ATP Roma: è Alcaraz il re della capitale. Lo spagnolo batte Sinner in due set
[3] C. Alcaraz b. [1] J. Sinner 7-6(5) 6-1
In un Foro Italico grondante di entusiasmo, è lo spagnolo Carlos Alcaraz il nuovo trionfatore degli Internazionali BNL d’Italia. Il tennista iberico, infatti, ha vinto per la prima volta in carriera a Roma, battendo in finale il rivale – nonché numero 1 del mondo – Jannik Sinner con il punteggio di 7-6(5) 6-1 dopo un’ora e 43 minuti di gioco. Si è trattato di una gara divisa quasi in due facciate. Il primo parziale – decisamente lottato ed equilibrato – è stato risolto da Alcaraz grazie al tie-break, dopo che l’atleta di Murcia aveva annullato due set point a Jannik sul 6-5. Nel secondo set, invece, Jannik ha accusato un po’ il colpo e lo spagnolo è salito sugli scudi, sciorinando un tennis di altissimo livello. Va da sé, naturalmente, che quello di Sinner resta comunque un percorso più che positivo. Adesso, il prossimo step, per entrambi i tennisti, sarà la terra battuta del secondo slam stagionale: il Roland Garros. Alcaraz vincitore inedito in quel di Roma, dicevamo. Per l’iberico si tratta del diciannovesimo titolo Atp in carriera, il terzo di questa stagione dopo Rotterdam e Monte-Carlo.
Primo set: equilibrio e tensione. Il primo giro di giostra è di Alcaraz (grazie al tie-break)
L’undicesima sfida (la terza sulla terra battuta) tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si apre con Sinner incisivo al servizio (al netto di un doppio fallo sul 40-15 a proprio favore nel corso del primo game) e con Alcaraz che prova a mettere in difficoltà il numero 1 del mondo attraverso la potenza del proprio dritto. Nel complesso, durante le fasi iniziali del match, è la tensione a regnare sovrana. Ad ogni modo, le giocate degne di nota non mancano di certo. Bello il contropiede con cui Carlos sorprende il rivale azzurro durante il secondo game, altrettanto incisive le aperture di dritto sciorinate da Jannik nel corso del terzo gioco. In una situazione di siffatto equilibrio sono i dettagli a fare la differenza e l’affidabilita’ del proprio servizio rappresenta una delle armi vincenti del forte tennista altoatesino. Si tratta di una fase del match in cui Alcaraz prova a disinnescare il ritmo di Jannik rallentando il gioco. Non basta però per strappare il servizio al numero 1 del mondo, che si porta agevolmente sul 2-1.
Nel quarto game, il primo vero scambio lo vince Sinner grazie anche ad una deviazione del nastro sul rovescio incrociato. Epperò, ai vantaggi la spunta Alcaraz (2-2), caricato oltremodo dal proprio angolo. Quinto game combattutissimo e 3-2 Sinner dopo aver annullato una palla-break al tennista spagnolo. Nel corso del sesto game, invece, Sinner esegue una contro-smorzata da “circoletto rosso” che non basta, però, ad evitare il 3-3 del nativo di Murcia. A metà del primo parziale – nonostante il grande equilibrio – gli scambi diventano più fluidi, entusiasmando non poco la platea capotolina. Basti pensare che sul 30-30, dopo un doppio fallo, Sinner gioca un punto fenomenale, chiuso con un bellissimo rovescio lungolinea. Poi la prima vincente per archiviare il game.
Durante l’ottavo gioco, Alcaraz lascia un 15, ma con una palla tagliata riporta il primo parziale in parità: sulla terra rossa del Centrale è 4-4. Sorpasso Sinner nel game successivo (primo game a zero del match). Jannik, dopo due giochi complicati al servizio, sbriga velocemente la pratica a suon di prime e di colpi su cui Alcaraz può veramente poco. Fase decisiva del set e game a zero anche per Carlos, piuttosto efficace al servizio: entrambi i contendenti, infatti, hanno raccolto l’85% di punti quando è entrata la prima in campo. Finale di set che a definire “rocambolesco” si corre quasi il rischio di sfociare nell’eufemismo: Jannik, infatti non sfrutta due set-point consecutivi sul 15-40. Il rimpianto è soprattutto per il secondo, dove Sinner ha commesso un gratuito di rovescio nel tentativo di uscire dalla diagonale di dritto. Alcaraz si salva e porta il parziale al tie-break, dove riesce ad imporsi sul tennista azzurro con lo score di 7-6(5).
Secondo set: Alcaraz sugli scudi, Jannik accusa un po’ di stanchezza. Lo spagnolo conquista il suo primo Masters 1000 capitolino
Il secondo set comincia con Alcaraz che riparte bene e che recupera da 0-30. Lo spagnolo costretto ai vantaggi dopo un lob in corridoio, trova l’aiuto del servizio, già decisivo al tiebreak. Stesso copione nel gioco successivo, quando Sinner non riesce ad incidere con il proprio servizio e subisce il break a zero. Probabilmente, si tratta del primo, vero passaggio a vuoto per il numero uno del mondo che concede tre palle break con un errore di dritto. Alcaraz chiude alla prima chance, giocando un dritto in corsa che Jannik non riesce a contenere. L’impressione è che il talentuoso tennista azzurro paghi un po’ lo scotto (mentale) di un primo parziale che sembrava oramai in dirittura d’arrivo.
Impressione confermata dalla facilità con cui lo spagnolo maramaldeggia durante il terzo game: Carols, infatti, comanda gli scambi sul suo servizio (e si porta sul 3-0). Doppio break per Alcaraz contro un Sinner in evidente calo fisico. Jannik concede due palle break e sul 15-40 perde il servizio, sbagliando una volée dopo una perfetta costruzione del punto. Carlos sugli scudi nel game immediatamente successivo: Sinner sembra soffrire la profondità dei colpi di un Alcaraz in fiducia (e che delizia la platea a suon di giocate ad effetto). Reazione d’orgoglio per Sinner durante il sesto game, quando l’atleta altoatesino sfrutta al meglio il proprio turno di servizio – apre con un’ottima prima e incanta con il rovescio lungolinea – portandosi sull’1-5. A spuntarla, alla fine, è il tennista spagnolo, legittimando una prestazione super e conquistando il suo diciannovesimo titolo ATP (il primo sulla terra rossa della capitale).