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Декабрь
2024

Mattia Bellucci fra passato e futuro: “L’obiettivo è fare bene giorno per giorno, non la classifica”

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C’è voglia di (definitiva) consacrazione nell’universo di Mattia Bellucci. Il talentuoso tennista azzurro – numero 103 del ranking mondiale – ha rilasciato un’intervista decisamente interessante ad Alessandro Nizegorodcew del Corriere Dello Sport. Tanti i temi toccati da Mattia. A cominciare da quello legato alla prima vittoria nel tabellone principale di uno Slam (nell’ultima edizione dello US Open) e, più in particolare, del successo conseguito contro Stanislas Wawrinka in quel di New York. “Un’emozione fortissima. Affrontavo un’icona del nostro tennis.“. Ha sottolineato il classe 2001 di Busto Arsizio. “Nessuno tifava per me, com’è giusto che fosse. Peccato non aver centrato il derby con Jannik, ma ci saranno altre occasioni…“.

Parole, queste ultime, che denotano tutta la vision tennistica di un atleta che ha voglia di scalare più posizioni possibili nel ranking ATP e che non dimentica le proprie origini: “Ho iniziato a giocare in un campo in cemento del mio condominio. Era pieno di erbacce, poi mio papà Fabrizio è riuscito a sistemarlo nel corso del tempo. Tutto è iniziato lì. Ho sempre apprezzato lo sport, l’attività fisica, ma ancor di più la competizione. Il desiderio di superare un avversario ha caratterizzato la mia crescita“.

Poi, l’attenzione di Bellucci si è spostata sul percorso intrapreso nel corso degli anni e sul suo idolo di sempre: “Ho dovuto prendere la difficile decisione di cambiare allenatore, lasciando mio papà e scegliendo Fabio Chiappini. Sentivo di aver bisogno di una guida tecnica differente, una ritrovata serenità e un percorso preciso su cui basarmi. In Fabio ho trovato coerenza, un filo conduttore, stimoli giornalieri volti ai miglioramenti tecnici, tattici, mentali. Sono sempre stato disordinato nella vita, Fabio mi ha aiutato a eliminare la confusione e a trovare il percorso di cui avevo bisogno. Il mio idolo, invece, è sempre stato Rafael Nadal. Mancino, grinta, carattere, voglia di migliorarsi.

Nessun dubbio nemmeno su ciò che ha rappresentato una vera e propria svolta lungo il suo cammino: “La svolta più importante è arrivata dall’allenamento. Alcune partite ben giocate mi hanno dato consapevolezza, ma l’intensità fuori dal match è stata fondamentale. Tecnicamente, soprattutto dalla parte del dritto, e mentalmente, grazie al lavoro con Giuseppe Vercelli, sono cresciuto tanto“. Per Bellucci, nel corso del tempo trascorso all’interno del circuito, non sono mancati gli episodi divertenti. Uno, in particolare, che ha a che fare con la benzina: “In quel caso fu colpa di Alessandro Petrone, allenatore di Arnaldi. In giro per il circuito può accadere davvero di tutto e in una trasferta negli Stati Uniti del 2023, io, Fabio, Matteo Amaldi, la sua fidanzata e il suo allenatore Petrone, rimanemmo senza benzina e fummo costretti a cercare una stazione di servizio. Non era così vicina…“.

Infine, Mattia ha raccontato di quelli che sono i suoi obiettivi futuri: “La Davis. E’ un sogno, il desiderio di chiunque giochi a tennis. Spero di poter condividere la maglia azzurra con i ragazzi che hanno sollevato l’insalatiera al cielo in questi anni e poi c’è Melbourne, dove potrei entrare in main draw con un po’ di fortuna. Ma sono pronto a disputare le qualificazioni. L’obiettivo non è la classifica, ma la prestazione giornaliera…“.




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