Kyrgios, nuovo attacco a Sinner sul doping: “Pensate che non sapesse?”
Avevamo finto di non vederlo, ma poi qualcuno se n’è accorto e non ha saputo resistere, tutti gli altri gli sono andati dietro e così anche noi siamo praticamente costretti a riportare l’ennesimo intervento di Nick Kyrgios, “un complottismo e un servizio”, parafrasando Ivan Lendl. Ospite del podcast Changeover, Kyrgios “si apre sul suo viaggio tennistico, sulle sfide legate alla fama e sull’impatto dei social media nella sua vita”, stando alla descrizione del video.
Dopo aver parlato di sbronze e Nadal, dell’odio in rete che Kyrgios riceve (sic!) e altro ancora, uno dei due conduttori, Justin Roberts, porta la discussione sulla questione Sinner, dicendo subito che “non ho letto il caso”. Poi prosegue: “Pare che Sinner non abbia avuto un miglioramento delle prestazioni dovuto a quello che era”. Kyrgios replica che “solo perché qualcuno lo dice, non significa che sia vero”. Qualcuno, vale a dire i tre esperti che hanno testimoniato davanti al Tribunale Indipendente che ha giudicato il caso di Jannik.
Il conduttore dice di non capire perché Max Purcell sia stato squalificato un anno e mezzo e Sinner solo tre mesi; probabilmente – ma è solo un’ipotesi – non capire è una conseguenza del non essersi informato sull’argomento. Per fortuna c’è Nick a chiarire ogni perplessità: “Quindi, gente, quindi lui è, lui era il numero 1 del mondo” inizia Kyrgios. “È il numero 1 del mondo” ripete per spiegare un concetto evidentemente di difficile comprensione. “È come, non so, è come Nikola Jokic, giusto? Quindi pensate… tipo in termini NBA…”. Per fortuna, si ripiglia: “Quindi pensate che lui assuma un fisioterapista per centinaia di migliaia di dollari. Paga questa persona centinaia di migliaia di dollari e questo fisioterapista tiene un bisturi del c**** nella sua borsa senza niente intorno. Nessuna custodia. Si taglia un dito, si spalma della crema da massaggio sul taglio”.
Un medicinale spray, in realtà, ma gli altri due se la ridono di gusto. “Tu paghi questa persona centinaia di migliaia di dollari e… Io pago il mio fisioterapista centinaia di migliaia di dollari, mi fido della sua ricerca, dei suoi anni di lavoro per prendersi cura del mio corpo e assicurarmi che non accada. È il numero uno al mondo. Pensate che non lo sapesse? Pensi che quel livello di ingenuità sia possibile quando sei il giocatore numero uno al mondo? Questi ragazzi sono così diligenti. Questi ragazzi non berranno nemmeno un **** di sorso di alcol. E ti comporti come se non sapessi?”. Nella sentenza si legge che Sinner aveva domandato a Naldi se stesse trattando la ferita con qualcosa, ricevendo risposta negativa, cosa vera in quel momento.
Qualcosa ci sfugge nel ragionamento di Kyrgios: Naldi si stava curando con un medicinale contenente una sostanza che risulta ai controlli antidoping e, secondo Nick, Sinner lo sapeva perché non è così ingenuo; però lo è abbastanza da dire, vabbè, che importa se mi contamini, trattami pure.
Il… massimo viene poi toccato nell’ipotesi di complotto successiva: “Credete che sia una coincidenza che il CEO dell’ATP sia italiano [Massimo Calvelli] e ora si sia dimesso all’improvviso? Perché ti sei dimesso ora?”. E sghignazza come si confà a qualcuno che ha scoperto tutto. Ricordiamo che a inizio aprile Calvelli ha annunciato che lascerà l’ATP a fine giugno. Chiedono a Nick se ci sia un motivo: “La PTPA ha fatto causa all’ATP” risponde, virando sulla questione del numero 200 che non riesce a guadagnarsi da vivere. Insomma, dalla “crema per massaggi” al montepremi del numero 200 del mondo è tutto collegato. Non a caso, l’ITIA è tra i convenuti della causa insieme ad ATP, WTA e ITF. Chissà se Kyrgios avrà letto almeno quel documento di cui è firmatario.
Non glielo domandano, ma lo riportano all’argomento iniziale, la differenza tra la sanzione di Sinner e quella di Purcell che, ricordiamo, ha ricevuto infusioni di vitamine cinque volte superiori al limite consentito e ha accettato la sanzione dell’ITIA, decidendo quindi di non rivolgersi a un Tribunale. “Max sapeva, quindi c’era un po’ di volontarietà” spiega Kyrgios enfatizzando il gesto delle virgolette. Sentenza alla mano precisiamo tuttavia che no, non c’era neanche un po’ di volontà di barare, ma di sicuro si è sottoposto volontariamente alle infusioni per farsi somministrare le vitamine. “Stava cercando di migliorare il suo recupero o qualcosa del genere. Sinner invece non sapeva, non ne aveva idea per qualche motivo” conclude, scatenando ulteriore ilarità nei due anfitrioni.