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Challenger: missione compiuta per Hamad Medjedovic

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L’altro giorno avevamo espresso qualche dubbio a proposito della scelta di Hamad Medjedovic di non andare a giocare le qualificazioni dello Slam australiano, dove sarebbe stato una delle prime teste di serie, per rimanere più comodamente in Europa, a caccia di punti nel Challenger portoghese. Avevamo anche detto che sarebbe stato il campo a dare una risposta…e la risposta è stata molto confortante per il 21enne talento serbo che al Challenger 75 di Oeiras (cemento indoor) ha letteralmente dominato, schiantando in finale la sorpresa canadese Liam Draxl (n.246 ATP) con un nettissimo 6-1 6-3. Si può dire che il suo unico momento di difficoltà sia stato in semifinale contro lo spagnolo Daniel Rincon (n.204) che l’ha tenuto in campo quasi tre ore prima di arrendersi col punteggio di 6-7(2) 6-4 7-5. Con questo successo Medjedovic migliora il proprio best entrando per la prima volta in top 100, precisamente alla posizione n.98. E adesso sempre qui a Oeiras ci sono altri due tornei, entrambi di categoria 100, cui Hamad risulta iscritto e che potrebbero consentirgli un ulteriore balzo in classifica. Con due vittorie volerebbe addirittura verso il 65esimo posto. Forse è un obiettivo un po’ azzardato, ma può anche essere che il ragazzo abbia semplicemente fatto i conti molto bene.

Le settimane Challenger che coincidono con le qualificazioni di uno Slam ci fanno sempre venire in mente quel proverbio che parla di topi che ballano quando non ci sono i gatti. Infatti questi tornei rappresentano un’occasione unica per fare festa per tutti quelli che si solito vedono solo la targa di chi li precede. Il Bangkok Open (Challenger 75, cemento outdoor) non fa eccezione e ha presentato una finale che potremmo quantomeno definire ‘originale’. Si sono infatti affrontati il giapponese Rio Noguchi (n.303 ATP) e il cinese Jie Cui (n.349). Il figlio del Sol Levante ha 26 anni e fino ad oggi non aveva mai vinto un Challenger, pur avendo disputato un paio di finali (in Australia nel 2022 e in Cina l’anno scorso). Otto sono le sue vittorie a livello ITF. Jie Cui è suo coetaneo e pure lui non ha mai alzato un trofeo a livello Challenger, circuito che frequenta poco dedicandosi quasi unicamente agli ITF dove, ad onor del vero, ha ottenuto alcuni buoni risultati. 

Chiaro che questa era per entrambi l’occasione della vita…in attesa che tornino i gatti. Il più bravo a sfruttarla è stato Noguchi che ha prevalso, con una certa difficoltà, col punteggio di 7-6(9) 6-2. Questo suo primo titolo Challenger gli vale una buona risalita in classifica al n.254, ad una cinquantina di posizioni dal suo best toccato un paio d’anno fa. 

Si giocava anche a Nottingham (categoria 75, cemento indoor) dove a vincere è stato il norvegese Viktor Durasovic che in una finale molto tesa ha avuto la meglio sul padrone di casa, il 18enne britannico Henry Searle (n.513) col punteggio di 7-6(6) 3-6 6-1. Per il 27enne vincitore è il primo successo a livello Challenger dopo che aveva perso nel 2019 la finale di Portoroz. Successo che gli permette di migliorare il proprio best alla posizione n.289. Più importante è stato il progresso del giovane mancino Searle che non solo sale al n.401, ma ha fatto capire che il giorno, immaginiamo non lontano, in cui farà pace con le righe di bordo campo sarà un brutto cliente per molti.




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