La Divina saluta il nuoto olimpico con una gara fatta tutta con il sorriso. Per Federica Pellegrini una nuova vita non troppo lontana dalla piscina e certamente vicina al suo compagno-allenatoreSciabola a squadre - argentoFederico Burdisso - bronzo 200 ferfallaCanottaggio 4 senza - bronzoGiorgia Bordignon - sollevamento pesi 64 KgSpada a squadre donne - bronzoMaria Centracchio - bronzo judoEnrico Garozzo - argento fiorettoDiano Bacosi - argento skeet4x100 stile libero - argentoNiccolò Martinenghi - bronzo 100 ranaMirko Zanni - bronzo sollevamento pesiOdette Giuffrida - bronzo JudoElisa Longo Borghini - bronzo ciclismo su stradaVito dell'Aquila - oro taekwondoLuigi Samele - argento sciabola
È tutta con il sorriso l’ultima gara olimpica di Federica Pellegrini. Prima di entrare in acqua, durante la gara e dopo essere uscita con il settimo tempo dalla quinta finale in cinque olimpiadi nei 200 stile libero, da Atene 2004 a Tokyo 2020. «Finisce qui, è stato un bel viaggio. Mentre nuotavo anche se non si vedeva avevo il sorriso» ha detto la Divina raccontando in pochi minuti quello che sarà il suo domani con Matteo Giunta suo allenatore, per la prima volta definito compagno: «Una persona speciale, che lo sarà anche in futuro».
«Oggi sono molto contenta, è stata la finale più serena che io abbia mai vissuto. Sono contenta del percorso, del viaggio che abbiamo fatto in questi anni io e il mio staff. Abbiamo fatto davvero tutto il possibile, e per un atleta è la cosa che conta di più» ha detto uscita dalla piscina di Tokyo 2020. Lo ha detto con la consapevolezza di chi è pronto a dire addio. «Mi hanno sempre detto che l’avrei capito quando sarebbe arrivato, è come un interruttore, acceso spento, è giusto lasciare dopo una finale olimpica, di meglio non c’è».
C’è stata una costante in questi ultimi anni che è una certezza per il futuro: Matteo Giunta. Mai Federica Pellegrini aveva parlato apertamente di una storia sussurrata per anni, ma sempre tenuta lontana dai riflettori. «Se non ci fosse stato Matteo probabilmente avrei smesso qualche anno fa», ha detto ai microfoni Rai, «Matteo è un grandissimo allenatore e un compagno di vita speciale e spero che lo sarà anche in futuro. La priorità era tenere l’immagine dell’allenatore e dell’atleta separati e siamo stati molto bravi in questo. È stata una persona fondamentale, una delle più importanti in questo percorso sia umano, sia sportivo».
È già piena di cose da fare Federica. Vuole diventare membro del Comitato Olimpico Internazionale, festeggiare il suo 33esimo compleanno, il prossimo 5 agosto. Ci sono le gare dell’International Swimming League in autunno, un docu-film, un libro, Italia’s got talent. Federica Pellegrini non si ferma, ha appena cominciato.
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