Eurolandia, la Croazia si prepara alla moneta unica
BRUXELLES. Prove tecniche di moneta unica per la Croazia, che potrà iniziare a coniare i primi prototipi di nuova valuta e preparare così l'ingresso vero e proprio nell'area euro, che si vorrebbe nel 2023. L'Eurogruppo informale ospitato in Slovenia apre la strada al nuovo ampliamento di Eurolandia, da 19 a 20 Paesi, attraverso la firma del protocollo d'intesa che stabilisce i passi necessari per iniziare la produzione di monete e banconote quando arriverà i via libera ufficiale tanto atteso a Zagabria, dove intanto possono cominciare i preparativi in vista del passaggio al nuovo regime e ai nuovi prezzi.
Ultimo Stato membro del club dei Ventisette, la Croazia, entrata a luglio 2013, punta a passare dalla Kuna all'euro nel 2023, in occasione del decennale dall'accesso all'Ue. La firma del protocollo d'intesa consente al Paese di ricevere la documentazione tecnica necessaria per monete prototipo utilizzate per verificare l'idoneità tecnica delle vari tagli con corso legale per distributori automatici e macchine per il trattamento della valuta non cartacea. Un lavoro che sarà svolto con l'assistenza della Commissione e degli Stati membri della zona euro.
«E' un momento importante negli sforzi della Croazia per aderire all'area dell'euro», sottolineano i commissari per l'Economia e per l'Economia al servizio delle persone, Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis.
Il 10 luglio 2020 l'Eurogruppo e la Banca centrale europea hanno incluso la Croazia e la Kuna croata nella seconda fase degli Accordi europei di cambio, fissando al contempo il tasso centrale di cambio (1 euro = 7,53450 kune). Al percorso di adesione alla moneta unica si aggiunge ora un altro passaggio formale richiesto dal processo. La firma di questo memorandum, spiega Gentiloni, non ha solo una forte valenza simbolica, «è anche un importante passo pratico». Dombrovskis ricorda che c'è ancora del lavoro da fare. «Prima di poter adottare la moneta unica europea, la Croazia deve prima soddisfare tutti i criteri di Maastricht e continuare a fare progressi sui preparativi tecnici». Ma un nuovo allargamento di Eurolandia si fa comunque più vicino.