Boniciolli e quella missione con l’Apu: «Promozione? Non la garantisco, ma ...»

UDINE. È pronto a giocare con la sua Apu Old Wild West un’altra stagione da protagonista. Lo si capisce ancor di più da quella frase di fine chiacchierata: «Nessuno è in grado di garantire promozioni, nemmeno un grande coach come Bobby Knight, ma garantiamo impegno massimo e la squadra ha una consapevolezza più elevata e valori tecnici migliori di quella che nella scorsa stagione si è giocata due finali. Poi però ci sono anche gli avversari, ricordatelo sempre».

Coach Boniciolli, oggi la squadra si presenta a Friuli Doc, domani c’è l’esordio in Supercoppa a Mantova: si comincia a fare sul serio.

«E c’è la sensazione che si stia continuando il lavoro di un anno fa, perché la società del presidente Pedone ha messo radici solide creando un protocollo di lavoro che è utilissimo per l’inserimento dei giocatori nuovi che hanno trovato nei sei veterani guide perfette, capitan Antonutti in testa».

Continuità spesso è sinonimo di vittoria: concorda?

«Sì, anche se nel basket contemporaneo, per le regole esistenti, è dura dare continuità ad un gruppo. Ma con la continuità il lavoro è migliore. È vero, i campionati si possono anche vincere e perdere per un tiro, ma sono orgoglioso di far parte di questo progetto di rilancio del basket cittadino. E sa chi ci ha mandato un messaggio di augurio all’inizio del ritiro? Dominique Johnson, tanto per far intendere che qui i giocatori si trovano bene».

A proposito: Lacey è fermo ai box. Preoccupato?

«Assolutamente no. La società ci ha subito messo a disposizione un giocatore a gettone per due mesi capace di mantenere alta la qualità degli allenamenti e darci una mano in Supercoppa e a inizio campionato. Lo ha fatto proprio per consentire a Lacey di rimettersi in forma senza forzare i tempi di recupero: ci serve al top tra otto mesi ed è un giocatore capace di spostare gli equilibri anche per come è entrato in punta di piedi, nonostante il curriculum, nel gruppo.

Dopo Charlie Smith, ho sempre considerato Mike Pemberthy e Jerome Allen gli esterni più forti dell’Apu moderna, non mi stupirebbe se a fine campionato Trevor scompaginasse questo terzetto. Adesso lavorerà duro: con i nostri preparatori chi è infortunato lavora più degli altri».

E Walters, l’altro nuovo Usa?

«Se Lacey vuole riconquistare lo status di giocatore di alto livello che aveva fino a due stagioni fa in Europa, Walters vuole ottenerlo. Lavora duro, fisicamente sta crescendo. Ha capito dove è arrivato, pende dalle labbra del connazionale, è diverso da Foulland: insomma posso già dire che abbiamo una bella coppia di Usa».

A proposito di vincere, Cappelletti ci ha detto che è qui per questo...

«Non ho dubbi, ha perso come noi la finale, è andato vicinissimo con Torino alla serie A. Ha in Giuri non un concorrente nel ruolo, ma un compagno che lo ha subito aiutato a inserirsi al meglio».

Ci aiuta a decifrare Esposito?

«Certo. È un’ala forte di grande fisicità e tanta inesperienza: viene da un altro mondo come il campionato universitario americano. Chiede di essere guidato, sono qui per questo. È ambiziosissimo».

Ebeling?

«Tecnico, preciso. Ecco, lo aiuterò a essere più...cattivo».

Pellegrino e Nobile?

«Pellegrino non potrà giocare, pena miei insulti, sotto il livello dell’ultimo mese dello scorso campionato. Nobile deve passare da accompagnatore delle vecchiette in via Poscolle a scippatore. Gli invidio però, e molto, la chioma».

Ritroverete il pubblico...

«E mi chiedo: allenerei ancora Udine se ci fossero stati i tifosi ad assistere alle nostre sei sconfitte di fila lo scorso gennaio? Sogno un Carnera che alla fine delle partite, anche di quelle perse, e ce ne saranno, applaudirà la squadra che ha visto dare tutto in campo. E poi...

Cosa?

«A Udine in tre campionati ho fatto una promozione, i play-off, due finali, una promozione sfiorata».

Ma sì coach lo sanno. A proposito, cosa si tiene dall’abbuffata di successi azzurri dell’estate?

«I sette minuti tra l’oro di Tamberi e quello di Jacobs alle Olimpiadi: spero che tutti questi successi servano a consolidare lo sport, a farlo entrare nelle scuole. Insomma: a costruire nuovi successi».

Vaccini dovere morale e/o obbligo?

«Fidiamoci della scienza: ci ha detto che il vaccino diminuisce il rischio di morte? Facciamolo. E chi non lo fa, e poi vuole essere curato, non tolga spazio ai malati vaccinati». Game set and match. Buon campionato coach. Buon campionato Apu. —

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