Russell e Hamilton, quando l’idolo è il tuo compagno di squadra
E comunque non è sempre vero che gli idoli non andrebbero mai conosciuti da vicino, perché il rischio di delusione è altissimo. Gli idoli a volte uno se li ritrova come compagni di team, e allora, superato l’imbarazzo iniziale, si scopre che anche il campione idolatrato sa scendere dal poster ed essere uno di noi.
Per informazioni chiedere a George Russell, inglese, 23 anni, pilota della Williams, che dal prossimo anno salirà a bordo della Mercedes a fianco del suo idolo, Lewis Hamilton. Che l’ha accolto così: «Voglio dare il benvenuto a George Russell nel team Mercedes, ricordo quando l’ho incontrato quando era un bambino che sognava un giorno di correre in F1. In quel momento io avevo appena debuttato nel Circus, quindi so benissimo cosa si prova in quei momenti». In una foto postata sui social, infatti, si vede un bambino timido con un paio di quaderni in mano che sbircia i movimenti di Hamilton (ai tempi dello scatto alla McLaren) per chiedergli un autografo e farsi una fotografia insieme.
L’adolescente che si ispira al campione e ne ripercorre il precorso sul solco di un destino che si ripete non è cosa rara, nello sport. Daniele De Rossi, da ragazzino della Primavera, sognava di giocare insieme a Francesco Totti, già in pianta stabile in prima squadra. I due, nel corso degli anni, sono diventati amici veri e, insieme, hanno vinto il Mondiale del 2006, nel segno della Roma e della romanità che li unisce. Con una nota malinconica: il soprannome che è stato affibbiato a De Rossi, Capitan Futuro, in realtà non è stato mai declinato al presente, per via della carriera infinita di Totti. E con una curiosità: anche Totti, da ragazzino, sognava di dividere lo spogliatoio della Roma con il suo idolo, un altro romano, Giuseppe Giannini detto il Principe.
Il primo idolo di Roger Federer è stato Boris Becker e poco importa se i rapporti tra i due sono gelidi. Un idolo che si ha da ragazzi è per sempre. Federer, in realtà, è stato l’idolo di moltissimi, tra gli altri anche del nostro Jannik Sinner. E’ una storia di ammirazione anche quella che lega Matty Lee a Tom Daley, i due tuffatori britannici medaglia d’oro nel sincro 10 metri a Tokyo. Se Lee è salito sul trampolino lo deve al sogno che ha acceso in lui Daley.
E quale gioia deve aver provato lo spagnolo Carlos Sainz, quando è diventato ufficialmente il pilota della Ferrari. Il suo pensiero è andato a Fernando Alonso, il connazionale che sulla Rossa ha gareggiato per cinque anni, dal 2010 al 2014. Destini incrociati, storie che si inseguono: l’illuminazione per il pilota francese Fabio Quartararo è arrivata a sei anni. Nel 2005, a Jerez de la Frontera: aveva sei anni e gli apparve Valentino Rossi. Fu in quel momento che decise di diventare un pilota.