Udogie fuori gioco, l’Udinese studia Soppy e Zeegelaar
UDINE. Il verdetto che non volevi ascoltare. Destiny Udogie deve fermarsi per due settimane. È questa la risposta degli accertamenti strumentali ai quali l’azzurrino – reduce da uno stop durante l’ultimo impegno con la Under 21, a Vicenza contro il Montenegro – si è sottoposto per verificare l’esatta portata dell’infortunio che martedì sera gli ha fatto lasciare il campo a poco più di un quarto d’ora dalla fine dopo la seconda partita di fila da titolare nell’ambito delle qualificazioni ai prossimi campionati europei di categoria.
Si tratta di un attestato di stima da parte del ct Paolo Nicolato che ha deciso di puntare, per la fascia sinistra su un giocatore classe 2002, ma gli straordinari sono costati cari ad Udogie e complicano i piani di Luca Gotti in vista della trasferta di domenica sul campo dello Spezia, impegno che riavvierà la giostra del campionato dei bianconeri.
Ma cosa si è fatto l’azzurrino? Nulla di grave, per carità, ha riportato un’elongazione allo psoas, uno stiramento alla coscia destra per semplificare la diagnosi dello staff medico dell’Udinese, un infortuno che costringerà Udogie a fermarsi per almeno due settimane.
E visto il ritmo del campionato subito dopo la prima sosta riservata alle rappresentative nazionali, si tratta di un problema che costringerà l’Udinese a non averlo a disposizione, oltre che per la partita do domenica con lo Spezia, anche per le successive partite che si disputeranno nell’arco di soli 14 giorni, contro il Napoli, la Roma (nel turno infrasettimanale) e la Fiorentina, anche se per questo appuntamento potrebbe esserci una tenue speranza che, tuttavia, non va alimentata adesso con delle previsioni ottimistiche. I guai muscolari, si sa, vanno monitorati praticamente giorno dopo giorno.
Il punto è che a Gotti uno come Udogie sarebbe servito come il pane per la prima trasferta della stagione. Contro lo Spezia, infatti, Molina ci sarà ma difficilmente sarà rischiato, figuriamoci se da titolare. Colpa del calendario a dir poco folle per le qualificazioni ai prossimi Mondiali che sta costringendo le nazionali sudamericane ad autentici tour de force.
Quello dell’Argentina è terminato soltanto nella notte contro la Bolivia. Un orario che permetterà il rientro il Europa di Molina soltanto nella sera di oggi, giusto il tempo per pensare a riposarsi e a fissare la sveglia per la seduta di rifinitura prima della partenza di domani per la Liguria.
Per fortuna Styger Larsen giovedì 9 era già al lavoro al Bruseschi (dove si è rivisto in gruppo anche Forestieri) e il rientro del jolly danese è una bella boccata d’ossigeno per Gotti che così può valutare con serenità a chi affidare l’altra fascia. Due le soluzioni che il tecnico di Contarina sta studiando in queste ore, valutando le risposte dei diretti interessati in allenamento (venerdì, come è successo giovedì, seduta pomeridiana).
La prima porta al francesino Brandon Soppy che ha disputato solo il galoppo contro il Dolomiti, lo scorso sabato, ma che pare essere in pole position per un posto da titolare ai danni del veterano Marvin Zeegelaar che ormai Gotti vede più come un centrale difensivo mancino, nonostante una carriera da esterno.
Dovesse giocare Soppy dunque, lo farebbe a destra con Larsen sull’altra corsia, mentre Zeegelaar sarebbe titolare a sinistra, con il conseguente spostamento del danese in quello che ormai è l’ufficio di Molina. —