Lady Diana e l’intervista verità, «che fu estorta con un falso certificato di aborto»
Nuove inquietanti ombre si distendono sulla celebre intervista che Lady Diana rilasciò alla BBC nel 1995. Stando a quanto riportato in esclusiva dal Daily Mail, infatti, un’indagine interna all’azienda avrebbe scoperto che il giornalista Martin Bashir, per «convincere» la compianta principessa a rilasciare certe dichiarazioni, le avrebbe mostrato «un falso certificato di aborto» con l’intento di turbarla.
Il certificato medico fasullo, sempre secondo il report del tabloid, avrebbe riguardato Tiggy Legge-Bourke, la storica tata di William e Harry, dalla quale Diana era ossessionata perché pensava avesse una storia clandestina con il principe Carlo. Tanto che Sir Robert Fellowes, segretario privato della regina Elisabetta, decise all’epoca di cercare eventuali prove che potessero fare luce sulla vicenda.
«Il mio matrimonio era un po’ affollato, eravamo in tre», affermò Diana davanti a 22 milioni di telespettatori, scatenando il caos a Buckingham Palace. Ma fin dove si è spinto Bashir per ottenere certe frasi dall’ormai ex moglie dell’erede al trono britannico? Una domanda che si è posto pure Charles Spencer, fratello di Lady D, anche lui ingannato da alcuni documenti falsi presentati dal giornalista.
Fu proprio il Conte Spencer a fare da tramite tra la sua famiglia e Bashir, che nel frattempo gli aveva mostrato alcuni estratti conto bancari che evidenziavano presunti pagamenti a due dipendenti di Palazzo da parte dei servizi di sicurezza, a caccia di informazioni su Lady D. Estratti conto che si sono rivelati falsi: «Se non avessi visto quei documenti non avrei mai presentato mia sorella a Bashir».
Il direttore generale della BBC, Tim Davie, ha garantito che la rete «è determinata a trovare la verità» e per questo «ha commissionato un’indagine indipendente». Che entro la fine di aprile – si mormora – potrebbe riscrivere la storia di un’intervista che ha segnato un’epoca per la Corona.