Il torneo più importante della settimana, assieme al pari categoria torinese, era indubbiamente il Challenger 175 che si svolgeva sulla terra battuta francese di Bordeaux. In finale si sono ritrovati l’emergente Giovanni Mpetshi Perricard e l’esperto Nikoloz Basilashvili, con tutta l’attenzione inevitabilmente dedicata al 21enne nativo di Lione che, dopo i clamorosi exploit della scorsa stagione (due vittorie ATP a Lione e Basilea e tre a livello Challenger), aveva iniziato con passo incerto questo 2025, con 5 eliminazioni consecutive al primo turno cominciando da Miami per finire con Roma.
Niente di meglio allora che riprendere fiato in questo torneo vicino a casa che col suo format a metà strada tra Challenger e ATP sembra fatto apposta per concedere una rivincita ai delusi del Master 1000 da cui sono appena stati eliminati. Infatti Perricard, pur al netto di qualche incertezza, ha ritrovato tutta la sua esplosività e il suo terrificante servizio, sempre pronto a dargli una mano nei momenti importanti del match. Certo che la finale contro il 33enne georgiano non si presentava facile perché il nativo di Tbilisi non solo è uno che tira sempre a tutto braccio ma era anche annunciato in gran forma dopo la sua vittoria in semifinale contro l’olandese Tallon Griekspoor, che nel circuito cadetto aveva un’incredibile serie aperta di 32 vittorie consecutive, in gran parte eredità di quel suo incredibile 2021 quando vinse la bellezza di otto tornei. E infatti la finale è stata un’autentica battaglia che si è risolta a favore del francese col punteggio di 6-3 6-7(5) 7-5 dopo oltre due ore di partita. Con questi 175 punti Perricard risale al n. 32 ATP, a sole tre posizioni dal suo best ranking che potrebbe tranquillamente migliorare visto che a Parigi non ha praticamente punti da difendere (eliminato da Goffin al primo turno).
L’altro risultato interessante della settimana, importante perché guarda al futuro, viene da Zagabria (Challenger 75, terra battuta) dove il ragazzo di casa, il promettentissimo 19enne Dino Prizmic, ha sollevato il trofeo battendo in finale il quasi altrettanto giovane Luca Van Assche (allenato da Vincenzo Santopadre), che è stato costretto al ritiro all’inizio del secondo set dopo aver perso il primo 6-2. Per lo spalatino è il secondo successo a livello Challenger, dopo quello di Banja Luka del 2023, che gli permette di risalire alla posizione n. 244 ATP, a una novantina di posti dal suo best che aveva raggiunto nell’ottobre di due anni fa.