set dominato dal secondo favorito del torneo, il tennista cinese ha deciso così di alzare bandiera bianca a seguito di una consultazione con i medici.

[6] L. Van Assche b. [7] N. Basavareddy 3-4(2) 4-3(7) 4-2 4-2

Quasi due set per trovare il suo ritmo, ma è riuscito ad alzarlo prima che fosse troppo tardi. Luca Van Assche è il secondo qualificato del girone rosso. Il successo decisivo è arrivato su Nishesh Basavareddy con il punteggio di 3-4(2) 4-3(7) 4-2 4-2 allo scoccare delle due ore di gioco.

Non era affatto partito bene il transalpino, sotto di un parziale e costretto pure a fronteggiare una palla per il 2-0 avversario. Ciononostante, il numero 128 ATP ha sfoderato le sue migliori qualità al servizio nei momenti che contavano e poi, con il passare dei minuti, ha alzato sempre di più il livello – specialmente con il dritto -, mostrando pure maggior freddezza. Le statistiche parlano da sole: la resa al servizio di Van Assche è stata nettamente migliore sia con la prima che con la seconda (per non parlare dei 10 ace messi a segno), i vincenti sono stati il doppio di quelli dell’avversario (30 a 15) e gli errori quasi la metà (22 a 37). Dunque, la qualificazione è più che meritata.

IL MATCH – Partenza shock quella di Basavareddy, subito investito dai colpi di Van Assche. Il francese conquista tre palle break nel gioco d’apertura, ma l’avversario non si scompone e parte in testa allo score. Poco dopo è proprio lo statunitense a stupire il francese con la sua ottima risposta e nel quarto gioco mette in tasca il break. Al momento di servire per il set, però, il numero 138 ATP trema. Non capitalizza tre chance per accaparrarsi il parziale e si arriva dunque al tie-break. Qui, Basavareddy riesce subito a cancellare quanto appena successo e tiene la testa del punteggio, che non ha alcuna intenzione di mollare. Difatti, in pochi minuti il tie-break è suo per 7 punti a 2.

La seconda frazione è un susseguirsi di momenti adrenalinici. Entrambi faticano al servizio, ma più per meriti del ricevitore che per colpe loro. Nel corso del set l’americano giunge una volta a palla break e non riesce a convertirla. Molto peggio però Van Assche che, nonostante sette occasioni per strappare il servizio all’avversario (di cui tre set point) – non ne trasforma nemmeno una. Eccoci quindi, di nuovo, al tie-break. È il francese a prendere per primo il timone, sfiancando di accelerazioni l’avversario. Sale 5-2, ma Basavareddy rimane lucido ed è lui il primo ad arrivare a set point. Non ci sta però il protetto di Vincenzo Santopadre. Fa valere il servizio e alla sua seconda occasione chiude con l’ace il tie-break (9 punti a 7). Un set pari.

Dall’ultimo punto della seconda frazione passano otto minuti di toilet break dell’americano prima che si giochi un altro 15. I primi quattro giochi filano via lisci in favore di chi batte. Nel quinto, ecco il primo calo. Basavareddy si perde con il colpo di inizio gioco, commette due doppi falli consecutivi e Van Assche ne approfitta. Acciuffa il break e nello stesso modo con cui aveva sigillato il secondo set, quindi con un ace, mette la firma sul terzo con lo score di 4 giochi a 2.

Difficoltà per lo statunitense pure in avvio di quarto set. Nel primo game arriva al deciding point, ma il transalpino va fuori giri con il dritto e regala il vantaggio all’avversario. Concentrati sulla pallina, cerca un linguaggio del corpo positivo– le parole del team di Basavareddy al suo assistito. Il ritmo imposto da Van Assche, però, si fa sempre più intenso ogni minuto che passa. Il dritto viaggia molto più di quello dell’americano che, in rincorsa, spesso commette errori. Break francese e il match sembra sempre più segnato. Un ultimo sussulto d’orgoglio permette a Basavareddy di arrampicarsi fino al killer point nel sesto gioco, dopo aver già cancellato due match point. Ancora una volta, però, Van Assche imprime una pesantezza di palla più consistente e, allo scoccare delle due ore di gioco, diventa lui il secondo semifinalista proveniente dal girone rosso. Il successo è francese, 3-4(2) 4-3(7) 4-2 4-2.




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