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ATP Parigi, Auger-Aliassime: “Mi sto avvicinando al livello di Sinner”

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Jannik Sinner aveva la possibilità di ritornare in vetta al ranking e l’ha colta, mettendo nel frattempo le mani sul trofeo del Rolex Paris Masters. All’ultimo atto, un Felix Auger-Aliassime in grande spolvero si è arreso in due set, mancando così il suo primo titolo “1000” e la matematica certezza della qualificazione alle ATP Finals di Torino. Il canadese rimane in ogni caso con un vantaggio di 160 punti su Lorenzo Musetti che dovrà vincere il torneo di Atene per un sorpasso in extremis. Ecco intanto cosa ha detto Felix a proposito della finale, del suo livello rispetto a quello di Sinner, delle condizioni indoor… Ma prima le parole durante la premiazione:

“Jannik, congratulazioni a te e al tuo team. Spingi me e tutti i giocatori a migliorare. Posso solo darti credito e levarmi il cappello di fronte a tutti i progressi fatti da quando ci conosciamo, penso da quando giocavamo a FIFA a 16 o 17 anni. Sei un giocatore molto migliorato da allora, quindi congratulazioni.”

D. Congratulazioni per un’altra grande corsa in un Masters. Realisticamente, ci sono rimpianti dopo questa partita? Forse sul 5-4 del secondo set?
“Sì, è stato difficile in campo, stare lì a ripensare ad alcuni punti. Devi semplicemente accettare che la partita è finita, perché finché sei ancora dentro, anche con un match point contro, senti di avere una possibilità di tornare, hai fiducia. Ma quando è finita, devi accettarlo e pensare: ok, avrei voluto iniziare meglio, avrei voluto non commettere quegli errori all’inizio del match – non posso concedergli questo, con il livello a cui gioca. Avrei voluto trovare un modo per mettergli più pressione sul servizio. Ma ha servito benissimo, tirando grandi servizi ogni volta. E poi sì, quel dritto lungo sul 5-4, parità… È sfortunato, ma devo andare avanti e concentrarmi sugli aspetti positivi.”

D. Cosa pensi del pubblico qui a Parigi? Ti facevano il tifo. Volevano vedere più tennis. È stato bello. E come valuti il tuo livello questa settimana nel torneo?
“Non è stato un inizio di settimana facile, ma è andato sempre meglio. Penso che oggi sia stata una grande partita. A prescindere dal risultato, credo che entrambi i giocatori abbiano dato tutto, giocando un ottimo tennis. Anche le ultime due partite, che ho vinto, sono state ottime. È stata una settimana molto divertente, una buona settimana, con un grande tennis, ovviamente con tanta posta in palio e pressione, ma sono riuscito a esprimere un buon livello quando serviva. E devo ringraziare anche il pubblico. Come hai detto, mi ha sostenuto per tutto il torneo. Anche oggi si sentiva che volevano un terzo set, volevano più tennis – proprio come me. Sono stati fantastici per tutta la settimana.”

D. Qual è la differenza tra voi due? Hai perso il primo gioco, è stato l’unico break che hai concesso. C’è un grande divario tra voi? È per questo che ha vinto? O pensi di essere andato vicino a vincere?
“No, per me non c’è un grande divario. Mi sto avvicinando sempre di più a ogni partita che giochiamo uno contro l’altro. Questa è stata più combattuta. Allo US Open sono riuscito a vincere un set, ma ho perso il primo e il quarto in modo difficile. Ma oggi si è visto che era una partita equilibrata. Tutto è dipeso dalla qualità del suo servizio, credo, e anche del suo gioco di risposta. Tanto di cappello a lui per questo. C’è una parte di me che pensa che in alcuni momenti avrei potuto giocare meglio. Sono ancora un po’ amareggiato per certi momenti del match.”

D. A volte la visione dei giocatori è diversa da quella dei giornalisti. Quali sono stati, secondo te, i momenti chiave, i punti di svolta? Perché da fuori sembrano esserci stati solo uno o due errori non forzati nel tiebreak e basta.
“Beh, è un equilibrio tra il fatto che lui risponde bene – risponde profondo – e pensi che il suo timing sulla palla sia ottimo. Vince due punti e poi ci sono due errori con il mio dritto, dove esito un po’. Non so se colpire lungolinea o al centro. Quello è stato un momento chiave. Poi sono riuscito a rientrare nel match nel secondo set. In quel set ho giocato bene. Ho avuto due palle break. Poi, sul 30 pari o parità, pensavo che potesse girare a mio favore. Ultimamente ho vinto molti tie-break, soprattutto indoor, quindi pensavo di poter vincere anche questo, ma poi ho commesso due errori. A questo livello non puoi più rimediare.”

D. Parlando di tennis indoor, hai ottenuto ottimi risultati in queste condizioni, ma anche Sinner. Perché? Il suo tennis è forte ovunque, ma ancora di più indoor.
“È forte ovunque, onestamente. Serve molto bene, gioca bene dappertutto, e colpisce la palla con grande potenza quando non c’è vento. Quando la superficie è la stessa dappertutto e non ci sono condizioni meteo che influenzano il campo, è difficile. Anche nel gioco difensivo, negli smash o a rete, è molto bilanciato e composto nella difesa e anche in risposta. Quindi la superficie indoor lo aiuta a mantenere quella stabilità per tutto il match, senza mai perdere la calma.”




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