Affini: «Forse potevo gestirmi meglio. Sono comunque lì, me la gioco»
TRENTO. Il sorriso è stiracchiato, l'appuntamento con una medaglia continentale che due anni fa riuscì a mettersi al collo questa volta è rimandato. Non può esserci piena soddisfazione in Edoardo Affini per un sesto posto che lo mantiene tuttavia nel gotha dei grandi cronomen europei.
«La concorrenza era molto alta, non lo nascondo, e il sesto posto è un piazzamento che ci può stare - confessa a giochi fatti nella mixed zone di Trento -. Alla fine ho preso un secondo e mezzo al chilometro... Ero partito bene, ma già al primo cavalcavia mi si è un po' spenta la luce. Ho voluto assumermi il rischio di scattare forte ma non sono riuscito a continuare con lo stesso ritmo veloce. Sì, sono un po' deluso, mi aspettavo di fare qualcosa di meglio. Ora vedrò di analizzare i dati della prova per capire che cosa non ha funzionato. Forse era il caso di non dare tutto subito e conservare un po' di energie per la seconda parte».
Ed è subito caccia aperta alle cause che possono aver contribuito al mancato risultato: «Può aver influito il duro lavoro svolto al Benelux Tour ma è una supposizione. Voglio pensare invece che questa crono europea possa essere un punto di partenza per i prossimi Mondiali nelle Fiandre. Anche quella prova è cucita sulle mie caratteristiche. Spero di recuperare bene e di giocarmela nuovamente. Nelle crono può cambiare tutto da un giorno all'altro. Alla fine sono sempre i soliti nomi in lizza per il podio e mi auguro che la ruota della buona sorte possa finalmente girare anche dalla mia parte».