Добавить новость
ru24.net
UbiTennis
Февраль
2025
1 2 3 4 5 6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28

L’addio amaro e il sollievo di Simona Halep: “Non voglio piangere, ho realizzato tutti i miei sogni”

0

“Sono triste e felice allo stesso tempo, il mio corpo non ce la fa più, come avete potuto vedere oggi non posso più essere competitiva, ma sono felice di avervi salutato”. Non c’è niente di più fastidioso delle prediche, forse nemmeno il rumore delle zanzare, e allora cercheremo di non giudicare: perché – a proposito di sport – non troverete un giudizio più inutile di quello sul ritiro degli altri, sul ritiro del campione più odiato, sul ritiro del campione più amato. Perché quando se ne va il campione del cuore, in un certo senso, ci ritiriamo pure noi. Perché quando se ne va il campione del cuore, in un certo senso, salutiamo anche un pezzo dei nostri ricordi: e allora vorremmo che tutto fosse perfetto. E invece, nella vita reale, non esiste l’addio dei film, e menomale.

Simona Halep, nella serata di martedì 4 febbraio, dopo aver perso al primo turno del WTA 250 di Cluj-Napoca con Lucia Bronzetti, ha preso in mano il microfono e ha salutato, a sorpresa e per sempre, il circuito del tennis mondiale. L’ha fatto sottovoce, quasi timidamente, solamente nella lingua di casa, disegnando una scena intima e serena, ma tutto sommato un po’ amara: come se Halep non volesse dare a qualcuno la soddisfazione di quel momento, come se Halep si fosse già ritirata da un pezzo, come se il suo mondo si fosse dimenticato di lei, come se quel ritiro fosse una conseguenza e non una scelta. “E’ una decisione che ho preso con il cuore, ma allo stesso tempo ho sempre cercato di essere realistica. Anche oggi, come sempre, ho dato tutto quello che avevo, anche se non era molto. Non voglio piangere, perché ho realizzato tutti i miei sogni, perché la vita va avanti e non finisce con il tennis”

Solamente nella lingua di casa, senza annunci o indiscrezioni: un po’ per rispetto, un po’ per essere lasciata in pace. E allora cercatevi qualcuno che traduca. 

Simona, nata a Costanza il 27 settembre del 1991, è stata una delle grandi protagoniste degli anni ’10 del tennis WTA: ha vinto due titoli del Grande Slam (Roland Garros 2018, Wimbledon 2019) e altri 22 tornei, ha concluso la stagione agonistica per due volte al numero 1 (2017 e 2018), rimanendo in generale al primo posto del ranking WTA per 64 settimane. 

La storia della campionessa rumena è stata una storia di successi ma anche di ostacoli, delusioni e difficoltà: Halep ha infatti perso le prime tre finali slam della carriera (con Sharapova, Ostapenko e Wozniacki), tutte in volata, al terzo e decisivo set. La seconda, in particolare, fu tremenda, da strafavorita, con la giovanissima lettone Ostapenko (ai tempi numero 47 della classifica WTA), al Roland Garros, in vantaggio per 6-4 3-0 e poi, ancora, per 3-1 al terzo: “Sono distrutta, questa fa davvero male. Vorrei solo andarmene il più lontano possibile da qui”, aveva commentato, affranta, Simona, in conferenza stampa.

Ma la vita sportiva, che non è un film, a volte ci regala le sceneggiature giuste, e allora, un anno dopo, Halep (che è rimasta in top 10 dal 2014 al 2021, per 373 settimane consecutive, un record) liberò finalmente sé stessa, rimontando Stephens e vincendo il Roland Garros, per poi ripetersi a Wimbledon, 13 mesi più tardi, dominando Serena Williams, e non è una frase per tutti. Halep ha vinto a Indian Wells, a Roma, due volte a Madrid, due volte a Dubai, addirittura tre in Canada: l’ultimo titolo l’ha festeggiato, appunto, a Toronto, nel 2022, pochi mesi prima dell’incubo.

La fase finale della carriera è stata infatti contrassegnata da una brutta storia: una storia di doping, di contaminazione, di ‘negligenza’ e di ‘colpa’, a causa della quale fu squalificata addirittura, inizialmente, per quattro anni, per via anche di irregolarità e anomalie legate al passaporto biologico. La sospensione fu in seguito ridotta a nove mesi e Halep, dopo aver dimostrato che il ‘Roxadustat’ fosse sì presente, ma a sua insaputa, all’interno di un integratore legale, provò a tornare nel 2024, al torneo di Miami, ma non era più la stessa, perché una pausa agonistica di un anno e mezzo dai 31 ai 33 significa, per forza di cose, la fine di tutto: “Sebbene il Collegio abbia ritenuto che la signora Halep avesse un certo livello di colpa o negligenza per le sue violazioni, in quanto non ha esercitato sufficiente attenzione nell’uso dell’integratore Keto MCT, ha concluso però che non ha avuto una colpa o una negligenza significativa”, e attraverso questo comunicato il TAS di Losanna diede l’ultima chance alla rumena.

Ma non c’era più tempo: nel 2024, dopo la sconfitta con Badosa a Miami, disputò solamente altri tre tornei, vincendo una partita, e poi basta: il fisico non rispondeva più come una volta, gli allenamenti erano diventati troppo duri, e poi, parliamoci chiaro, la lunga ed estenuante vicenda della squalifica aveva indubbiamente inciso sui nervi della campionessa, e le sue dichiarazioni del 2023, se rilette adesso, fanno abbastanza impressione, e sintetizzano l’ansia, al netto delle sfumature e delle opinioni di una storia controversa. “Dal 7 ottobre, quando sono stata accusata dalla ITIA di sospetto uso di doping, ho vissuto il peggior incubo della mia vita. Non solo perché il mio nome è stato macchiato nel peggior modo possibile, ma perché sto avendo a che fare con la ferma determinazione della ITIA di giudicarmi colpevole per un motivo che non riesco a comprendere, quando io non ho mai neanche pensato di prendere delle sostanze illecite. Ho cercato due volte di avere l’opportunità di venir giudicata da un Tribunale Indipendente e la ITIA ha sempre trovato motivi per posticipare la cosa. Ora che si è chiarito il fatto che io sono stata vittima di una contaminazione, se ne sono usciti con la cosiddetta evoluzione non normale del mio sangue. Tre rinomati esperti mondiali che hanno esaminato i miei test del sangue sono stati estremamente chiari nel dire che il mio sangue è assolutamente normale. Mi sento impotente di fronte a questa aggressione e alla loro convinzione di volermi dimostrare colpevole di qualcosa che non ho mai fatto. Ancora una volta, ripeto: in vita mia sono sempre stata contro qualsiasi tipo di imbroglio. Non coincide con i miei valori. A questo punto, l’unica cosa che spero è di poter finalmente avere accesso ai giudici indipendenti di un Tribunale, che mi daranno la possibilità di giudicare la mia innocenza. Ho piena fiducia nella giustizia e non vedo l’ora di essere presente al mio appello presentando il mio caso, programmato per la fine di maggio dopo svariati ritardi della ITIA. Il sostegno dei miei cari, del mondo del tennis e dei miei fan mi ha dato il coraggio di continuare gli allenamenti ogni giorno e lottare per la verità. Non posso ringraziarvi abbastanza per questo”. 

Non c’è niente di più fastidioso delle predicheforse nemmeno il rumore delle zanzare, e allora cercheremo di non giudicare: Simona Halep è stata una grande campionessa e ieri sera ha salutato per sempre il tennis e l’ha salutato con il sorriso tipico del sollievo. E il tennis – quello vero, quello della quotidianità – ha risposto attraverso le parole più dolci dell’amica e collega Sorana Cirstea, presente a bordocampo: “Simona, ci conosciamo da quando abbiamo sette anni e, insieme, abbiamo condiviso tutto. Stasera, sì, ho pianto, perché insieme a te se n’è in qualche modo andata una parte di me. Grazie per tutto quello che hai fatto per il nostro sport, per la Romania e per tutti noi. Campionessa, goditi questo nuovo capitolo della tua vita: ci rivediamo presto”.




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus




Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса
Анна Курникова

Теннисистка Анна Курникова с мужем Инглесиасом пропали с публики из-за детей






На севере Москвы за год отремонтировали почти 70 ветхих строений

Более 40% россиян не верят в рост своих доходов

Онлайн-школа телеканала RT отмечает пятилетний юбилей

Светлана Мастеркова госпитализирована с опухолью мозга