Australian Open, Landaluce: “Uso i social media ogni due giorni e solo sul computer”

“Solitamente festeggio il mio compleanno dormendo o andando fuori a festeggiare con la mia famiglia. Festeggiarlo in Australia, giocando anche così bene, è qualcosa di diverso. Credo sia la prima volta che vinco un match il giorno del mio compleanno“. Martin Landaluce apre così, ricalibrando le lancette all’8 gennaio, giorno del suo diciannovesimo compleanno, la sua interessante intervista a Joan Solsona di Marca, mettendo in chiaro subito una cosa: la semplicità in tutto ciò che fa e nei più minimi dettagli, sia sul campo che nella vita. Il nativo di Madrid è l’ultima grande speranza del tennis spagnolo, e dopo un paio di anni di assestamento sembra essere pronto al grande salto. All’Australian Open giocherà infatti per la prima volta nel tabellone principale di uno Slam.

“Ho avuto una lunga pre-season“, riflette il 19enne, “che può essere la chiave di questo ottimo inizio. A settembre, ottobre e novembre ho giocato molto indoor e in condizioni più fredde. Andare a Dubai è stato un passo giusto perché faceva un po’ più caldo e così a Jeddah, dove sono arrivato a un passo dal giocare le Next Gen Finals. Sono arrivato a Melbourne dopo aver giocato un Challenger a Canberra e mi sono preparato molto bene. Con il freddo di Madrid sarebbe stato difficile adattarsi alle condizioni di gioco di Melbourne“. La citazione delle Next Gen Finals offre un importante spunto di riflessione su un altro dei protagonisti del futuro: quel Joao Fonseca che è stato l’ottavo qualificato a Jeddah, negando l’accesso a Landaluce vincendo una sorta di spareggio a Lione.

“Il livello è davvero alto da parte di entrambi“, riflette Martin, “Joao sta facendo cose incredibili. Attualmente è davvero in fiducia e sta vincendo un sacco di partite; ero solo a una posizione di distanza da lui in classifica. Quel match a Lione ha definito chi dei due si sarebbe qualificato a Jeddah. Mi piace avere un giocatore della mia età che stia facendo le cose così bene perché mi incoraggia a fare meglio“. Quel meglio, nell’immediato, altro non può essere che la top 100, o meglio potrebbe: “Non ho un ranking specifico come mio obiettivo. Quello che voglio è continuare a fare le cose bene e divertimi in campo, che è la cosa più importante. Se continuerò così, so che finirò per entrare tra i primi 100“.

Serenità e obiettivi comunque ben fissati in testa, con una particolarità: niente social, o quantomeno non eccessivamente. La generazione di Landaluce vive sui social media, usandoli in qualsiasi momento e per qualsiasi occasione. Non che lui non li abbia, a 19 anni è più che normale, specie si è poi così in vista. Ma vi applica una riserva che in alcune situazioni può rivelarsi un aiuto decisivo: “Ho i social network, ma non sul mio cellulare perché contribuiscono a disconnettermi e non passo tutto il giorno a guardarli. Li uso sul mio computer e ci vado ogni due giorni per rispondere ai commenti o quando devo parlare con mia sorella per caricare delle foto“. Senza scadere in moralismi eccessivi sulla bontà e la genuinità del ragazzo, è giusto sottolinearne l’abnegazione e la volontà di centrare i suoi ritmi di vita e le sue energie principalmente sul rettangolo da gioco e sui miglioramenti da fare per scalare le classifiche il più velocemente possibile.

E di certo questa prima qualificazione Slam, con un primo turno alla portata e un possibile intrigante incrocio al secondo con Tsitsipas, sarà un banco di prova importante. Con una curiosità: occhiali da sole, usati per la prima volta in campo. “Li uso solo in Australia“, commenta Landaluce, “ho gli occhi azzurri e il sole non mi ferisce molto, ma qui è un altro pianeta. Giocare per due ore con il sole che picchia così forte mi ha spinto ad indossare degli occhiali. Mio padre mi ha portato questi e mi hanno salvato la vita. Spero di poter giocarvi più partite possibile altrimenti non vedrei la palla in maniera adeguata. Se servo senza occhiali è difficile iniziare il punto e devo colpire la palla da vicino per vederla“. Finché gli occhiali vanno…lasciali andare. Martin Landaluce è infine arrivato nel pianeta dei grandi, e sembra pronto a rimanerci in pianta stabile.