Ubaldo Scanagatta a RadioSportiva: “WADA l’unica che può battere Sinner. Troppa differenza fra il numero 1 e il numero 2” [AUDIO]
Pareva impossibile cominciare il 2025 con le stesse meravigliose emozioni della scorsa stagione, o almeno così pensavamo. E invece, ancora una volta, un torneo dominato nel singolare maschile e perso d’un soffio nel tabellone di doppio. Forse un po’ di amarezza in più per la sconfitta di Simone Bolelli e Andrea Vavassori, andati, nuovamente, vicinissimi al trionfo. L’amarezza, però, porta con se grande consapevolezza.
Per Jannik Sinner, invece, è l’ennesimo, dominante, titolo: su cemento, non esistono rivali. Ed è proprio questo grande dominio azzurro ad aver reso il tennis uno sport sempre più popolare, sempre più richiesto e cercato. A raccontarlo, ancora una volta come da cinquant’anni, è il direttore Ubaldo Scanagatta, presente a Melbourne e intervistato per l’occasione da RadioSportiva.
“Una bellissima partita per Sinner, forse un po’ meno per Zverev. – racconta Ubaldo – Da un numero due del mondo ci si aspetta che almeno una palla break nel corso del match la conquisti“. Solo Nadal e Federer, dal 2000 a oggi, erano stati in grado di trionfare in finale Slam senza concedere mai opportunità al servizio: lo svizzero a Wimbledon nel 2003 contro Mark Philippoussis, fuori dalle prime 32 teste di serie, e Nadal nell’edizione 2017 dello Us Open in cui battè il numero 28 del seeding Kevin Anderson. Riuscirci contro il numero del mondo, a 23 anni, è tutt’altra cosa. “Uno straordinario Sinner lo ha messo veramente k.o“.
“Terza vittoria in tre finali per Sinner, terza sconfitta in altrettante finali per Zverev: le altre volte aveva almeno perso in cinque set, sia con Thiem allo Us Open 2020, che con Alcaraz allo scorso Roland Garros. Oggi, invece, ha preso tre set a zero: Sinner non gli ha concesso nulla, due sole volte sono arrivati alla parità, dominando ogni gioco al servizio e perdendo 18 punti in 16 turni di servizio, considerando anche i tre minibreak nel tiebreak. Poi, va ammesso che sul 4 pari del tiebreak Sinner ha avuto un nastro molto fortunato, che prima già due volte lo aveva punito, ma in un punto come questo…“. Fortunato, certo, ma è chiaro quanto quel nastro abbia influito più sulle emozioni di Zverev, che sul reale punteggio del match, ancora del tutto in bilico: “Poi Sinner ha fatto un servizio vincente a 201 chilometri orari e chiuso al primo set point. Una cosa importante: ha vinto 25 tiebreak degli ultimi 28 giocati, una roba pazzesca. Gli unici persi furono con Medvedev, Etcheverry e Alcaraz. Giocarne 28 e vincerne 25 è una proporzione pazzesca“.
Ormai è chiaro, il nome di Jannik Sinner non può che esser accostato a quello dei più grandi di sempre: col match di oggi sale a 21 vittorie consecutive e 22 set vinti consecutivamente contro top 10, scavalcando il precedente record di Roger Federer. Sotto lo svizzero? Ovviamente, Nadal e Djokovic. Ed è proprio lo spagnolo, a vedersi sgretolato un altro, piccolo, record: “L’ultimo in grado di vincere l’Australian Open due anni di fila fu Rafael Nadal fra il 2005 e il 2006. Insomma, abbiamo un campione disumano. Vagnozzi dice che mette la modalità mostro, e stasera lo è stato dall’inizio alla fine: Il primo punto, ace. Uno può pensare che appena entrato in campo possa essere un pochino teso, e invece: ace“. Al servizio Jannik è rimasto solidissimo nel corso dell’intero match, vincendo l’84% di punti con la prima, battendo 6 ace e mai offrendo alcuna palla break.
“Zverev dopo la partita ha detto che Sinner è il numero 1 del mondo per distacco: ed effettivamente, se il numero 2 perde come ha perso lui, non si può dire altro. Il tedesco è un bel po’ che gioca bene, ma se fra il numero 1 e il numero 2 c’è questo divario, ha ragione nel dire che lui è il numero 1 «by far». Tra l’altro dopo un torneo in cui Sinner aveva avuto dei problemini fisici: stomaco con Rune, e crampi con Shelton evidentemente di origine nervosa perchè dopo tre set non ci sta che un giocatore abbia dei crampi. Veramente, un torneo fantastico che sono felice di aver vissuto qua a pochi metri da lui: atmosfera bellissima“.
Nel corso del match è sembrato che Cahill, rivolgendosi al resto del box, abbia apertamente fatto notare quanto Sinner ami giocare sotto pressione: un privilegio, secondo l’azzurro. “Quando vinci 25 tiebreak su 28, significa che nei momenti importanti, quando potresti avvertire la pressione e temere un esito negativo, giochi invece con una solidità spaventosa. Soprattutto se si pensa a tutti i guai legati alla vicenda WADA: l’unica che lo può battere, se decidesse di squalificarlo. Cosa che sarebbe, ovviamente, vergognosa e paradossale: è un giocatore che senza nessun tipo di aiuto sta battendo tutti da un anno a questa parte. E anche oggi, quando al servizio per il match perde il primo punto, ci saremmo potuti aspettare un po’ di braccino: dritto vincente, lungolinea pazzesco, poi ace, sbaglia un altro dritto e chiude alla grande perdendo soltanto due punti nell’ultimo game. Un uomo di un’altra dimensione“.