Divieto di balneazione di fine stagione per il mare di Fiumetto
Luca Basile
pietrasanta. Tuffi vietati a Fiumetto. Le analisi di Arpat, datate 7 settembre, hanno infatti certificato un valore anomalo di escherichia coli: di conseguenza divieto di balneazione nella zona classificata come Fiumetto sud, per uno specchio d'acqua che si allunga di fronte a 200 metri di arenile e che coinvolge quattro stabilimenti balneari.
«Le controanalisi sono state eseguite nella mattinata di ieri da Arpat. Già nella giornata di venerdì speriamo di potere revocare il divieto di balneazione. Si è trattato – spiega l'assessore all'ambiente Tatiana Gliori – di un superamento del livello dei parametri davvero minimo. E gli altri parametri, anche questo mi sembra doveroso precisarlo, sono tutti ampiamente nei limiti».
Perplesso e amareggiato il presidente del Consorzio Mare Versilia, Francesco Verona. «Siamo sempre alle solite: ciclicamente si ripropongono questi divieti che rappresentano un grave danno per il nostro turismo e, ovviamente, per l'ambiente. Divieti, solitamente, successivi a giornate di pioggia: non è questo il caso, visto che siamo in un periodo di siccità e dunque diventa difficile individuare le cause. Forse si possono ipotizzare scarichi abusivi nel fosso Fiumetto, e sarebbe ovviamente molto grave o forse ancora la presenza di un numero crescente di anatre sul corso dell'acqua, dal punto di vista igienico-sanitario comincia a rappresentare un problema. Premesso questo il problema di fondo è sempre lo stesso: bisogna potenziare il sistema di depurazione e la rete fognaria. Richieste, negli anni, rimaste sempre inascoltate. Così come una riflessione andrebbe fatta sulla tempistica delle analisi in mare: eseguirle al mattino, quando è ad esempio in funzione l'idrovora, può contribuire ad alterare i valori. Sarebbe più opportuno nel tardo pomeriggio. Ma la sostanza del discorso non cambia e ci ritroveremo con altri divieti di balneazione e danni di immagine significativi se non si interviene sulle fognature».
Intanto ieri sera c’era chi faceva tranquillamente il bagno in mare. Anche perché – almeno sulla battigia – di cartelli di divieto non se ne vedevano.
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