Pirandello e «questa mia servetta Fantasia»
«L’estetica dell’Ottocento» ha scritto Benedetto Croce, «foggiò la distinzione che si ritrova in non pochi dei suoi filosofi, tra fantasia (che sarebbe la peculiare facoltà artistica) e l’immaginazione che sarebbe facoltà extra artistica». A fronte del carattere ‘creativo’ della fantasia, precisa Croce, «l’immaginazione è parassita e adatta a combinazioni estrinseche e non a generare l’organismo e la vita». L’organismo che è l’opera d’arte, viva nella sua irripetibile compiutezza. La fantasia è indicata come la facoltà creatrice per eminenza, è riguardata … Continua
L'articolo Pirandello e «questa mia servetta Fantasia» proviene da il manifesto.