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Сентябрь
2021

Scuole alle prese con Covid e app, il provveditore di Livorno: «Ecco come ci stiamo preparando»

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LIVORNO. Il provveditorato ha informato i ministeri della paradossale situazione che stanno vivendo quelle insegnanti che, come raccontato dal Tirreno, sono rimaste incastrate in un nodo normativo: non possono rinnovare il Green pass ma al tempo stesso non possono ricevere la seconda dose di vaccino perché contagiate dopo la prima. E per insegnare devono pagarsi un tampone ogni 24 ore. «Siamo sicuri che con l’allungamento a 12 mesi della validità del Green pass, all’esame ora del Parlamento, non avranno più problemi», dice il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Andrea Simonetti.

È soprattutto per parlare della certificazione verde, delle nuove regole per entrare a scuola e di come saranno le lezioni a partire dalla prossima settimana che ieri tutti i presidi si sono collegati con l’ufficio scolastico provinciale e quello regionale per una conferenza dei servizi. Se dal 15 settembre gli studenti potranno fare lezione in presenza senza l’obbligo di essere vaccinati ma indossando la mascherina, i prof già dal primo settembre per lavorare hanno bisogno della certificazione verde. E gli istituti – dalle elementari alle superiori, dalle Benci al Cecioni – sono alle prese con App, certificati, tamponi.

Provveditore, come vi state preparando a questo inizio di anno? E come è andata per ora con i docenti e il Green pass?
«Le posso dire che a oggi non ci risultano, per la provincia di Livorno, situazioni di personale no vax, o comunque di personale che non ha ottemperato all’obbligo della carta verde per entrare a scuola. Poi ci sono casi diversificati: chi fa il tampone, chi è in condizione di fragilità certificata... Però al momento, ripeto, non ci risultano provvedimenti di sospensione dall’insegnamento».

Che potenzialmente avrebbero potuto essere già scattati, visto che i prof sono entrati in servizio il primo settembre e il “cartellino rosso” arriva al quinto giorno di assenza per violazione delle misure anti-covid. Può spiegarci meglio quali procedure devono seguire le scuole?
«I docenti devono essere vaccinati o fare il tampone ogni 48 ore. Se non hanno la carta verde non possono entrare e risultano assenti ingiustificati. La scuola allora presenta una lettera di diffida affinché si mettano in regola. Al quinto giorno scatta il provvedimento di sospensione (senza stipendio) fino a quando il docente non ottempera a quanto richiesto».

Ma quanti sono gli insegnanti che hanno scelto di non vaccinarsi e che quindi devono fare il tampone ogni 48 ore?
«Non si può sapere».

Come non si può sapere?
«No, sarebbe una violazione della privacy. E il sistema garantisce la privacy su questo. Funziona così: tutte le mattine, attraverso i dispositivi presenti nelle scuole per leggere il qr code, i presidi fanno entrare il personale che una volta passato davanti al dispositivo risulta con la spunta verde. Ma non si può sapere se quella spunta verde deriva dall’avere completato il ciclo vaccinale o dall’avere fatto il tampone nelle ultime 48 ore. Vedere chi è vaccinato e chi no, sulla base delle comunicazioni del Garante, costituirebbe una violazione della privacy».

Insomma, i docenti devono mostrare il codice come all’ingresso del ristorante. Ma quando cominceranno a entrare anche i ragazzi sarà un bel caos...
«Infatti al momento è così, ma dal 13 la regola cambierà, perché si immagini che confusione ci sarebbe con l’inizio delle lezioni. Dal 13 settembre il ministero ha predisposto una piattaforma che dialoga direttamente con amministrazioni diverse e non ci sarà più bisogno di fare questa procedura all’ingresso, perché ogni mattina il dirigente scolastico vedrà sul proprio schermo tutto il personale con la spunta verde o eventualmente rossa. Un esempio concreto: quando il professore andrà all’Asl a fare il tampone molecolare e risulterà negativo, anche sul nostro sistema (Sidi) comparirà il semaforo verde. Questo permetterà alle scuole di non avere più postazioni di passaggio per la spunta della carta verde».

Pochi giorni fa si è rivolta al Tirreno un’insegnante che è rimasta incastrata in un paradossale vuoto normativo. Ha fatto la prima dose di vaccino, poco dopo ha preso il covid e poi è guarita: non le rinnovano il Green pass perché non ha completato il ciclo vaccinale, ma al tempo stesso non le danno la seconda dose di vaccino perché le linee guida non lo prevedono. Morale della favola: si è vaccinata, è stata contagiata, è guarita, ma dovrà lo stesso fare il tampone ogni due giorni per insegnare.
«Conosco bene la situazione».

Possibile che non si trovi una soluzione? Quanti casi ci sono come questo? Il provveditorato ha dato qualche indicazione alle scuole?
«Non so quante persone sono in questa situazione ma posso dirle che ne abbiamo sentite due e ne abbiamo trasmesso notizia ai ministeri. Il Parlamento sta prorogando fino a 12 mesi la validità del certificato verde. Quindi queste persone dovrebbero intanto riavere la validità del Green pass, che sarà prorogato fino a un anno. In questo modo non dovrebbero più avere problemi. C’è stata la prima approvazione, siamo fiduciosi».

E fino all’ok definitivo di questa misura? Devono fare il tampone ogni 48 ore?
«Sì, è l’unica soluzione. Fino all’inizio delle lezioni si può anche adottare qualche accorgimento, le insegnanti possono ad esempio fare riunioni a distanza. Ma ovviamente speriamo che dal 15 settembre questo vulnus normativo sia sanato».

Ci sono altre criticità guardando verso l’inizio delle lezioni?
«La situazione più critica è rappresentata dal nodo dei trasporti per le superiori. In questi giorni ci sono tavoli dal prefetto per analizzare le singole situazioni e fare sì che il numero di mezzi pubblici a disposizione sia sufficiente, considerando anche che le capienze sono ridotte. Stiamo analizzando i numeri, guardando allo scostamento tra i ragazzi usciti dalle quinte e quelli entrati nelle prime, che ci risultano di più. Ma c’è anche una bella novità...».

Ovvero?
«Finalmente inizieremo la scuola con tutte le forze in campo: in tutta la regione sono stati immessi in ruolo quasi 5mila docenti, qui a Livorno abbiamo fatto le operazioni di immissioni in ruolo e assegnato le supplenze annuali, per un totale di 1.400 incarichi. Lunedì assegneremo l’ultima parte del personale Ata. Quindi è ragionevole pensare che quest’anno le scuole avranno tutto il personale da subito. Poi sono stati rafforzati i protocolli di sicurezza, attraverso le misure uscite nel corso dell’estate. L’obiettivo è fare lezione in presenza, per tutti. Questo è l’augurio. Quello che cercheremo di garantire».

© RIPRODUZIONE RISERVATA




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