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Сентябрь
2021

Operazione della polizia contro No Vax e No Green Pass, 8 indagati: agivano sui canali Telegram. Il Pm: «Volevano condizionare il Governo»

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TRIESTE. La Digos e la Polizia Postale hanno trovato armi da taglio e bastoni in casa di alcuni degli otto membri del gruppo Telegram «I Guerrieri», indagati per istigazione a delinquere per commettere azioni violente durante manifestazioni contro il Green pass.

È quanto si apprende da fonti vicine all’indagine coordinata dalla sezione distrettuale antiterrorismo della Procura di Milano. Gli indagati sono cinque uomini e tre donne, di età compresa tra 33 e i 53 anni, tutti senza precedenti.

Dall’analisi della chat da parte degli investigatori della Polizia di Stato è emerso che i destinatari del decreto di perquisizione stava organizzando un incontro per elaborare un piano dettagliato su un’azione da compiere alla manifestazione di protesta contro il certificato verde in programma a Roma per le giornate dell’11 e 12 settembre prossimi.

Gli indagati per il momento sono otto, tra cui cinque donne, definite dagli inquirenti «molto determinate e arrabbiate». Uno degli esponenti di spicco aveva il porto d’armi, ed è considerato vicino al mondo dell’indipendentismo veneto. Su di loro pende l’accusa di istigazione a delinquere aggravata.

Gli otto indagati si stavano muovendo per creare una «rete» a livello nazionale per azioni violente e stavano pianificando una riunione operativa e preparatoria, o in un luogo fisico o rimanendo sui canali digitali, per la manifestazione “no Green pass” di sabato a Roma. Avrebbero voluto anche creare disordini nel corso della visita, che poi fu annullata, del ministro della Sanità Roberto Speranza a Padova, che era in programma per il 2 settembre.

L’obiettivo, si legge nei decreti di perquisizione, sarebbe stato quello di «mutare o condizionare la politica governativa e istituzionale in tema di campagna vaccinale». Non a caso, nelle conversazioni Telegram si parlava dell’ipotesi di colpire con azioni violente alcuni «obiettivi istituzionali».

Milano sembra essere il centro logistico del gruppo, ma le perquisizioni stanno interessando anche altre città come Bergamo, Venezia, Padova, Reggio Emilia e Roma.




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