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Carreno Busta concede il bis al Challenger di Tenerife

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Pablo Carreno Busta non è certo un giocatore snob e si ricorda benissimo della sua lunga gavetta nei Challenger prima di spiccare il volo verso quella top 10 che raggiunse nell’ormai lontano 2017, anno in cui conquistò la prima delle sue due semifinali agli US Open. Poi sono seguiti anni di onesto professionismo, con qualche impennata come al Master 1000 di Montreal nel 2022 e rapide ricadute, spesso dovute a motivi di salute (ricorrenti problemi alla schiena e da ultimo l’operazione al gomito che l’ha tenuto a lungo fermo ai box). Ora il 33enne nativo di Gijon riparte di nuovo dai Challenger e la cosa deve essergli sembrata fortemente simbolica, la perfetta rappresentazione della circolarità della vita. Oggi nella finale di Tenerife 2 (categoria 75, cemento outdoor) ha fulminato il qualificato austriaco Filip Misolic (n.313 ATP) con un netto 6-3 6-2 al termine di una settimana in cui non ha lasciato per strada un solo set.

Si può ben dire che con due titoli in altrettante settimane (il tredicesimo in carriera), Pablo Carreno Busta abbia concesso solo le briciole alla concorrenza giunta a Tenerife per contrastarlo. Il vincitore da lunedì sarà numero 111 del mondo, avvicinandosi decisamente al ritorno tra i primi cento. E al momento della premiazione era raggiante: “Quando sono sbarcato a Tenerife non pensavo certo di riuscire a rimanere imbattuto, ma ero deciso a fare bene Il titolo della scorsa settimana è stato fantastico e lo è altrettanto quello che ho vinto oggi. Filip non era un avversario facile e questa settimana lo aveva dimostrato battendo anche la prima testa di serie Dominik Koepfer”. Travolto dall’affetto dell’isola di Tenerife (per la finale affollavano gli spalti 1500 spettatori, record assoluto del torneo), Carreno Busta adesso è pronto a mettere nel mirino il ritorno nel circuito maggiore: “Avrei dovuto giocare un Challenger in Francia, ma riposerò e tornerò direttamente a Indian Wells. Non so quanto il mio tennis sia cresciuto nell’ultimo mese, ma sicuramente ho più fiducia. Obiettivi? A breve termine il ritorno in Top 100.
Adesso giocherò di nuovo nel circuito maggiore e sarà impegnativo, ma so come fare”. A margine Carreno Busta ha speso elogi anche per l’organizzazione del torneo, quella MEF TENNIS EVENTS che lui già conosceva bene perché nel 2015 aveva vinto il Challenger di Perugia.

Entusiasta anche Marcello Marchesini, il fondatore di Mef “Abbiamo organizzato due tornei Challenger nel miglior modo possibile. Adesso siamo a quota 12 tornei ospitati nelle Canarie e quest’anno il pubblico ha invaso l’Abama Tennis Academy. Un grande merito va alle mie figlie Elena e Federica, autrici di un lavoro incredibile nell’isola. Il rapporto con la Spagna? Stiamo ricevendo grandi attestati di stima, non ultimo quello del presidente della Federtennis iberica. Vogliamo aumentare i tornei in Spagna, puntando a organizzare un evento anche nel continente La testa intanto è pronta a spostarsi sui tornei in Italia: Ripartiremo con il WTA 125 di Parma che, essendo durante la seconda settimana degli Internazionali d’Italia, avrà un ottimo cut-off. Poi ci saranno Perugia e Todi, mentre lavoriamo per ripetere il 125 a Olbia”.




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