Australian Open, Shelton attende Musetti: “Negli Slam gioco il mio miglior tennis”
Ben Shelton si è qualificato per la terza volta in carriera (su tre partecipazioni) al terzo turno dell’Australian Open: il numero 20 del ranking ATP ha sconfitto il veterano spagnolo Pablo Carreno Busta in quattro set e al prossimo turno affronterà Lorenzo Musetti. Nel corso della conferenza stampa post-partita Shelton ha raccontato il suo match con Carreno Busta, affrontando però anche altri temi, come ad esempio il momento del tennis americano e gli aspetti negativi che caratterizzano la vita sul circuito di un tennista mancino.
Domanda: “E’ stata una battaglia molto dura, perchè lui è un tennista molto esperto”
Shelton: “Sì, è stata una vera lotta: lui è un veterano del circuito e dei tornei dello Slam, sa come si vincono queste partite, ha grande esperienza, si esalta quando il match si allunga. Quando ero piccolo seguivo le sue partite, da casa, sul divano: per noi giovani giocatori è un punto di riferimento, soprattutto per il modo che ha di stare in campo. Sono molto felice di come ho gestito la situazione e di aver chiuso l’incontro in quattro set. Lui nel corso del terzo e del quarto parziale è cresciuto moltissimo, stava cominciando a diventare una situazione pericolosa, non è mai facile subire una rimonta: sono contento perché nel finale del match sono riuscito a rimanere tranquillo e a portarla a casa”
Domanda: “Ci sono tantissimi tennisti americani di alto livello: questo aspetto può aiutarti a toglierti un po’ di pressione di dosso?”
Shelton: “No, non credo: alla fine ognuno gioca per sé stesso. Penso ci sia una competizione sana tra di noi e mi fa piacere vederli vincere, ovviamente. Tifo per loro. Sicuramente si tratta di una grande epoca per il tennis americano, io la sto vivendo in prima persona e vi assicuro che è molto divertente farne parte”
Domanda: “Adesso affronterai Lorenzo Musetti, contro cui hai perso entrambi i precedenti: hai in mente qualche cambiamento?”
Shelton: “Sicuramente ripenseremo sia alle cose che avevano funzionato che a quelle che invece non avevano funzionato in quei match: devo anche dire che le partite dei tornei dello Slam, 3 su 5, sono completamente un’altra cosa, e di conseguenza diventa difficile fare paragoni con il 2 su 3. La lunga distanza mi esalta, negli Slam gioco il mio miglior tennis”
Domanda: “Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un tennista mancino?”
Shelton: “Parto con il principale svantaggio, ovvero quello di trovare qualcuno con cui allenarsi nel corso dei tornei, è letteralmente impossibile, a meno che non sia già uscito il tabellone e allora gli avversari di Humbert, Draper e Shapovalov mi contattano. I giocatori e gli allenatori sono abbastanza schizzinosi sui compagni di allenamento, e un mancino viene visto come un collega ‘scomodo’. A me sinceramente importa poco: mancini, destrorsi, alti, bassi, per me non c’è nessun problema, ma non è così per tutti. L’aspetto positivo è che, rinunciando agli allenamenti con me, spesso i miei avversari – in partita – fanno fatica a leggere il mio servizio, almeno inizialmente”