Australian Open: Alcaraz senza problemi, Djokovic lascia un altro set ma chiude in crescendo
Non è ancora tempo di grosse sorprese nel tabellone maschile. Se nel femminile si è assistito alla prima eliminazione pesante con la sconfitta di Zheng, nel maschile prosegue la corsa delle teste di serie più alte. Hanno infatti vinto sia Alcaraz che Djokovic. Il primo ha facilmente avuto la meglio di Nishioka, mentre ha dovuto faticare un po’ di più il serbo che come nel primo turno ha perso un set – questa volta il secondo. Il portoghese Faria, però, non ha avuto le forze necessarie per continuare a fare partita pari anche nel terzo e nel quarto e così Nole ha potuto chiudere senza particolari patemi festeggiando con una vittoria la sua 430esima partita in uno Slam. Scavalcato Federer a 429, è il record assoluto in Era Open.
[3] C. Alcaraz b. Y. Nishioka 6-0 6-1 6-4
(Jacopo Gadarco)
Carlos Alcaraz vola rapidamente al terzo turno dopo aver dominato il giapponese Yoshihito Nishioka (29 anni, numero 65 del ranking mondiale) con il punteggio di 6-0 6-1 6-4 in appena un’ora e 21 minuti di gioco. Lo spagnolo ha strappato la partita – che di fatto non è mai cominciata – grazie ad un parziale iniziale di 9 game a 0, nel corso del quale ha concesso la miseria di 9 punti all’avversario: il tennis leggero di Nishioka ha consentito a Carlos di sprigionare tutta la potenza dei suoi colpi e il campo della Margaret Court Arena è diventato il teatro di un incubo per il malcapitato giapponese, che però perlomeno nel terzo set ha evitato l’umiliazione più dura, rimanendo in qualche modo attaccato al punteggio (il break decisivo è arrivato nel quinto game).
Le statistiche, nel contesto di una partita del genere, rappresentano un dettaglio piuttosto insignificante: ci limitiamo dunque a segnalare i 36 colpi vincenti in 23 game (14 ace) del due volte campione di Wimbledon, un numero che fotografa nel miglior modo possibile la qualità della prestazione di Carlitos. Lo spagnolo al terzo turno affronterà il vincente della sfida tra Jordan Thompson e Nuno Borges.
[7] N. Djokovic b. [Q] J. Faria 6-1 6-7(4) 6-3 6-2
Il dieci volte campione del torneo, dopo aver rimontato da 30-40 nel corso del terzo game, cambia completamente marcia e, grazie a un parziale di 7 game a 1, si porta in vantaggio di un set (6-1) e di un break (2 a 1 e servizio), controllando senza problemi il gioco e l’esuberanza del giovane avversario: la trama del secondo set cambia improvvisamente, e Nole comincia a perdere la distanza giusta dalla palla, commettendo una serie abbastanza grossolana di errori gratuiti (da segnalare un orrendo smash a rimbalzo buttato via in rete). Faria (21 anni, numero 125 del ranking ATP) prende coraggio, disegna delle ottime geometrie con il rovescio, lascia andare il braccio e approfitta dello sbandamento dell’avversario, vincendo quattro game consecutivi (da 1-2 a 5-2): l’ultimo sforzo però, in questi casi, è quello più complicato e Nole ricuce lo strappo, perché sul 5 a 3 il servizio abbandona il numero 125.
Nell’undicesimo game Faria sfrutta finalmente la potenza del dritto e si procura un set point con il migliore scambio della sua partita ma Nole – stuzzicato dal boato della Rod Laver Arena – sfodera la classe del campione, annullandolo con grande freddezza (6 pari). Il tie break premia il 21enne di Lisbona, che, dopo aver messo all’angolo il grande campione, lo scherza con la palla corta più delicata: 7 punti a 4, e un set pari. Faria diventa il primo tennista portoghese a vincere un set contro Djokovic in carriera, capace di vincere tutti i precedenti 17.
Il lusitano, spinto dalla vittoria del set, si porta sul 30-30 nel primo game del terzo set, andando anche vicino ad ottenere un altro breakpoint. Sul risultato di 1-0 40-40, l’incontro viene momentaneamente sospeso causa pioggia dunque bisogna aspettare la chiusura del tetto. Bravo qui Faria a non farsi condizionare dalla pausa, tornando in campo su una situazione scomoda ma capace di chiudere a fare il game. Dopo alcuni attimi di nervosismo, il campione viene fuori e Djokovic al sesto game lascia Faria a “15” e si porta a casa un break dal peso specifico incalcolabile. Il portoghese reagisce con colpi di alta classe, ma il break di vantaggio permette a Djokovic di gestire senza troppi patemi d’animo la situazione chiudendo 6-3.
A questo punto, Faria deve scalare l’Everest per rimettersi in carreggiata, soprattuto considerando che Djokovic ha ritrovato ritmo e colpi. Infatti per la prima volta nell’incontro arriva un break al primo gioco, naturalmente in favore di Djokovic. Ben lontano dal Nole del secondo set, l’ex numero uno al mondo si trova molto più a suo agio e lo dimostra la facilità con cui conduce il set. Crollo verticale per Faria che si ritrova a dover gestire tre palle break consecutive nel quinto gioco, salvandone solo due e consegnando il 4-1 (e servizio) al serbo. Arriva però una reazione d’orgoglio per Faria che conquista una palla break, annullata però con una prima potente da Novak che sulla soglia delle tre ore si porta sul 5-1, complice un grave errore a rete del nativo di Lisbona. Con un gioco a zero a servizio, Djokovic mette a referto il 6-3 decisivo che vale il terzo turno contro Tomas Machac, testa di serie numero 26 del torneo.