Porto di Monfalcone, un milione di tonnellate di traffici. D’Agostino: «Servono più portuali»
MONFALCONE In porto a Monfalcone non manca personale solo alle imprese rilevate da Fhp, Compagnia portuale e MarterNeri, ma anche agli altri operatori e non c’è sufficiente manodopera per affrontare l’aumento dei traffici di merci. Senza contare che ora bisogna fare i conti con le esigenze delle navi da crociera nel weekend che assorbono da 40 fino a 80 persone (impresa Alto Adriatico, Cetal, Msc) per gli sbarchi e imbarchi.
Ma non è l’unico nodo (positivo) da affrontare per Portorosega che, in attesa delle concessioni (arriveranno tra ottobre e novembre) è già ben che decollato con i soli traffici merci che tra luglio e agosto hanno sfiorato la quota record di milione di tonnellate. «Si in effetti, al di là di tutti i problemi da risolvere ancora a Portorosega, il tema più rilevante da affrontare per lo scalo di Monfalcone è l’aumento della manodopera – conferma il presidente dell’Autorità di sistema del mare Adriatico orientale, Zeno D’Agostino – questo è dovuto certamente all’incrocio delle esigenze tra il traffico merci e quello crocieristico, ma è anche legato a una produttività diversa tra Monfalcone e Trieste. Fino a sei mesi fa non era necessario intervenire, tanto che per i picchi di lavoro nello scalo giuliano ci sono stati spostamenti di personale da Monfalcone a Trieste. Ora la situazione è mutata. Il porto di Monfalcone ha avuto un aumento dei traffici, tra luglio e agosto si è raggiunto 1 milione di tonnellate».
Il presidente risponde al telefono quando sono passate le 20, è reduce da una estenuante riunione a Trieste, risponde con una voce provata. Da quando è cambiata la gestione a Portorosega con l’entrata dell’Autorità di sistema, il clima si è capovolto, i traffici sono decollati, forse D’Agostino non se l’aspettava, certo è che ora i nodi da affrontare sono rivolti all’organizzazione di questa marea. «Preferisco litigare ora che ci sono troppi traffici piuttosto di prima, quando non c’erano» commenta con una battuta e aggiunge: «Negli ultimi sei mesi sono stato per il 70% presidente a Monfalcone e solo il 30% a Trieste, e anche se ci sono ancora tanti nodi da dipanare si va alla grande. Ora si apre il problema della manodopera». Che è solo uno dei nodi. Fhp, il colosso logistico, ha annunciato che procederà con le assunzioni dopo l’ottenimento di autorizzazioni e concessioni. «Tra ottobre e novembre contiamo di varare il piano di riorganizzazione con le concessioni – conferma il presidente – abbiamo dato mandato alla società Deloitte (una delle più grandi realtà nei servizi professionali alle imprese in Italia) e daremo risposta agli operatori di Monfalcone. Abbiamo già delineato il piano e definito le aree, non ci saranno grandi variazioni. Per quanto riguarda Fhp penso che chiuderemo con due concessioni a due società diverse. Bisognerà analizzare tutti i piani di impresa, gli investimenti, con ragionamenti di lungo periodo. Tutto verrà pubblicato come prevede la normativa Ue per la trasparenza, per evitare opposizioni o interessi concorrenti». Pronta la risposta anche ai sindacati che chiedono risposte per evitare l’intralcio tra traffico merci e crociere: «In porto ci sono 5 bitte negli attracchi 1, 2 e 3 – conclude – mettendo dei pontoni le navi da crociera attraccheranno spostate di 15-20 metri dalla banchina, dove c’è il fondale. Una soluzione che potrebbe diventare strutturale»