La Bce prudente nel ritiro degli aiuti pandemici: “Moderata riduzione del ritmo degli acquisti di titoli”. I tassi restano a zero
Nonostante la forte ripresa dell’economia, la Bce procede con estrema cautela nella riduzione degli aiuti straordinari avviati lo scorso anno per contrastare gli effetti della pandemia. Il Consiglio direttivo ha deciso infatti di lasciare invariati a zero i tassi di interesse e ha sì annunciato una riduzione del ritmo degli acquisti di titoli nel quadro del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (Pepp), ma ha specificato che sarà “moderata“. Una scelta che ha rassicurato le Borse europee, che avevano aperto in calo e dopo la mossa hanno riguadagnato terreno.
“Sulla base di una valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione”, il Consiglio scrive di ritenere “che possano essere mantenute condizioni di finanziamento favorevoli” anche “con un ritmo degli acquisti netti di attività moderatamente inferiore rispetto ai due trimestri precedenti”. Nessun cambiamento è inoltre alle viste per quanto riguarda gli acquisti di bond tramite il “vecchio” programma avviato nel 2015 da Mario Draghi al ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Gli acquisti procederanno “per tutto il tempo necessario a rinforzare l’impatto accomodante dei tassi”, e termineranno “poco prima che inizi ad alzare i tassi d’interesse”.
Per il Pepp viene comunque confermata la volontà di arrivare a un totale di interventi per 1.850 miliardi di euro proseguendo almeno sino alla fine di marzo 2022 “e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus”. Confermata la flessibilità degli acquisti – sia per quanto riguarda i paesi che per la durata e la tipologia – “allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento incompatibile con il contrasto dell’effetto al ribasso della pandemia sul profilo previsto per l’inflazione”. Il Consiglio ribadisce la possibilità – “se necessario” – di “non utilizzare appieno la dotazione” ma anche di “ricalibrarla, se richiesto, per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione”.
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