Australian Open, Heliovaara/Patten: “Che fatica il primo set! L’obiettivo è vincere 5 Slam”
Pomeriggio amaro per Simone Bolelli e Andrea Vavassori che, dopo essere stati ad un passo dalla conquista del primo slam in carriera come coppia, hanno visto sfumare la terza finale slam consecutiva. Ad avere la meglio sono stati il britannico Henry Patten e il finlandese Harri Heliovaara, bravi a contenere l’impatto psicologico del primo set perso e ad avere ragione alla lunga.
Così il finnico in conferenza stampa sull’incredibile primo set, terminato dopo un tie-break da 34 punti e 24 minuti: ‘Ho perso il conto di quanti set point abbiamo avuto, non succede spesso. Di solito sono piuttosto bravo con i numeri. Ho detto al nostro allenatore, Calvin, di avvicinarsi a me durante la pausa set, quando loro sono andati in bagno, e potevamo parlare con il coach. Gli ho detto: “Calvin, credo ancora che siamo la squadra migliore in campo”. A volte semplicemente le cose non vanno come vorresti. Abbiamo avuto palle break in cinque dei loro turni di servizio, e sono riusciti a salvarle quasi tutte. Fa parte del doppio, fa parte del tennis. Devi rispettare il gioco. A volte gli avversari giocano bene nei momenti importanti. Avevamo ancora due set da giocare e ci credevamo… È quello che abbiamo fatto anche a Wimbledon la scorsa estate. Abbiamo perso il primo 6-7 con un set point e poi siamo tornati e abbiamo vinto il titolo. A quanto pare ci viene bene!“.
Quello vinto in Australia infatti non è il primo torneo del grande slam vinto dalla coppia di amici di lunga data, che aveva trionfato anche a Londra lo scorso anno. Sulla forza mentale necessaria per avere ragione dopo l’interminabile primo set è intervenuto anche Patten, che ha attribuito questa forza mentale al grande lavoro in allenamento: “Credo sia noioso dirlo, ma si tratta di tanto allenamento. Giochiamo molto a tennis e siamo sempre in situazioni competitive, anche quando ci alleniamo. L’ho già detto, ma ho piena fiducia che Harri darà sempre il massimo fino alla fine, punto dopo punto, e penso che lui pensi lo stesso di me, qualunque sia la situazione. Ovviamente ci vuole tempo per sviluppare questa abilità”.
C’è stato anche spazio per stabilire i nuovi obiettivi per un 2025 che inizia nel migliore dei modi e una carriera lanciata (per Heliovaara alla tenera età di 35 anni) dalla vittoria slam dello scorso anno. “Penso che il nostro obiettivo per quest’anno fosse entrare nei primi 10. Ci hanno chiesto a Wimbledon, “Cosa c’è dopo?” E abbiamo detto, “Vincere un altro slam.” E ora… è solo gennaio”. Patten si intromette e dice: “cinque slam“, suscitando le risate di entrambi.
“Penso che continueremo a cavalcare l’onda. Stanno succedendo cose belle, non ci fermiamo qui. Abbiamo altri tre slam quest’anno. Abbiamo i Masters 1000, dove non abbiamo mai avuto successo in passato, perché non li abbiamo mai giocati tanto. Continuiamo a crescere, sempre più in alto: non sappiamo mai dove potremmo arrivare“, prosegue il finlandese.
Heliovaara, che ha cominciato a fare coppia con Patten da appena un anno, ha una storia incredibile: entrato nel tour nel 2009, ha giocato per anni nei tornei minori senza mai lasciare il segno, motivo per cui ha lasciato il tennis nel 2013 per dedicarsi alla carriera di impiegato all’aeroporto di Helsinki. Tornato a giocare nel 2017, scoprendo la passione per il doppio, e da allora ci si è dedicato con un impegno sempre maggiore.
Ha iniziato a fare coppia con Glasspool fino ad arrivare al suo attuale compagno, che spende parole al miele per lui: “Mi piace Harri e a Harri piaccio io. Andiamo molto d’accordo in campo. Penso che le nostre personalità si completino molto bene. Harri è l’energia. La telecamera lo inquadra sempre alla fine della partita, cosa che è davvero fastidiosa, ma quello è il suo lavoro: caricarsi per caricare me. Il mio compito è di essere quello con i colpi potenti, calmo. Queste due cose funzionano molto bene insieme. Sono davvero orgoglioso di noi, perché abbiamo avuto alcune settimane difficili a Brisbane e Adelaide prima di arrivare qui. Abbiamo dovuto lavorare su alcune cose, e penso che tutto quel lavoro duro abbia dato i suoi frutti. Sono molto orgoglioso di noi come coppia e di come lavoriamo insieme“.
Il finlandese infine ha avuto occasione di parlare del proprio modello Henri Kontinen, vincitore Slam durante il periodo di inattività del connazionale. “Posso dire che è lui il motivo per cui gioco il doppio, sicuramente. Non giocavo a tennis da quasi cinque anni e l’ho visto essere il numero 1 al mondo. Volevo giocare le Olimpiadi con lui.
Non avrei mai sognato di avere lo stesso successo che ha avuto lui. L’ho sempre considerato un grande modello per me con la sua abilità di battere chiunque, ma ho lavorato duro. Non posso credere che ora ho più slam di lui. Non ha senso per me. Ovviamente ha smesso di giocare abbastanza giovane. Probabilmente avrebbe potuto vincere altri slam.
Mi ha mostrato che una carriera nel doppio è possibile anche venendo dalla Finlandia”.
(di Niccolò Moretti)