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Australian Open, Sinner: “Ora completiamo il lavoro. Il massaggio in campo? Solo crampi” [VIDEO]

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Un implacabile Jannik Sinner conquista la finale dell’Australian Open 2025, la seconda per lui in Australia, la terza consecutiva in uno slam sul cemento. Battuto Ben Shelton in tre set al termine di un match più complicato di quanto dica il punteggio. Ecco le dichiarazioni rilasciate da Jannik, partendo da quelle espresse nell’intervista a caldo al microfono di Jim Courier.

Come sei riuscito a far girare il primo set?

“Non ne ho idea… E’ stato un set molto duro e cruciale. Oggi secondo me Ben non ha servito al meglio, non come avrebbe voluto, ma entrambi abbiamo risposto meglio rispetto a come abbiamo servito. Nel primo set eravamo entrambi un po’ tesi, sono contento per come ho gestito le emozioni. Il pubblico è stato stupendo, grazie come sempre, felice di essere di nuovo in finale”.

Sia il secondo che il terzo set sono andati via facilmente, ma è arrivato il fisioterapista…

“C’era tensione, ho avuto qualche piccolo crampo. Queste partite si possono anche allungare, felice di aver chiuso in tre set, felice di essere di nuovo in finale”.

Tre anni fa hai perso nei quarti e poi hai cambiato il tuo team. Hai preso Vagnozzi e poi Cahill. Eri il numero dieci. Da allora, progressi eccezionali. Che significato ha questo team? So che hai detto che Cahill se ne va a fine stagione…

“Tutti gli allenatori che ho avuto hanno fatto un grande lavoro. E’ stato un momento complicato quando ho deciso di cambiare, ma ho preso decisioni importanti fin da quando avevo 13 anni. Il team attuale mi ha fatto diventare un giocatore diverso. Ognuno di loro è bravo in alcune cose. Sono due allenatori molto diversi, hanno anche una bella differenza di ranking: Simone è stato 161 del mondo e Darren numero 30 (risate). Simone voleva fare l’allenatore fin da quando giocava. E’ un grande allenatore, un allenatore fantastico… (risate)”

Ti sei scavato una fossa da solo…?

“No, siamo una bella famiglia. E’ l’ultima stagione di Darren ma l’annata è ancora lunga! Cerchiamo di iniziarla alla grande e poi vediamo. Comunque, non voglio dimenticarmi del mio fisioterapista e del preparatore atletico, se no si offendono. Il lavoro qui è ancora da completare”.

Domenica contro Zverev. Numero uno contro numero due.

“Sarà una partita difficilissima. Ci sono state tante partite equilibrate tra noi, è un giocatore incredibile e cerca il primo titolo Slam. Ci sarà grande tensione, ma è bello essere di nuovo in questa posizione. Domenica sarà una giornata speciale, me la godrò, speriamo sia una bella partita”.

Jannik, appena uscito dal campo, è stato subito intervistato anche dall’inviato di Eurosport Matteo Zorzoli.

Domanda: “Quanto ti diverti a giocare queste partite?”

Sinner: “Tantissimo, sono le partite per le quali ti alleni tutto l’anno, anche se poi la tensione di una semifinale slam non è replicabile in un allenamento: devi cercare di adattarti, di capire il momento, di fare le cose semplici”

Domanda: “Simone Vagnozzi ti ha definito ‘professorino’ con Rune e ‘mostro’ con de Minaur: oggi invece secondo me sei stato un gran portiere, perché ‘paravi’ i servizi a 230 km/h di Shelton. Quale è stata la chiave?”

Sinner: “Non era la prima volta che lo affrontavo e questo dettaglio mi ha aiutato molto: per il resto c’è un po’ di tutto, allenamento, istinto e reattività penso di aver risposto alla grande. Avrei però potuto servire meglio, anche se nel terzo set sono riuscito ad alzare il livello anche da quel punto di vista. Adesso l’obiettivo è quello di recuperare dallo sforzo e di farmi trovare pronto per domenica”

Domanda: “Novak in conferenza stampa ha detto che in finale tiferà per Zverev, perché si merita il primo titolo dello slam della carriera: tu cosa rispondi?”

Sinner: “Ci sta, loro sono amici e si conoscono da molto tempo, non ci vedo cattiveria nei miei confronti”

Domanda: “Sono un tipo molto scaramantico quindi ti rifaccio la stessa domanda che ti avevo fatto lo scorso anno dopo la semifinale: quale serie tv stai guardando? Quale canzone canti sotto la doccia?”

Sinner: “Sto continuando a guardare Animal Kingdom e mi piace molto Prison Break. A livello musicale ascolto di tutto, non ho una canzone in particolare”

E infine il numero 1 del mondo nel corso della classica conferenza stampa ha risposto alle domande degli altri giornalisti inviati a Melbourne:

Domanda: “Tu hai sempre detto che da quando sei diventato numero 1 non sei cambiato, secondo te invece gli altri hanno un atteggiamento diverso nei tuoi confronti?”

Sinner: “Non lo so, forse non sono la persona giusta a cui fare questa domanda. Probabilmente c’è più attenzione nei miei confronti, perchè il numero 1 è sempre sotto la lente d’ingrandimento. Però poi in campo l’avversario è solo uno”

Domanda (di Vanni Gibertini): “Nel corso del terzo set ti sei fatto massaggiare dal fisioterapista: sei preoccupato?”

Sinner: “No, è stato un match duro dal punto di vista fisico e soprattutto molto teso: ho solo sentito un crampo ma era il classico crampo dovuto alla tensione, perché sinceramente stasera le condizioni non erano toste, non era particolarmente umido e non faceva troppo caldo. E’ tutto ok”

Domanda: “Negli ultimi 12 mesi hai avuto una crescita costante: che cosa ti colpisce di più di te stesso”

Sinner: “Siamo atleti, lavoriamo molto, facciamo tanti sacrifici e ci svegliamo tutte le mattine con un obiettivo molto preciso, ma allo stesso tempo dobbiamo avere un buon bilanciamento, perché c’è anche una vita al di fuori dal tennis. Gli affetti, gli amici, la vita privata e le persone che ti vogliono bene: è stato un periodo nel quale, per tutte le cose che sono successe, ho fatto fatica a bilanciare questi due aspetti della mia vita mentre quest’anno ho intenzione di gestirli meglio, per fortuna tra poco il problema più importante non ci sarà più. Siamo tennisti professionisti, giochiamo bene a tennis e cerchiamo di migliorare il nostro sport, però non dobbiamo sopravvalutarci, siamo delle persone che sanno fare bene il loro lavoro ma non cambiamo il mondo, anche se sicuramente abbiamo un grande impatto nei confronti dei ragazzi più giovani”

Domanda: “C’è una differenza rispetto allo scorso anno ed è la presenza di tuo fratello Mark: ha fatto un lungo viaggio per essere qui al tuo fianco, quanto è importante per te?”

Sinner: “Sono troppo felice, perché nel corso degli ultimi anni ci siamo visti poco e perché potrà vedermi giocare una finale di un torneo così importante. Ci sentiamo spesso ma vederlo qui mi emoziona, stiamo passando molto tempo insieme, ovviamente non parliamo di tennis”




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