Machac, finalmente la consacrazione: la Repubblica Ceca ha un futuro assicurato

Ci sono periodi, nel mondo dello sport, in cui nascono una quantità infinita di talenti di un determinato Paese, che permettono di avere a disposizione una golden generation in grado di dominare una determinata disciplina. Questo è stato il caso della Repubblica Ceca, che nel tennis femminile ha fatto incetta di Fed Cup, allora la Billie Jean King Cup aveva questo nome, tra il 2011 e il 2018. Sei successi in otto anni, ad esclusione del 2013, quando si impose l’Italia, e del 2017, quando ad alzare le braccia al cielo furono gli Stati Uniti. Si trattava di una federazione che aveva a disposizione, nello stesso momento, un’ondata di ragazze di alto livello. Tra queste Petra Kvitova, Lucie Safarova, Kveta Peschke, Barbora Strycova, Lucie Hradecka, senza dimenticare Karolina Pliskova e Kristyna Pliskova, Barbora Krejcikova e Katerina Siniakova.

Dopo qualche anno anche il tennis maschile, in Repubblica Ceca, sta cercando di crescere per provare ad emulare quanto fatto dalle ragazze in quel periodo. E il frontman di questo movimento, composto anche da Jiri Lehecka e Jakub Mensik, è senza dubbio Tomas Machac. Il classe 2000, infatti, è reduce dalla conquista del titolo all’Abierto Mexicano Telcel 2025 di Acapulco. Oltre a trattarsi della primo torneo vinto in carriera, al secondo tentativo, permette al nativo di Praga di irrompere con prepotenza nella top 20 del ranking ATP a partire da lunedì 3 marzo. Con la posizione n° 20, infatti, il giovane talento trova il suo best ranking e si consacra definitivamente dopo che si era tanto parlato delle sue potenzialità. Una crescita che gli ha permesso di battere in finale Alejandro Davidovich Fokina a chiusura di una settimana di alto livello.

Tomas Machac, che crescita! Ma alle sue spalle …

Come detto Tomas Machac rappresenta la punta dell’iceberg di un movimento che è ben più profondo nei contenuti e negli uomini. Al primo turno dell’Abierto Mexicano Telcel 2025 ha dovuto proprio affrontare il connazionale Jakub Mensik, che lo ha costretto al terzo set, ma che tra tutti è il più giovane (classe 2005). E al quale, quindi, si deve senza dubbio concedere più tempo. A destare impressione, più che altro, è il confronto con Jiri Lehecka, l’altra grande speranza della Repubblica Ceca. Quest’ultimo, per caratteristiche fisiche e tecniche, sembrava il più atteso in assoluto. In tanti avevano riposto una fiche sul suo nome e, invece, è stato il suo connazionale il primo ad esplodere in modo definitivo. Chissà che il nativo di Mlada Boleslav abbia sofferto quel paragone pesante con Tomas Berdych …

Al di là di tutto ciò, comunque, Tomas Machac sembra essere destinato ad una carriera di ottimo livello e, ad aiutarlo, potrebbe essere anche il suo personaggio. Ha quella irriverenza che si addice a chi è consapevole dei propri mezzi e, solo qualche mese fa, dichiarava di avere un tennis in grado di battere i più forti. E poi, aspetto da non sottovalutare, ha già conquistato una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, in coppia con l’ex fidanzata Katerina Siniakova in doppio misto, rendendosi protagonista di una delle diapositive più belle dell’intera a rassegna a cinque cerchi. Il bacio, spontaneo, con la sua compagna ha fatto il giro del mondo ed è entrato di diritto nei momenti migliori che ricorderemo a distanza di anni. Le premesse ci sono tutte, ora sta a lui rimanere al vertice. Che è ancora più difficile che arrivarci.