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WTA Austin/Merida: in Texas ottimo esordio per Tomljanovic, in Messico avanti Kalinina e Bouzas Maneiro

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Si è aperta ufficialmente, con il semaforo verde acceso sul tabellone principale, la terza edizione dell’ATX Open di Austin: evento ‘250‘ del circuito WTA che si disputa presso l’impianto del Westwood Country Club in Texas. La prima giornata del torneo ha subito regalato diverse sorprese con parecchie teste di serie cadute sul via. Chi però non ha tradito le attese è stata Alja Tomljanovic (n. 111 WTA), la tennista australiana – in gara grazie ad un invito degli organizzatori – ha infatti superato non senza difficoltà la statunitense Katie Volynets (n. 63 WTA), settima testa coronata, battuta con il punteggio di 7-6(3) 7-5 in due ore e ventuno minuti di partita.

Agli ottavi di finale, per la giocatrice di origini croate potrebbe esserci un possibile incrocio con la rientrante Petra Kvitova, al ritorno alle competizioni dopo la maternità e la nascita del figlio Petr avvenuta lo scorso luglio. Un confronto che si preannuncerebbe affascinante, ma per far sì che possa reale la mancina ceca dovrà vincere il match di primo turno che la vedrà opposta alla britannica Jodie Burrage.

La principale favorita alla vittoria finale rimane tuttavia Jessica Pegula, che deve ancora esordire scontrandosi con l’olandese Arantxa Rus ma nel frattempo conosce già la sua eventuale avversaria di secondo turno: cioè la spagnola Nuria Parrizas Diaz (n. 107 WTA) che ha sconfitto nettamente la wild-card a stelle e strisce Malaika Rapolu (n. 542 WTA) per 6-2 6-4, quando l’orologio recitava 91 minuti di gioco. Immediatamente fuori invece la campionessa uscente, vittoriosa dell’edizione 2024, la cinese Yue Yuan (n. 51 WTA). I sogni di doppietta texana per la tennista asiatica sono stati bloccati sul nascere, dalla ventiseienne – nativa di Dusseldorf ma a tutti gli effetti australiana, suo padre maestro di tennis insegnava in Germania. Alla sua nascita, la famiglia si è poi trasferita nello Stato di Victoria e successivamente a Gold Coast nel Queensland – Kimberly Birrell (n. 76 WTA) che si è dimostrata superiore con un duplice tie-break: 7-6(5) 7-6(5) in 2h15‘.

Ultima testa di serie ad inciampare sul via è stata la nipponica Moyuka Uchijima (n. 54 WTA), n. 6 del seeding, rimontata dalla russa Anna Blinkova (n. 74 WTA) con lo score di 4-6 6-4 6-0 in poco meno di due ore di sfida.

WTA 500 Merida

Nella notte italiana si è conclusa però anche la prima giornata di un altro evento del circuito femminile, sicuramente il più importante e prestigioso di questa settimana: il Mérida Open Akron, giunto alla sua terza ediziona ma la prima con il riconoscimento di categoria ‘500’. Il Mérida Open 2025 prende lo slot in calendario che apparteneva all’ormai soppresso San Diego, perciò ha acquisito la licenza superiore. Il torneo messicano di svolge sui campi dello Yucatan Country Club, nel Messico meridionale.

Ad aprire le danze, lunedì, sono stati ben cinque incontri. Prima di passargli in rassegna, è necessario tuttavia ricordare le rinunce dell’ultimo minuto di Anna Kalinskaya e Donna Vekic che hanno aperto le porte del main-draw all’argentina Maria Lourdes Carle: entrata in tabellone da ripescata, la sudamericana si è però ritrovata contro quella stessa Emiliana Arango che l’aveva già superata nel turno finale delle quali. L’esito si è ripetuto, con in questo caso la colombiana in grado di trionfare in modo ancora più rotondo: 6-2 6-3 in un’ora e cinquanta minuti. Dei quattro match andati in scena, soltanto uno ha visto impegnate giocatrici della parte bassa: quello che ha permesso all’ucraina Anhelina Kalininafinalista agli Internazionali d’Italia nel 2023 – di venire a capo di un impegno divenuto decisamente complicato con l’andare della partita, con il punteggio di 6-4 1-6 6-1 in 2h15‘ inflitto ai danni della qualificata transalpina Léolia Jeanjean (n. 129 WTA)

Guardando invece alla parte alta del draw comoda affermazione per la tennista aussie Maya Joint (n. 103 WTA), proveniente dal tabellone cadetto, che si è imposta per 6-3 6-2 sull’austriaca Julia Grabher – la quale non è mai riuscita a trovare il ritmo partita – (n. 387 WTA ma con un passato in Top 60, precisamente alla piazza n. 54 della classifica nel giugno di due anni fa) in appena un’ora e trentuno minuti di knockout. Al contrario, una vera e propria lotta furibonda si è rivelata la sfida tra l’iberica Jessica Bouzas Maneiro (n. 66 WTA) e la due volte campione Slam juniores – Australian Open e Wimbledon 2024, battendo in finale sempre l’australiana Emerson JonesRenata Jamirichova (n. 310 WTA): una maratona di oltre due ore e mezza che ha premiato la ventiduenne galiziana 7-5 5-7 7-5, a discapito della diciassettenne slovacca. Al secondo turno, Jessica affronterà l’armena Elina Avanesyan (n. 45 WTA) che ha recuperato un set di svantaggio alla polacca Magdalena Frech (n. 31 WTA, estromettendo così dal torneo la settima testa di serie (4-6 6-3 6-3 in 2h19‘).




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