Roland Garros: le lacrime d’addio di Garcia e il sorriso vincente di Badosa
B.Pera b. C.Garcia 6-4 6-4
Il colpo più duro della giornata arriva non dal punteggio, ma dall’emozione. Caroline Garcia, 31 anni compiuti a ottobre, ha giocato l’ultimo match al Roland Garros. La sconfitta per 6-4 6-4 contro Bernarda Pera, al di là del punteggio tutto sommato equilibrato, è stata il sipario malinconico su un percorso ricco di luci e ombre, culminato con l’annuncio di un imminente ritiro.
L’ingresso in campo, tra le lacrime, raccontava già tutto. Caroline non ha retto l’emozione di questo addio annunciato, il peso di un Roland Garros che le è sempre rimasto ostico e che oggi, davanti al pubblico di casa, si è trasformato in una lunga passerella di commozione. “Non so ancora se è l’ultima volta, ma sto preparando il mio addio,” aveva detto nei giorni scorsi. I segnali c’erano tutti, e oggi ne è arrivata la conferma più dolorosa.
Nel match, Garcia ha provato a lottare con l’orgoglio, ma la maggiore brillantezza di Pera nei momenti chiave ha fatto la differenza. Tre break, uno nel primo set e due nel secondo – con reazione immediata e controbreak – ai quali la francese non è mai riuscita davvero a reagire fino in fondo, invertendo l’inerzia. L’ultima palla è stata accolta con un lungo abbraccio da parte dell’americana, poi un tributo spontaneo dal pubblico del Suzanne-Lenglen che ha voluto ringraziare la giocatrice di casa per una carriera da top 10, chiusa forse con più rimpianti che trofei.
P.Badosa b. N.Osaka 6-7 (1) 6-1 6-4
La partita che ha illuminato la giornata è però quella tra Paula Badosa e Naomi Osaka. Un confronto che sapeva di match di lusso per un primo turno, tra due ex top player in cerca di riscatto dopo mesi difficili, e che non ha tradito le attese. Ha vinto la spagnola per 6-7(1) 6-1 6-4 in due ore e ventuno minuti di tennis a tratti denso, potente per qualità e intensità.
Osaka aveva vinto un primo set scintillante, con un tie-break dominato grazie a un servizio tornato a ruggire come ai bei tempi. Badosa, però non si è scomposta: ha alzato il livello in risposta, ha iniziato a variare, e ha preso progressivamente il comando degli scambi. Il secondo set è volato via con un netto 6-1. Nel terzo set, dopo break e controbreak nel secondo e terzo gioco, è Paula a mettere il punto esclamativo sul match con il break sul 3-3, difeso poi con freddezza e personalità.
Per la spagnola, che un anno fa aveva lasciato Parigi in lacrime per problemi fisici, si tratta di una vittoria dal valore emotivo fortissimo. “Il mio corpo oggi mi ha seguito,” ha detto a fine match, mentre Osaka, sconfitta ma finalmente di nuovo competitiva, ha lasciato il campo con un sorriso, forse consapevole che la strada del ritorno è lunga, ma stavolta potrebbe davvero essere iniziata.
L. Samsonova b. M.Sherif 7-6 6-2
Non è stato un esordio semplice per Liudmila Samsonova, testa di serie n.19 e tra le outsider più temute del tabellone. La russa ha dovuto faticare più del previsto per avere la meglio sull’egiziana Mayar Sherif, campionessa a Parma qualche settimana fa, giocatrice coriacea e a suo agio sulla terra battuta. Alla fine il punteggio recita 7-6(5) 6-2, ma dietro quei numeri si nasconde un primo set estremamente lottato, in cui la moscovita ha rischiato grosso.
Sherif ha interpretato bene la partita sin dall’inizio, cercando profondità e non disdegnando sortite a rete per spezzare il ritmo alla potente russa. Samsonova, che non ha mai nascosto un certo disagio nei primi turni degli Slam, ha alternato momenti di dominio da fondocampo ad altri di evidente tensione.
Il tie-break è stato uno scambio di colpi vincenti, ma alla fine è stata proprio la maggiore esplosività della russa a fare la differenza. Vinto il primo set, Samsonova ha preso fiducia e il secondo parziale è scivolato via più agevolmente, con l’egiziana visibilmente calata anche dal punto di vista fisico.
Un buon test per Samsonova, che al secondo turno dovrà però mostrare maggiore continuità se vorrà confermare le aspettative su una superficie che non le è mai stata troppo amica, ma dove ha le armi per far male a molte.
R. Montgomery b. D. Parry 6-2 6-1
Un’altra delusione per il pubblico di casa arriva da Diane Parry, sconfitta nettamente dalla statunitense Robin Montgomery con un impietoso 6-2 6-1. Prestazione solida e senza sbavature per la mancina americana, che ha dominato con il dritto e approfittato dei tantissimi errori di una Parry irriconoscibile.
J.Cristian b. K.Birrell 6-1 6-0
Match a senso unico tra Jaqueline Cristian e Kimberly Birrell. La romena ha impiegato poco più di un’ora per chiudere 6-1 6-0, mettendo in mostra una notevole solidità da fondo campo e una tenuta mentale impeccabile. Per lei, l’avversaria odierna si è rivelata troppo fragile per impensierirla.
D. Collins b. J.Burrage 7-6 6-4
Danielle Collins continua il suo buon momento e supera il primo turno battendo Jodie Burrage 7-6 6-4. L’americana, apparsa un po’ contratta all’inizio, ha vinto un primo set equilibrato al tie-break, per poi salire di colpi nel secondo e chiudere senza ulteriori complicazioni. In attesa del secondo turno, Collins sembra avere ancora molte cartucce da sparare in questa stagione d’addio che somiglia sempre più a un tour entusiasmante.