Grani d’autore: la mostra di Barilla a Parma, a settembre
Dai diamanti non nasce nulla, ma dal frumento sì: si chiama “Grani D’Autore – dalla semina al raccolto del grano duro Barilla” la mostra che ha appena inaugurato a Parma, capitale squisitissima della food valley emiliana, per raccontare a scena aperta la filiera agricola nostrana, una storia di accuratezza e d’amore per il territorio che fa della sostenibilità ambientale il suo baricentro.
In occasione del “Settembre Gastronomico”, kermesse che celebra ogni anno la cultura del cibo, l’esposizione en plein air firmata Barilla – già inaugurata in terra milanese tra Biblioteca degli Alberi e Triennale, e curata da Maria Vittoria Baravelli – fa tappa nel capoluogo ducale, sui Camminamenti dei Trottatoi di Piazza della Pace, in omaggio al prodotto che è valso alla patria del Parmigiano e del prosciutto, presso i Bizantini, l’appellativo di Crisopoli, “città dell’oro”: la Pasta.
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La pasta Barilla diventa un'opera d'arteQuella con l’iniziale maiuscola, la più famosa dentro e fuori confine, prodotta nello stabilimento parmense di Barilla – il più grande al mondo tra i complessi della multinazionale fondata nel 1877 – e realizzata a partire dal grano proveniente da 13 regioni italiane, da nord a sud della penisola, col coinvolgimento di 8.000 agricoltori e l’utilizzo di 4 varietà di grano duro.
L’iter della mostra è affidato alla sensibilità di 11 illustratori da tutto lo stivale, tra talenti emergenti e professionisti affermati come il parmigiano Cristian Grossi, fashion illustrator e video artist. Ciascuno col suo mondo e il suo modo di interpretare il Manifesto del Grano Duro Barilla, 10 punti chiave per riassumere gli impegni e i valori dell’azienda nella produzione responsabile di “una pasta di qualità con grani duri italiani”.
Con colori caldi e linee generose, le “tavole” degli artisti sono accoglienti come quelle di casa, apparecchiate per un piatto fumante di pastasciutta: su di esse è possibile scoprire le tappe che portano alla trasformazione del frumento nei formati di pasta cari a noi tutti, dagli spaghetti alle lasagnette e dalle orecchiette alle mezze penne, ai sedanini, ai tortiglioni.
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«Carebonara»: il corto di Barilla, con Claudio Santamaria, sulla leggenda del piatto di pasta più amatoE’ un percorso di coltura e cultura, quello intrapreso da Barilla nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali, che favorisce le pratiche agricole più innovative – come la tecnica di rotazione – e sfrutta tecnologie digitali del calibro di granoduro.net, una piattaforma usata dagli agricoltori legati al marchio per conoscere i migliori momenti e modalità di lavorazione dei campi.
L’esposizione, allestita col sostegno del Mipaaf ed il Patrocinio del Comune di Parma, è visitabile gratuitamente fino al 30 settembre nel centro storico della “Capitale Italiana della Cultura 2020-2021” (ospitante, tra gli altri, anche il del Museo della Pasta, che accoglie il visitatore in una zona da sempre vocata alla lavorazione del grano come quella tra i comuni di Collecchio e Ozzano Taro).
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Barilla lancia la pasta grani duri 100% italianiE per chi non potesse ammirarla in loco c’è il sito barilla.it/granidautore, dove gustare visivamente un tour virtuale tra le spighe di grano, conoscere il profilo degli artisti coinvolti nel progetto e scaricare i wallpaper delle opere esposte (pronti per stampa e riproduzione!). Dove c’è Barilla c’è casa, citando lo spot. E dove c’è pasta, e “saper fare”, c’è definitivamente amore.