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Renzo Furlan: “Errani e Paolini continueranno a giocare insieme. L’obiettivo è vincere qualcosa di importante”

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Il 2024 del tennis italiano è stato leggendario, probabilmente irripetibile, ma con il 2025 già cominciato bisogna guardare al presente (e al futuro). Il passato resta un bellissimo ricordo, magari anche una base di partenza su cui costruire, ma nulla di più. Lo sa benissimo Renzo Furlan, storico allenatore di Jasmine Paolini, che alla vigilia del primo Slam della stagione ha rilasciato un’interessante intervista ai microfoni di Quindicizero, toccando tanti temi interessanti.

Dal match perfetto di Jasmine nel 2024 agli obiettivi del 2025, più “nascosti” in singolare ma decisamente meno in doppio: con Sara l’obiettivo è quello di vincere anche qualcosa di più grosso: l’anno scorso hanno vinto due Masters 1000, l’oro olimpico, sono arrivate in finale Slam… È un doppio estremamente competitivo, l’obiettivo è vincere qualcosa di importante”. Furlan non l’ha ammesso esplicitamente, ma è evidente che l’obiettivo n. 1 per le nostre ragazze d’oro sia un titolo dello Slam. Di seguito l’intervista completa.

D. In United Cup Jasmine ha giocato due buone partite, poi con Muchova si è un po’ ripetuto lo stesso copione. Che cosa si può imparare da questi incontri?
Renzo Furlan: “È difficile dire che cosa si può imparare. Contro Jasmine, Muchova gioca particolarmente bene. Se serve bene è una giocatrice difficile, se serve bene non è facile giocare contro di lei. Jasmine gioca molto in velocità e anche cambiando un po’ traiettorie e rotazione diventa difficile, anche Muchova gioca molto bene in velocità. Vedremo la prossima volta se avremo imparato qualcosa, al momento ci abbiamo perso cinque volte su cinque quindi ci stiamo capendo poco.

D. Non era la prima volta, ma com’è per te essere capitano di una squadra? Ti piace?
Renzo Furlan: No, assolutamente no. Non mi è mai piaciuto, lo faccio perché da regolamento il capitano dev’essere il coach del giocatore o giocatrice n. 1, ma non mi piace. Poi la United Cup è diversa, mi piace anche, ma il ruolo del capitano non è il mio. Non ne ho mai avuto la chance, ma non mi avrebbe mai neanche affascinato fare il capitano di Coppa Davis”.

D. Se dovessi scegliere soltanto una partita nel 2024, qual è stata secondo te quella più bella in assoluto? E la più brutta?
Renzo Furlan: La partita perfetta è stata quella nei quarti di Wimbledon contro Emma Navarro. Non l’aveva mai battuta, ha vinto 6-2 6-1 senza sbagliare praticamente niente. Come ‘bellezza’ ce ne sono state diverse, mentre come più brutta scelgo senz’altro quella contro Linette a Pechino e con Zheng alle Finals. Sono state bruttine quelle due”.

D. A proposito di Wimbledon, avevo chiesto a Jas se le avesse regalato più emozioni la finale a Londra o la medaglia d’oro a Parigi. Lei aveva detto Wimbledon, tu da che parte stai?
Renzo Furlan: “Ovviamente vincere una medaglia d’oro è qualcosa di straordinario, però io non c’ero a Parigi, l’ho solo vista in TV, che è un’altra cosa. Quindi non posso che dire la finale di Wimbledon: arrivare in finale nel tempio del tennis è qualcosa che non mi aspettavo. C’era una tensione e allo stesso tempo una gioia che ha pochi eguali.

D. Se potessi far rigiocare a Jasmine una partita del 2024 sarebbe quella finale?
Renzo Furlan: No, non gliene farei rigiocare nessuna. Io sinceramente non ragiono così, guardo il quadro generale, prendo le cose positive e cerco di lavorare su ciò che è funzionato bene e ciò che poteva funzionare meglio. Poi di quello che si vince o che si perde me ne faccio una ragione onestamente.

D. C’è un aspetto, un dettaglio, un piccolo particolare in cui secondo te Jasmine è la più forte al mondo? Un colpo in particolare, un modo di preparare una partita…
Renzo Furlan: In alcune situazioni io credo che Jasmine abbia il miglior dritto in assoluto. Pur essendo piccolina, ha un colpo devastante che può avere ancora margine di miglioramento. In alcune situazioni penso che riesca ad esprimere una qualità straordinaria con il dritto. Quando funziona bene è micidiale, lascia ferme molte giocatrici.

D. Come hai sempre tenuto a sottolineare, il doppio è servito tantissimo a Jasmine per migliorare ancora di più. L’anno scorso però ha giocato una quantità di partite pazzesca, più di 110. Nel 2025 pensate di continuare a giocarlo con la stessa frequenza?

Renzo Furlan: Vedremo strada facendo, ma in linea di massima si giocherà perché comunque in doppio si possono migliorare tanti aspetti e di automatizzare tante situazioni in campo. Poi con Sara l’obiettivo è quello di vincere anche qualcosa di più grosso: l’anno scorso hanno vinto due Masters 1000, l’oro olimpico, sono arrivate in finale Slam… È un doppio estremamente competitivo, l’obiettivo è vincere qualcosa di importante”.

D. Si punta allo Slam quindi?

Renzo Furlan: Io non l’ho detto, però quest’anno le Olimpiadi non ci sono…”.

D. Sia in singolare che in doppio? È diventato quasi più un obiettivo che un semplice sogno?

Renzo Furlan: Noi in realtà non parliamo mai di questi obiettivi per quanto riguarda il singolare. Mentre per il doppio credo sia scontato, per il singolo andiamo molto più tranquilli, cerchiamo volta per volta di lavorare su quel che ci serve per provare a performare al meglio. Sarà bello scoprire dove ci porterà questo ‘performare al meglio’, ma non ci siamo posti obiettivi di tornei“.

D. Sara ha detto più volte che, quando si sarà ritirata, le piacerebbe intraprendere la carriera da allenatrice. Vi piacerebbe averla permanentemente come membro del team?
Renzo Furlan: Perché no! Sara è un valore aggiunto, poi è già abbastanza dentro al team. È un’evoluzione che per certi versi è già in corso.

D. Ipotizzare di tornare alle WTA Finals è un pensiero troppo grande?

Renzo Furlan: “A gennaio è ovvio che è un pensiero troppo grande, è troppo lontano…”.

D. Però comunque, da n. 4 del mondo…

Renzo Furlan: “È vero, ma noi ragioniamo sempre molto sul presente. Siamo a gennaio e deve ancora iniziare la stagione, non sappiamo nemmeno come sarà il primo mese, figuriamoci se andiamo a pensare a che cosa accadrà tra 8/9 mesi. Se arriverà sarà la conseguenza di un ottimo lavoro fatto e di tante partite vinte da Jasmine”.

D. Quanto è facile allenare Jasmine? È veramente così sorridente tutti i giorni così come la vediamo noi?

Renzo Furlan: “Sicuramente è una persona molto gioviale che sta facendo al meglio quello che le piace fare. Poi non è sempre facile allenarla, ci sono volte in cui ci si scontra o in cui si discute perché ci si pone obiettivi nel quotidiano che non vengono raggiunti… Non è facile, ma insomma, fa parte del processo“.

D. Prima di chiudere, volevo farti i complimenti per il premio di coach dell’anno. Te lo aspettavi o è stata una sorpresa?

Renzo Furlan: Ma sai, i premi possono far piacere, ma alla fine arrivano perché la giocatrice vince, altrimenti non arriverebbero mai! Il merito va a Jasmine, non tanto a me. Lo prendo per quel che è”.




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