Australian Open, Paolini: “Essere n.4 al mondo non ha cambiato il mio atteggiamento”

Saranno due le italiane al secondo turno dell’Australian Open. Dopo il giorno d’oro di Lucia Bronzetti, arriva la conferma della solita, abituale Jasmine Paolini. La n.4 al mondo domina la cinese Wei fornendo una prestazione degna del suo nome e del suo ranking. Che le dà gioia e serenità, ben visibili nella conferenza post match.

Vanni Gibertini: “Probabilmente è stato il primo esordio da top player in un grande torneo. E hai incontrato un’avversaria terrorizzata dal campo, dal torneo, dall’avversaria…da tutto. Che era più o meno quanto ti capitava due anni fa, nemmeno tanto lontano“

Paolini: “Lei però si era qualificata, quindi aveva un po’ di confidenza con i campi a differenza mia, che non ci avevo ancora giocato. Sicuramente però è una bella sensazione essere una buona testa di serie tornando in questo torneo, sono molto contenta, ma non cambia il mio approccio al match. Credo di andare in campo sempre allo stesso modo, con lo stesso focus e con lo stesso rispetto per l’avversaria, sempre sull’attenti. Non conoscevo l’avversaria, ma secondo me gioca bene e sapevo che dovevo rimanere concentrata e fare una buona partita“

D: “Le altre hanno cambiato atteggiamento nei tuoi confronti?“

Paolini: “No, per ora no (ride)“

Gibertini: “Ed è una cosa buona o una cosa cattiva?“

Paolini: “Non lo so, non so se non me ne rendo conto io, ma non mi pongo proprio il problema. Cerco di scendere in campo sempre nello stesso modo, cerco di non pensare di essere una buona testa di serie, al buon anno che ho avuto l’anno scorso. Questo è un nuovo anno, ogni anno è diverso, cerco di concentrarmi sul presente“

D: “Dopo una stagione così lunga avevi forse pensato di saltare la United Cup e cominciare direttamente qui, o forse sentivi la necessità di giocare qualcosa prima dello Slam?“

Paolini: “Giocare qualche partita mi ha fatto bene. La United Cup è una competizione particolare, prima di ogni partita abbiamo avuto qualche giorno, dovendo anche arrivare prima in Australia per via del fuso. Secondo me è stata utile, poi ho avuto una settimana praticamente libera qui a Melbourne per allenarmi. Quindi abbiamo cercato di giocare e portare avanti all’allenamento“

Gibertini: “La sperimentazione della visiera ha inizio? Ha una funzionalità pratica oltre a proteggere dal sole, tipo i capelli, il sudore?“

Paolini: “L’esperimento non è andato benissimo (ride). Ci ho giocato anni fa, poi ho visto Lucia e mi ha ispirato. Solo che in allenamento andava bene, in partita pensavo solo a quello, se toglierla o meno, e alla fine l’ho tolta. I capelli sono troppo lunghi ora, vanno tagliati perché mi vanno negli occhi. Semplicemente mi piaceva cambiare, però ci riproviamo più avanti“

D: “Renzo ha detto qualcosa su quest’anno?“

Paolini: “Lui è sempre tranquillo, siamo sempre per affrontare torneo dopo torneo, partita dopo partita trovando lo spazio anche per allenarci, e non è semplice ma è importante portare avanti lavoro sia fisico che tennistico. Quindi bisogna cercare di programmarci bene“

D: “L’anno scorso qua hai avuto successo, arrivando per la prima volta in uno Slam alla seconda settimana. Lo senti come un posto che ti ha lanciato per l’incredibile anno che hai avuto?“

Paolini: “Secondo me il fatto di aver vinto una partita qua era già stato un traguardo, non avevo mai vinto qui, mai vinto due partite in uno Slam e ho fatto ottavi…mi ha dato fiducia. Sono partita molto bene rispetto agli anni prima ed è stato determinante per giocare meglio il Middle East e tutta la stagione“

D: “Con Jannik vi siete incrociati, detti qualcosa?“

Paolini: “Ci siamo visti, salutati, ma ognuno fa le sue cose quando ci si incrocia ad esempio in palestra e non ci si ferma a parlare molto. Lo avessi incontrato a pranzo sarebbe stato diverso“