Australian Open, Collins: “Chi viene a fischiarmi paga le mie bollette e i viaggi più belli”
Danielle Collins allunga la sua carriera fino a superare il termine fissato tempo fa della fine della stagione 2024 e trova subito modo di essere tra le protagoniste dell’anno appena iniziato. Dopo alcuni incontri non proprio brillanti, tra cui il primo turno di Adelaide, la testa di serie numero dieci dell’Australian Open supera due turni, sia pure con avversarie fuori dalla top 100, e nell’incontro di giovedì esibisce durante la breve (in questo caso brevissima) chiacchiera con court dopo la stretta di mano la vis polemica che le evita di passare inosservata in qualsiasi torneo si cimenti.
Durante la press conference Danielle rende grande merito all’australiana Destanee Aiava, indicandola come sicuro talento: “Non mi ha sorpreso il livello del suo gioco. Ricordo di averla vista giocare un paio di anni or sono e di aver previsto per lei una carriera luminosa. Oggi ha messo a segno grandi colpi; sono riuscita a starle dietro e nel finale ho prevalso bene”.
Danielle paga il doveroso tributo alle risorse tennistiche della rivale e il pubblico australiano paga… bollette e viaggi bellissimi alla ragazza della Florida, non interessata a raccogliere facile popolarità, coraggiosa fino alla sfacciataggine. Danielle è così, a volte divertente per la sua idiosincrasia alla facile retorica, a volte meno, quando assume ad esempio atteggiamenti vagamente intimidatori al cospetto dell’avversaria di turno.
“Adoro” – dice lei – “giocare davanti a una folla piena di energia, non importa da quale parte essa si schieri; oltretutto, quando non sto andando bene, il tifo mi aiuta a rimettere insieme il filo del mio tennis. La mia concentrazione sale di qualità e io riprendo a esprimermi al meglio. Per me è così da sempre. Uno degli aspetti più belli dell’essere un’atleta professionista è che si incontrano persone che ti amano e persone che ti detestano, ed entrambe ti aiutano a pagarti le bollette. Io e le mie amiche adoriamo fare vacanze e viaggi lussuosi, ed è anche grazie a chi ti disprezza che tutto diventa possibile. Spero la prossima sia alle Bahamas, a bordo di uno yacht bellissimo; posterò delle foto, vi farò sapere come va”.
L’attenzione dei giornalisti continua a focalizzarsi su quanto è accaduto in coda al match e Collins appare tutt’altro che turbata, anzi. Dal singolo incontro si passa velocemente al ruolo di Danielle nel circuito, ormai villain della compagnia; lei fa spallucce e si diverte: “nella folla c’era ovviamente chi tifava per Destanee, che è di casa qui; poi c’era qualcuno che aveva alzato troppo il gomito e faticava a rimanere composto e chi voleva vedere una partita lunga e combattuta. Certo è che tutto questo mi motiva e mi sprona. A chi mi odia posso solo dire tanti auguri se pensate di farmi incazz… si può dire?”
Meglio di no, Danielle. “Ok, se pensate di farmi arrabbiare”.
La parte tecnica della chiacchierata passa così in second’ordine e riguarda soprattutto il suo problema al piede, che la condiziona da Adelaide. Qualcuno le domanda in merito al medical timeout e come mai questo disturbo non si sia notato durante il set decisivo, adombrando un atteggiamento volto a destabilizzare la rivale. Lei risponde appena, quasi glissa sulla frecciatina. “Immagino possano pensarla così; i realtà avevo troppi problemi durante il movimento del servizio; poi è andata meglio”.
L’ultimo pensiero è per un’amica, l’avversaria di terzo turno: “Maddie (Madison Keys) e io eravamo amiche di penna da piccole. Abbiamo giocato i primi tornei e oggi siamo su un grande palcoscenico; sta giocando benissimo in questo inizio di stagione e sono felice per lei. Siamo grandi amiche”. Il cuore di Danielle…