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Rassegna stampa – AusOpen, una mattina italiana

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Alba azzurra (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Il colore dominante dell`Australian Open? L`azzurro. Tutto è azzurro, dai cartelloni, alle pubblicità, alle caramelle di zucchero che vengono distribuite gratuitamente. E anche il programma di oggi nella quinta giornata dello Slam che apre le danze della stagione è ampiamente colorato d`azzurro. Uomini e donne, singolari e doppi. C`è Italia ovunque, stadi principali e campi secondari. […] C`è tanto azzurro sulle tribune e questa sera la Rod Laver Arena, il campo principale, sarà tutta italiana con i nostri numeri 1 al maschile e al femminile impegnati uno dopo l`altro davanti a quasi 15.000 spettatori, un bel riconoscimento per il tennis italiano così vincente. Sarà un`alba azzurra con Matteo Berrettini che affronta Holger Rune in un match difficile, ma attesissimo alle 7 del mattino. Per il romano, ex numero 6 al mondo sarà un`occasione importante per testare il proprio livello. La prima stagione da due anni cominciata dal principio non è semplice da gestire, ma l`esordio del romano, vittorioso in rimonta contro Cameron Norrie ha rivelato che Matteo c`è. Di testa, ma soprattutto di gambe, la parte su cui ha lavorato di più e sta ancora lavorando con il nuovo preparatore atletico Umberto Ferrara, ex di Jannik Sinner con cui “Berretto” potrebbe incrociarsi agli ottavi. Più spinta nelle gambe per non caricare troppo la parte alta, l`addome che tante volte si è strappato. Contro Rune, Berrettini ha perso due volte lo scorso anno, ma questa volta, quello più in difficoltà è sicuramente il danese, reduce da un 2024 disastroso, inghiottito da una crisi tecnica con cambio continuo di allenatori. Risultato: fuori dalla Top 10 dopo essere stato numero 4 al mondo nel 2023. […] Tutto è pronto per il duello tra gladiatore e vichingo per continuare a sognare un derby da favola: «L`ho dimostrato a Wimbledon con Jannik: se sto bene, il mio livello è molto alto». Jannik Sinner avrà l`onore di aprire lo show serale della Laver Arena e lo farà contro Tristan Schoolkate. Uno del posto, australiano, 23 anni, segni particolari un nome che sa di Re Artù e un inizio faticoso economicamente, tanto da costringerlo ad aprirsi nel 2019 una pagina su GoFundMe per pagarsi viaggi, alloggio, cibo, spese, attrezzi. Raccolse 10.669 dollari e andò a giocare sull`erba grazie alla sponsorizzazione del web. Ragazzo intraprendente ma che deve ancora far esplodere il suo talento. Dall`altra parte della rete il numero 1 al mondo che ha la sua stessa età. Sinner ha studiato insieme al team la tattica da mettere in campo contro l`australiano. […] Jannik è sereno, tutte le sue forze sono concentrate su questo Slam e sul campo in attesa che il Tas, il16 e 17 aprile discuta il suo caso. Mentre Sinner è impegnato a difendere il titolo c`è un piccolo Jannik che ha scompigliato la scena battendo un top 10 come Rublev alla prima partita in uno Slam: il brasiliano Joao Fonseca, soprannominato Sinnerzinho per le analogie di gioco con il numero 1, che nella primissima mattina affronta Lorenzo Sonego. Il torinese che dal teenager ha perso in estate sulla terra rossa di Bucarest conferma: «È davvero molto simile a Jannik, tira forte, dà ritmo, sicuramente ne sentiremo parlare anche in futuro». Jasmine Paolini entrerà in campo dopo Sinner, intorno alle 11 italiane, anche lei sulla Rod Laver Arena. Un riconoscimento importante per la numero 1 italiana che, dopo aver liquidato la qualificata cinese Wei al primo turno, aspetta la messicana Zarazua, 70 al mondo con cui non ha mai giocato. La sicurezza di Jasmine alla prima uscita ha impressionato, forse perché proprio qui lo scorso anno è iniziata la seconda splendida parte della sua carriera. […]

Melbourne sembra un po’ casa Italia (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Sinner-Schoolkate e Paolini-Zarazua: la Rod Laver Arena si tinge d`azzurro. I due numeri 1 d`Italia si preparano ad essere protagonisti assoluti della sessione serale degli Australian Open. Si
comincia alle 9 del mattino italiane con Jannik Sinner e si chiude con Jasmine Paolini, protagonista del match successivo. Un doppio appuntamento che a suo modo segna una tappa storica per il nostro tennis, da sempre accolto con calore dagli italo-australiani di seconda e terza generazione, ma che a lungo non ha mai brillato davvero in quel di Melbourne. Basti pensare che, prima del 2022, il miglior risultato a livello maschile erano i quarti di finale raggiunti da De Stefani (1935), Pietrangeli (1957) e Caratti (1991). Troppo spesso si dimentica la semifinale di Berrettini nel 2022, traguardo ottenuto nella stagione successiva alla storica finale di Wimbledon. E poi c`è lui, Jannik Sinner, nome impresso nella storia e inciso nel trofeo, unico italiano a conquistare il singolare dello Slam Down Under. Anche nel torneo femminile, i campi di Melbourne Park sono stati avari di gioie. I quarti di finale restano un tabù, raggiunti e mai superati da Adriana Serra Zanetti (2002), Schiavone (2011) ed Errani (2012). Qui lo scorso anno, Jasmine Paolini ha invece ottenuto il primo ottavo di finale Major della sua carriera. L’Italia del tennis oggi fa paura, è sono gli altri a temerla. È quasi inutile sprecarsi negli ovvi pronostici dei match di Jan e Jas. Sinner se la vedrà contro la wild card di casa Tristan Schoolkate, numero 173 del mondo alla sua seconda apparizione in un main draw Major. Per il ventitreenne di Perth sarà una sfida senza precedenti: la prima contro un top 20. Il suo tennis, versatile e con inclinazioni offensive, non presenta un colpo che lo distingua dalla massa. […] Al terzo turno, il vincente della contesa troverà uno tra Etcheverry e Giron. Discorso simile per il match di Paolini, che, nella messicana Renata Zarazua, trova un`avversaria con più esperienze a certi livelli. Anche se, per stile di gioco, potrebbe lasciarle spazio per impostare una partita offensiva. Un successo proietterebbe la toscana verso un match contro una tra Svitolina e Dolehide. […] Non sono in programma sul Centrale, ma meritano altrettanta attenzione Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego. Il romano proverà a sfatare la maledizione Rune: il danese lo ha battuto negli ultimi, tre precedenti, ma ha avuto bisogno di cinque set per superare Zhang all`esordio e in generale, dopo un 2024 di alti e bassi, sembra ancora lontano dal suo miglior tennis. Terzo match sulla John Cain Arena, non prima delle 7 italiane, il vincitore si candiderà seriamente ad un possibile posto nell`ottavo nella zona di tabellone di Sinner Sembra invece inarrestabile il brasiliano Joao Fonseca, classe 2006 e fresco campione delle Next Gen ATP Finals di fine dicembre. Dopo un percorso impeccabile nelle qualificazioni, Fonseca ha firmato una sontuosa vittoria contro Andrey Rublev con lo score di 7-6(1) 6-3 7-6(5). Per lui sognare è lecito: l`obiettivo è irrompere nel dualismo Sinner-Alcaraz. E così, nell`ultimo match della 1573 Arena, toccherà a Lorenzo Sonego affrontare il fenomeno del momento.

Bolelli e Vavassori, specialisti della categoria (Pietro Corso, Corriere dello Sport)

La risposta a chi si è chiesto quale sarà il futuro della coppia Bolelli/Vavassori è… Bolelli/Vavassori. Dopo un 2024 importantissimo, con numerosi titoli e ottime esperienze Slam, la coppia azzurra è ripartita nel migliore dei modi nella nuova stagione, con il titolo vinto all`ATP 250 di Adelaide e la vittoria nel primo turno degli Australian Open. Il bolognese e il piemontese, teste di serie numero 3 a Melbourne, hanno sconfitto i tedeschi Frantzen/Jebens per 6-3 6-4 in poco più di un`ora di gioco. Due set in pieno controllo, senza soffrire, tanto da far sembrare il debutto australiano pura formalità. Non è mai così, soprattutto quando la scorsa stagione hai sfiorato un trofeo storico, fermandoti solo in finale. «Ad Adelaide abbiamo giocato quattro match molto buoni – ha spiegato Bolelli dopo la vittoria -. Negli ultimi due turni ci siamo salvati per un pelo ma siamo stati bravi a rimanere lì e a lottare». Vavassori ha poi parlato della scelta dell`ATP 250 come “antipasto” del primo Slam dell`anno: «L’obiettivo era fare tante partite, ma aver vinto, superando tra l`altro due tra le coppie più in forma del circuito, ci dà grande energia per iniziare la stagione. Inoltre, abbiamo superato la maledizione Arevalo/Pavic, che lo scorso anno ci hanno fatto penare parecchio». Oggi Simone e Andrea avranno modo di riposare in vista del secondo appuntamento in Australia. Andrà in scena un piccolo derby, visto che affronteranno la coppia formata da Luciano Darderi e Diego Hidalgo, a loro volta usciti vincitori contro Flavio Cobolli e Marco Bortolotti. Qualora il percorso dovesse proseguire, ci sarebbe un altro match senza incrociare teste di serie; solo una volta giunti agli ottavi, il numero 6 e 7 del mondo di specialità potrebbero affrontare Murray/ Peers. Ma l`impegno di Vavassori e Bolelli non si ferma solo al campo. Vava è appena entrato a far parte del Players Advisory Council dell’ATP. Un ruolo, quello di rappresentante dei doppisti nel circuito, atto allo sviluppo di tutta la categoria. «Cercherò di cambiare le cose – ha detto Andrea -. È giustissimo mantenere la priorità sul singolo, ma, anche il doppio ha molto da dare. Se ci fosse una visione di marketing e una strategia per poterlo vendere meglio, e se si riuscisse a far conoscere i protagonisti e le loro storie, credo si riuscirebbe a renderlo sempre più popolare». […]

Una sentenza del Tas fa sperare Sinner (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Tra le pietre levigate del curling fa capolino una buona notizia, timida nel rivelarsi come una stella alpina, ma confortante per la storia che porta con sé, e forse utile – a poche ore dal secondo turno dello Slam australe contro Schoolkate – a migliorare l`umore di Jannik Sinner che l`Italia tutta desidera per il possibile allegro e spensierato, tanto più in questi giorni di sfide cruente sotto il sole di Melbourne. La storia di doping e antidoping che desidero raccontargli, sempre che non l`abbiano già fatto i suoi avvocati, si riverbera sul curling, che è sport di pietre e sassi, come chiamano le bocce da ghiaccio con il manico a becco, ma nasce fuori dalle competizioni e invita a fare qualche appostamento da sinceri guardoni per occuparsi dei rapporti intimi della signora Briane Meilleur, 32 anni, canadese di San Petersfield, Manitoba, di professione “curler” (in italiano, ma bruttino, curlingista) con il marito Tory Harris. E già da
questo incipit, capirete, è facile dare ragione a Martina Navratilova, quando sostiene che questa vana lotta al doping accidentale ci porterà inevitabilmente a fare indagini nelle pattumiere degli atleti, invece che a cercare i veri imbroglioni. Infatti, il sipario da alzare sono le lenzuola della coppia, della quale poco m`importa, ma è lì sotto che nasce l`involontaria contaminazione. Lei, Briane, con tutta probabilità è compiaciuta dai miglioramenti fisici che osserva nel marito. Più magro, più muscoloso, insomma più avvenente. Lui non vuole restare indietro all`aitante signora del curling, che ha un fisico d`acciaio, e ha scelto un prodotto tra quelli di uso comune nelle palestre dei culturisti. Ma non sa che contiene Ligandrol, un integratore vietato, anzi vietatissimo dai regolamenti anti-doping, perché stimola la produzione di testosterone e fa il proprio dovere di agente dopante gonfiando i muscoli e riducendo il grasso del corpo. Il Ligandrol pare abbia almeno una caratteristica similare al Clostebol della vicenda Sinner. Quando lo usi, o ti avvicini a chiunque ne faccia uso, si appiccica dappertutto, peggio del bostik. Così, la signora felice (è una mia supposizione) dei nuovi muscoli maritali diventa senza saperlo una signora felicemente dopata. La fermano poche ore prima dello Scotties Tournament of Hearts 2024, Curling Canada ne annuncia la “non idoneità”. Poco dopo, a marzo (come per Sinner… dev`essere il mese del doping accidentale), Briane viene squalificata provvisoriamente per 4 anni, e subito annuncia di non capire il perché, di essere del tutto estranea al doping e di voler preparare un ricorso alla squalifica. È quello che fa, e qui la storia diverge in parte da quella vissuta, o meglio, subìta da Sinner, che per sua fortuna trova rapidamente il bandolo della matassa e presenta in poco tempo una dettagliata spiegazione di come sia andata la vicenda, cosa che gli ha permesso di restare fermo solo pochi giorni, prima che l`Itia concedesse la liberatoria per continuare a gareggiare. Briane quel bandolo lo cerca ma non lo trova subito, finché gli tornano in mente quei nuovi muscoli così avvenenti del marito. Gli chiede se prende qualche medicinale, e scopre che all`amore maritale partecipava da qualche tempo, sotto mentite spoglie, anche il Ligandrum. Undici mesi di stop, grazie a una giustizia sportiva che, quando ha fretta, non si preoccupa di ordire processi nei quali la difesa non può intervenire «perché non c`è tempo», ma di solito se là prende comoda. Poi l`assoluzione del Tas: «Briane Meilleur Harris non ha commesso alcuna colpa o negligenza per la violazione, e non le è stato imposto alcun periodo d`ineleggibilità» dice la sentenza finale. A parte gli undici mesi da “ex curler” persi alla ricerca del Ligandrum, che nessuno restituirà più alla signora Briane. Sinner il 16 e 17 aprile sarà chiamato (ha intenzione di presenziare al processo) a discutere non la propria colpa, che non c`è, ma la bontà della scelta delle persone con cui ha condiviso le responsabilità antidoping. E questo è un aspetto della questione che m`incuriosisce, perché nessuno – si evince dalla sentenza Harris – ha rimproverato la curler per la bontà della scelta fatta al momento del matrimonio. […]

Djokovic, è record. Ma restano i dubbi (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)

C’è chi va veloce, chi procede a intermittenza e chi saluta. Come Casper Ruud, che negli ultimi 7 Slam giocati fuori dall`amata terra del Roland Garros ha raggiunto soltanto una volta la seconda settimana. Due secondi turni a Wimbledon, un secondo turno e un ottavo allo US Open (l`ultimo, sconfitto dal futuro finalista Fritz), un terzo e due secondi turni all`Australian Open. L`ultima eliminazione precoce del norvegese è arrivata ieri per mano di un altro giovane in rampa di lancio come Jakub Mensik (6-2 3-6 6-1 6-4 in meno di tre ore), che assieme a Joao Fonseca forma la prima coppia di teenagers a sconfiggere due top 10 nello stesso Slam dai tempi di Djokovic e Murray a Wimbledon 2006. Classe 2005, Mensik serve bene, gioca il rovescio in maniera splendida e ha un grande carattere oltre all`innato talento. «È bello vedere che il tennis va avanti, è positivo per i tifosi vedere nomi nuovi nei tornei – ha detto il ceco -. Noi giovani facciamo il massimo per arrivare ad alto livello, come qualche anno fa hanno fatto Sinner e Alcaraz: proviamo a seguire i loro passi». Il suo tabellone si apre: prima Davidovich Fokina (che ha eliminato in 5 set Auger-Aliassime), poi eventualmente Carballes Baena o un Tommy Paul non al top della forma. Un quarto di finale con Zverev non è utopia. Il tedesco viaggia spedito: durante i suoi primi due incontri – tre set a zero a Pouille e Martinez – è rimasto in campo per poco più di 4 ore complessive. Ciò che finora ha impedito a Zverev di vincere uno Slam è stata anche la mancanza di energie alle fasi finali, sprecate inutilmente nei primi turni. Sascha lo sa e sembra molto determinato a non ripetere gli errori passati: «Non c`è molto di cui lamentarsi finora, sto giocando a un buon livello». Lo stesso può dire Carlos Alcaraz, che ha spazzato via Nishioka (6-0 6-1 6-4 in meno di un`ora e mezza) e ha riscontrato ottimi segnali dal servizio, modificato leggermente durante la preparazione. «Nella prima partita ho avuto difficoltà con il lancio di palla, che invece con Nishioka ha funzionato bene. È stato un match molto positivo, che mi dà fiducia». Domani Alcaraz sfiderà Borges, ma lo sguardo è già proiettato agli ottavi dove potrebbe esserci una grande partita se il fisico di Jack Draper reggerà. Il 2001 britannico, infatti, è stato trascinato due volte su due al quinto, rimanendo in campo oltre otto ore e mezza in due partite. Contro Kokkinakis ha anche rischiato di perdere, con l`australiano che ha servito per il match nel quarto set prima di sciogliersi sul più bello, non riuscendo a sfruttare la spinta di un pubblico non proprio esemplare. «Ho subìto diversi abusi verbali e sentito cose interessanti…meglio non ripeterle. A volte un’atmosfera del genere può essere divertente, ma non è facile giocare così, soprattutto se ti fischiano tra la prima e la seconda. Ma io ho le spalle larghe, mi hanno dato tanta energia». Parole che a tratti ricordano quelle pronunciate da Djokovic in molte fasi della sua carriera, lui che ieri ha conquistato un altro primato (diventando il tennista con più match disputati negli Slam) ma spesso si è trovato a sfidare anche il pubblico. Domani un altro ceco interessante – Thomas Machac – proverà a macchiare il suo record: Nole è chiamato ad alzare notevolmente il livello rispetto ai suoi primi due match. Un set perso all’esordio contro Basavareddy e un altro ieri contro Faria, due giovani di buona prospettiva ma non ancora in grado di reggere i cinque set. […]




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