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Andrea Vavassori perde con onore nella finale del Challenger di Manama in Bahrein

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[1] M. Fucsovics b. [WC] A. Vavassori 6-3 6-7(3) 6-4

Era evidentemente scritto che Andrea Vavassori continuasse ad essere vittima della sua personalissima maledizione che gli impedisce di alzare un trofeo in singolo a livello Challenger. Gli era già capitato due volte nel 2022 (San Benedetto del Tronto e Cordenons) e oggi c’è ricascato contro il forte Marton Fucsovics, oggi n.97 ATP, ma al n.31 nel 2019. Il nativo di Nyiregyhaza, che ha appena compiuto 33 anni, non è mai riuscito a fare il definito salto di qualità ma può comunque raccontare di una carriera tutt’altro che disprezzabile coi suoi due titoli ATP in bacheca (Ginevra 2018 e Bucarest 2024) e i quarti di finale a Wimbledon 2021. Il suo grande punto di forza è un diritto velocissimo che gioca con disinvoltura sia inside in che inside out. E proprio questa è stata la leva che oggi ha utilizzato contro un Vavassori che è parso un po’ imbastito dopo il doppio e faticosissimo impegno di ieri (vittorie su Galarneau e Holt).

Così il primo set scivolava via veloce con l’azzurro che subiva due break senza mai riuscire a ricambiare il favore. Poi è arrivata la pioggia (chi si immaginava che in Bahrein piovesse così tanto?) che ha rimandato i due negli spogliatoi per quasi tre ore, mentre decine di addetti si davano da fare con asciugamani e phon per asciugare il campo. Alla ripresa delle ostilità Andrea sembra aver sistemato il mirino e appare più mobile sulle gambe, anche se non brillante come nei giorni precedenti. Si va avanti on serve, con un unico sussulto sul 5-5 quando l’azzurro ha una palla break che però non riesce a trasformare. Evidentemente oggi non è giornata, ma per fortuna Vavassori in questo 2025 nei tie-break è semplicemente ingiocabile, e non solo in doppio come conferma anche in questa occasione lasciando l’avversario a 3 punti. I servizi continuano a dettare legge anche nel terzo e decisivo set fino al 4-4 quando Andrea mette in rete una volée non impossibile. E’ la palla break decisiva che l’ungherese sfrutta con una bella risposta che costringe l’azzurro all’errore. Fucsovics alza finalmente le braccia al cielo dopo tre ore di partita (sei se consideriamo l’interruzione) e torna alla vittoria (6-3 6-7 6-4), la settima a livello Challenger, dopo un periodo non felicissimo, risalendo al n.84 ATP. Vavassori mastica ancora amaro ma siamo convinti che non si accontenterà del buon progresso in classifica che da domani lo vedrà al n.236. Ormai col singolare ha un conto aperto che cercherà di regolare quanto prima, tra una vittoria in doppio e l’altra.




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