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Сентябрь
2021

Clima mai così arido da 70 anni: l’estate del 2021 è da record

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MANTOVA. Il bilancio dell’estate meteorologica (i mesi di giugno, luglio ed agosto), lascia sul campo una serie di numeri da record ponendo il 2021 come il più secco in assoluto degli ultimi settant’anni. Caldo persistente e precipitazioni assenti, salvo i fenomeni eccessivi, come le grandinate disastrose di fine luglio, hanno caratterizzato questi 90 giorni che hanno riarso i terreni e prosciugato i fiumi.

ESTATI ROVENTI

Intanto la temperatura media stagionale è stata di quasi un grado e mezzo superiore alla media trentennale 1981-2010 con 12 giorni solo nel mese di agosto superiori ai 35 gradi e punte che hanno sfiorato i 40. Solo per l’aspetto temperatura, l’estate 2021 si pone al sesto posto tra le più calde dal 1950. In cima alla lista sempre quella record del 2003 che ebbe un’anomalia di +2,8°C, il doppio rispetto a quest’anno. Ma non si può dimenticare la preoccupante galoppata del termometro: le prime sette estati più calde della serie storica sono tutte dopo il Duemila e addirittura sei dopo il 2010. Senza dimenticare che lo scorso mese di luglio si è guadagnato il non invidiabile primato del mese più caldo mai registrato nel mondo secondo il rapporto, pubblicato dal Noaa, il Centro nazionale per l’informazione ambientale del Dipartimento del commercio Usa.

NOTTI TROPICALI

Molto caldo lo scorso mese di giugno (+2,3°C gradi di anomalia) e particolarmente alto il numero delle notti “tropicali”, con minime superiori ai 20 gradi, anche se la bassa umidità portata dall’alta pressione africana, l’anticiclone “Lucifero”, ha moderato il disagio e la percezione complessiva del calore.

MIRKO DI GANGI - Po in secca a causa estate molto asciutta

PIOGGE RARE

Le precipitazioni nella nostra provincia poi sono state del tutto assenti, salvo eventi localizzati, causando un deficit di oltre il 50% medio da marzo ad oggi con punte, nel Basso Mantovano di due terzi. Numeri che confrontati pongono il 2021 quasi alla pari negli ultimi settant’anni al 2012 che rimane il record di assenza precipitazioni per i tre mesi estivi (-70%). Ma se si allunga un po’ lo sguardo nel tempo, si scopre che con agosto si è chiuso l’ottavo mese consecutivo con precipitazioni inferiori alla norma. Il che comporta che da inizio anno il 2021 è decisamente il più arido dal 1950, mancando all’appello più del 50% delle normali precipitazioni. E questo dopo un 2020 anch’esso avaro di pioggia che pone il biennio 2020-2021 in cima a tutti i record. Dal 2000 ad oggi, infine, si sono perse il 25% delle precipitazioni medie estive.

FIUMI A SECCO

Allargando invece lo sguardo in senso geografico, si scopre una situazione di “severità idrica” con un bacino del Po a due velocità, che se vede in situazione quasi normale i laghi alpini, bacini che costituiscono la riserva idrica più importante, vede una carenza assoluta di apporti idrici dal versante appenninico.

Proprio sugli immissari appenninici in oltre 50 casi si è dovuta chiedere la deroga per derivare acque per scopi irrigui anche scendendo sotto il limite del “deflusso minimo vitale” e per Coldiretti la siccità ha già provocato danni alle culture del Nord Italia per un miliardo di euro. A sua volta il grande fiume prosegue una inesorabile discesa dei livelli con portate sotto i 700 metri cubi al secondo nel tratto terminale (Pontelagoscuro) .

Quando terminerà questo lungo periodo arido e siccitoso? I meteorologi non si sbilanciano. Ma è probabile che il clima caldo e secco ci accompagni almeno sino a metà mese.




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