ATP Rotterdam, Bolelli e Vavassori: “Siamo la coppia più in forma e gli avversari lo sentono”
Da Rotterdam, il nostro inviato
Rotterdam parla ancora italiano. Dopo il successo nel 2024 di Jannik Sinner, nel 2025 tocca a Simone Bolelli e Andrea Vavassori, praticamente imbattibili quest’anno. Da inizio stagione il bottino sale a 13 vittorie su 14 partite (con 17 tie-break vinti su 18! – super tie-break inclusi), due titoli e una finale Slam. “Sta andando abbastanza bene!“ – ha scherzato Bolelli in zona mista pochi minuti dopo la finale. Se per Simone ora sarà il momento di un po’ di riposo, Andrea non conosce sosta e dopo la grande settimana in singolare è pronto a ripartire per il Bahrain già nella notte. “E sai come ci vado lì? Così! (portandosi il dito alla tempia, ndr). Con la testa giusta per fare altri punti anche in singolare“ – ha detto il torinese guardando col sorriso il suo team prima dell’intervista. Un clima festoso, sereno e molto rilassato, come ci hanno poi testimoniato direttamente anche Marcello Marini e Davide della Tommasina, i due membri del team “Bolessori” presenti a Rotterdam. Di seguito le prime impressioni dei campioni azzurri.
D. Ragazzi complimenti, un avvio di stagione davvero straordinario.
Simone Bolelli: “Sì, devo dire che abbiamo iniziato davvero molto bene. Ci sentivamo alla grande dopo Adelaide, poi anche la finale di Melbourne ci ha caricato anche se non abbiamo portato a casa il trofeo. Fare finale Slam resta sempre un grandissimo risultato. A Rotterdam abbiamo giocato quattro partite molto buone: oggi siamo partiti molto carichi, a palla, poi nel secondo set Gille e Zielinski hanno cercato di cambiare qualcosa. Poi il super tie-break è una lotta, la chiave è iniziare bene. Abbiamo servito sempre molto bene, è stato un grande torneo. Non possiamo proprio non essere contenti“.
D. Dopo la semifinale raccontavate di come il tie-break sia il vostro territorio di caccia, vi sentite più sicuri avendone vinti così tanti?
Andrea Vavassori: “Una volta magari entravamo nel tie-break pensando: ‘cavolo, nel doppio una partita può veramente girare su due punti’, ora lo approcciamo dicendo: ‘è il nostro momento, siamo più forti noi‘. Gli avversari credo che sentano che siamo la coppia più in forma di quest’anno, anche ad inizio partita ho notato questa cosa. Stiamo riuscendo a vincere anche match giocando meno bene, poi invece quando giochiamo bene siamo sopra. Perdere una finale Slam e poi venire qui a vincere un ATP 500 dimostra che siamo forti. Io questa notte dovrò volare a Manama, in Bahrain, a giocare un Challenger in singolare, però sono molto contento. È stata una settimana super positiva per me, quando gioco bene in singolare poi in doppio gioco anche meglio”.
D. Andrea, è il caso di fare un upgrade del biglietto? (Prima dell’intervista, scherzando, aveva confermato al suo team che avrebbe comunque volato in economy e non in business class, ndr).
Andrea Vavassori: “Mi sa che me lo merito! Scherzi a parte, siamo davvero contenti, stiamo facendo un percorso incredibile. Abbiamo iniziato insieme a metà 2023 giocando comunque pochi tornei, l’anno scorso abbiamo chiuso da coppia n. 4 del mondo e ora forse siamo la coppia n. 1 risultati alla mano… Siamo molto felici, dobbiamo continuare così. Ci fa molto piacere anche l’attaccamento degli italiani al doppio e il sostegno che stiamo ricevendo. Prima forse era una disciplina non così seguita, far appassionare nuove persone a uno sport è sempre una cosa positiva“.
D. Richard Krajicek (direttore del torneo ed ex n. 4 del mondo, ndr) è venuto a parlarvi al termine della finale. Vi siete detti qualcosa di diverso rispetto ai giorni scorsi?
Simone Bolelli: “Non direi, ci ha chiesto in realtà come ci fossimo trovati qui. Per essere un torneo indoor è molto comodo e molto ben organizzato. L’unica pecca è stata la questione legata all’orario, che va sistemata (semifinale terminata a mezzanotte e finale il giorno successivo alle 13 – tema affrontato qui, ndr), però questo è l’unico torneo indoor che ha i campi di allenamento nella struttura, c’è la palestra, si mangia bene… È un torneo di altissimo livello, mi ha fatto piacere tornarci perché l’ultima volta che ci ero venuto avevo giocato in singolare, quindi sono passati tantissimi anni”.
D. Siete stati anche bravi a cambiare programmazione rispetto all’anno scorso, visto che eravate andati in Sudamerica.
Simone Bolelli: “È vero, però quest’anno avevamo la possibilità di giocare tre tornei ATP 500, Rotterdam, Doha e Dubai, oltre al vantaggio di non cambiare superficie. Poi anche il viaggio non è banale, se vai in Sudamerica dall’Australia stai fuori due mesi, altrimenti torni a casa dopo il Sudamerica e poi riparti per Indian Wells. Io questa sera torno, ad esempio. Così è un po’ più semplice a livello logistico e anche di tornei: giochi tre 500 e due 1000, è perfetto“.
Andrea Vavassori: “L’anno scorso eravamo andati in Sudamerica anche perché io ho giocato in singolare, mentre quest’anno non era così. Otto settimane fuori erano state abbastanza probanti, poi comunque quest’anno Doha e Dubai sono abbastanza vicini, mentre da Rio non è banale raggiungere Acapulco”.
D. Una curiosità, come si prepara una partita in così poco tempo? E chi la prepara?
Simone Bolelli: “Abbiamo studiato un po’ questa mattina i nostri avversari, anche se a grandi linee li conoscevamo già, sicuramente un po’ meglio rispetto a Cash e Glasspool. Poi abbiamo il regista dall’Italia: il papò di Andrea ci manda sempre le schede tecniche, poi con Davide della Tommasina abbiamo studiato il match in mattinata, sapevamo che cosa fare. Ci siamo scaldati tre quarti d’ora e poi siamo entrati in campo”.
Andrea Vavassori: “Ti racconto un po’ il background di ieri sera, so che lo vuoi sapere. Abbiamo fatto entrambi l’ice bath, poi mentre uno lo faceva l’altro veniva trattato dal nostro fisioterapista Marcello Marini. Poi abbiamo fatto la doccia, siamo andati a mangiare un piatto di riso col pesce all’una e un quarto e abbiamo fatto le due. Siamo rientrati in camera mia e ci siamo riguardati i nostri due tie-break belli tranquilli, sorseggiando una camomilla. Io mi sono addormentato alle tre e un quarto, Simone verso le due e mezza. Mi sono guardato anche un po’ della partita di Gille/Zielinski contro Arevalo/Pavic: sia loro che Cash/Glasspool, per quanto siano nuove, sono due coppie papabili per il Master di fine anno“.