Anukalana Yoga: la via che integra più discipline e rispetta il corpo
«Anakulana» significa integrazione ed è l’approccio allo yoga studiato da Jacopo Ceccarelli che nella sua pratica ha unito e integrato altre discipline senza mai perdere di vista i fondamenti e gli obiettivi che costituiscono lo yoga.
È uno stile gentile, nato per rispettare il corpo con le sue fragilità, e per preservare più a lungo le articolazioni che, con una pratica più intensa ed strema, nel tempo si potrebbero compromettere. «Anakulana Yoga nasce dopo un lungo lavoro di ricerca con il supporto di fisioterapisti, osteopati, naturopati, tutte figure professionali che hanno una approfondita conoscenza del funzionamento del corpo», spiega Jacopo. «Questo approccio consente di portare nella pratica tutte quelle discipline che hanno un punto in comune con lo yoga, come la danza o le arti marziali. È una pratica che si differenzia dalle altre sotto due aspetti principali: la respirazione e il modo in cui si tengono le posizioni per non gravare sulle articolazioni».
Anukalana: Hatha e Vinyasa
Esistono diverse sequenze di Anukalana Yoga che vanno da quelle più dolci e introspettive (Shiva) a quelle più dinamiche (Shakti). In quelle più dolci il mantenimento dell’asana e l’interiorizzazione sono il focus principale mentre in quelle più dinamiche il movimento è lo strumento attraverso il quale si stimola lo sviluppo di certe funzioni vitali.
Dopo un infortunio alla schiena, Jacopo ha provato su di sé la pratica di cui aveva bisogno e che rendeva più naturali i movimenti, l’apertura e la respirazione: «Sono partito da me per mettere a punto uno yoga che si ricongiungesse con la sua vera natura, più morbido e fluido rispetto a come viene spesso proposto nelle contaminazioni occidentali. Per esempio, per entrare nella posizione di adho mukha svanasana, il cane a testa in giù, abbino l’ispirazione invece che l’espirazione, in questo modo si dà la priorità all’allungamento del corpo e si consente al torace di aprirsi di più».
Anakulana è il centro, è la base che si apre a diverse integrazioni, da cui nascono cinque declinazioni.
Kaulika Yoga, che significa ancestrale, atavico. Questo è il ramo di Anukalana che si avvale di tecniche e pratiche molto antiche. Dai riti sciamanici ai movimenti istintivi ispirati al mondo animale, la pratica dello Yoga Atavico porta a riscoprire parti dimenticate e di provare il contatto diretto con le forze naturali.
Cikitsa Yoga, che significa cura, trattamento medico. Questo è il ramo di Anukalana in cui la pratica dello Yoga diviene una vera e propria via verso l’autoguarigione. Partendo dal fatto che il nostro corpo ha il potere di ritrovare costantemente nuovi equilibri attraverso il processo chiamato omeostasi, lo yoga può favorire i processi di autoguarigione ridando energia agli organi e ai sistemi. In particolare rinforzando il sistema immunitario e regolando quello endocrino. L’integrazione si avvale di manovre corporee, tecniche di automassaggio, di respirazione e soprattutto un efficace lavoro sul sistema energetico ispirato alle tecniche taoiste. Un percorso naturopatico che mantiene il corpo in salute.
Kalayana è lo yoga acrobatico eseguito sempre in stile Anakulana. Le posizioni e le sequenze di AcroYoga divengono così fluide e leggere da praticare, la tecnica prevale sull’uso della forza e il focus rimane la ricerca di un’esperienza interiore.
Natana Yoga, danzare tra gli asana, è il ramo di Anukalana che integra la danza con la pratica dello yoga. Grazie a questa integrazione la pratica diviene “danzata”: Asana e Vinyasa diventano un susseguirsi di movimenti armoniosi ed estremamente gradevoli da praticare. L’espressività si fonde con l’allungamento e la valenza funzionale delle posizioni.
Yaudha, in sanscrito significa “Guerriero”. Lo Yaudha Yoga è quindi un ramo di Anukalana che integra lo yoga con le arti marziali, con la crescita personale e con il gioco. Lo scopo di questa disciplina è quello di offrire strumenti per il superamento delle paure e la gestione della rabbia attraverso una pratica sana e divertente. Si praticano posizioni yoga legate al simbolismo del guerriero con una spada o con un bastone e questo aiuta a risvegliare il guerriero dentro di noi, a migliorare l’autostima e a sconfiggere i nemici individuali come l’attaccamento, l’invidia, la paura.
«Più si pratica, più il corpo va in autonomia e si può lavorare sulla circolazione energetica, prendendo spunto dalle fasi energetiche del taosimo».