Discriminazione e violenza nei volti di donne coraggiose che hanno saputo reagire
l’evento
pavia
Chiara, Anna, Petra, Carlotta, Lia... Sono solo alcuni dei nomi delle donne coraggiose che hanno accettato di mostrare i loro volti per denunciare le storie di discriminazione, o addirittura di violenza, subite nel corso della loro vita. Donne raccontate attraverso immagini e parole da un trio tutto al femminile: le fotografe Marcella Milani e Claudia Trentani e la giornalista Eleonora Lanzetti. Da oggi, fino al 30 settembre, la mostra "Il fascino sottile della discriminazione" (promossa e finanziata dall'assessorato alle pari opportunità) si offrirà all'occhio dei visitatori in una cornice volutamente molto frequentata da persone di ogni età: il cortile delle statue all'interno del palazzo centrale dell'Università.
«Perché la discriminazione femminile è ancora presente ovunque, spesso sottile e in forme poco appariscenti, e quindi – come ha ricordato l'assessora alle pari opportunità Barbara Longo nel corso del vernissage – si deve procedere ad un'opera di sensibilizzazione massiccia».
Le donne ritratte non hanno però voluto mostrare le ferite sul corpo e neppure i cerotti dell'anima, ma soltanto la loro forza di reagire con il sorriso a quanto subito. È stata questa la scelta elegante di Marcella, Claudia ed Eleonora che rende la mostra molto diversa dalle consuete dedicate al tema della violenza e della discriminazione al femminile. «Non ci saranno corpi feriti oppure occhi pesti, perché abbiamo voluto soffermarci non tanto sulla sofferenza, ma sul coraggio di queste dieci protagoniste femminili di età compresa tra i venti e gli ottantacinque anni – spiegano in coro – donne forti e determinate nell'affrontare e vincere le rispettive discriminazioni a cui sono state sottoposte, immortalate in fotografie volutamente a colori». Tra loro Chiara, la giovane donna bellissima che dà l'immagine ai manifesti della mostra quasi ostentando il suo corpo pieno di tatuaggi, per cui tante volte è stata discriminata. O come la donna affetta da vitiligine diffusa e le due sorelle che raccontano il rapporto difficile con il mondo universitario. La mostra è sostenuta anche dall'associazione Koinè e dalla Fildis di Pavia. «Quello della discriminazione è un tema che purtroppo esiste ancora - ha sottolineato il sindaco Fabrizio Fracassi- in modo eclatante in alcuni Paesi, ma con casi molto brutti anche in Italia. E' nostro dovere impegnarci in questo senso». La mostra sarà visitabile tutti i giorni, gratuitamente, dalle 8 alle 20. Daniela Scherrer