Добавить новость
ru24.net
World News
Сентябрь
2021

«Da quel giorno il mondo cambiò»: così dieci friulani ricordano come vissero l’11 settembre del 2001

0

UDINE. Dove ti trovavi l’11 settembre 2001? Chiunque fosse stato abbastanza grande da avere memoria di quel giorno sa rispondere lucidamente alla domanda. Questo perché la tragedia dell’attentato alle Torri Gemelle di New York ha segnato la vita di tutti noi.

Da quel giorno infatti, il mondo è cambiato, a partire dalla sicurezza all’interno degli aeroporti. Una trasformazione netta delle regole interne e internazionali, mirate alla lotta all’antiterrorismo. Sabato sarà il ventennale dell’11 settembre e la situazione diplomatica non sembra essere cambiata più di tanto. Dopo 20 anni, ci interroghiamo ancora sulle dinamiche che hanno portato a quell’attentato di matrice islamica, alla luce anche di quanto sta accadendo in Afghanistan anche con il ritiro delle truppe americane e dell’Alleanza atlantica.

Con i recenti avvenimenti che hanno i riflettori puntati sulla capitale afghana, la mente di molte persone viaggia a ritroso fino ad arrivare a quei giorni di terrore che sono susseguiti all’attentato. Ma dove si trovavano quel giorno i friulani?

Abbiamo chiesto a dieci personaggi di raccontarci cosa stessero facendo in quel preciso momento in cui la tragedia ebbe inizio. C’è chi ricorda lucidamente quegli attimi, come il giornalista e scrittore Toni Capuozzo, che ha subito capito la portata dell’evento: «Lo ricordo come un incubo, come quando vedi qualcosa che non può essere vero. Ci sono 3 immagini icone di questo periodo storico: le macerie del Muro di Berlino, le due Torri Gemelle e le persone che si aggrappano all’aereo all’aeroporto di Kabul».

Ma c’è chi non riusciva a realizzare cosa stesse accadendo, come la campionessa olimpica Manuela Di Centa: «Vedevo le persone appiccicate ai teleschermi e non capivo cosa stesse accadendo, mi sembrava un action film». C’è chi invece vede il ventennale come simbolo di rinascita, come l’ex conduttrice televisiva Rai Maria Giovanna Elmi: «Ogni volta che penso al disastro voglio consolarmi pensando alla rinascita, a cosa sono riusciti a ricreare. Mi sembra un buon messaggio anche per la situazione odierna legata al Covid».

C’è anche chi, pensando che sono già passati vent’anni dalla tragedia, non si capacita di come si sia ritornati a una situazione simile a quella del 2001, come Giannola Nonino: «Quello che è stato fatto in 20 anni dalle Nazioni Unite che non hanno risolto nulla. A cosa sono serviti tutti i soldi investiti?».

Ma c’è anche chi allora ha vissuto l’evento da ragazzo e ora lo ricorda da adulto, come nel caso di Thomas Turolo, regista che presenterà il suo film “La regina di cuori” alla Mostra del Cinema di Venezia: «Stavo rientrando a casa dall’Università e vedendo le immagini ho chiamato i miei amici che non credettero a nessuna delle parole che stavo dicendo loro».

Per commemorare il ventennale, la Wtca ha lanciato sui social una campagna, che durerà fino al 12 settembre, dal nome “#WTCARemember911” , attraverso la quale tutti i World Trade Center (in regione c’è quello di Trieste) possono rendere omaggio alle vittime condividendo contenuti speciali. 

  • TULLIO AVOLEDO: «Stavo in banca e la Borsa ha cominciato a impazzire»

«Ricordo che mi trovavo in banca, dove lavoro, nell’ufficio titoli. Dalla schermata del computer si vedevano le azioni di Borsa che cominciavano a impazzire. Io e i miei colleghi abbiamo subito intuito che stava succedendo qualcosa di grosso prima ancora di accendere la radio e apprendere della tragedia delle Torri gemelle».

Lo scrittore Tullio Avoledo racconta nei dettagli i suoi ricordi di 20 anni fa. «L’effetto immediato della Borsa mi ha fatto pensare – racconta ancora – perché anche nelle peggiori tragedie l’aspetto economico è sempre presente».

  • TONI CAPUOZZO: «Incubo vissuto in redazione: immagine icona come il Muro»

Dice Toni Capuozzo, giornalista e scrittore: «Ero nella redazione del Tg5 a Milano. Come tutti ho assistito alle immagini trasmesse in televisione del primo aereo che si conficcava in una delle due torri. Lo ricordo come un incubo, come quando vedi qualcosa che non può essere vero. Nel seguire le dirette Usa mi sembrava di essere in un film catastrofista.

Vedendo quelle immagini ho avuto la sensazione che il mondo stesse cambiando per sempre. Ci sono 3 immagini icone di questo periodo storico: Muro di Berlino, Torri Gemelle e le persone che si aggrappano all’aereo all’aeroporto di Kabul».

  • THOMAS TUROLO: «Neanche un attore può ipotizzare scene così»

«Stavo rientrando a casa dall’Università verso le 16 – racconta l’allora ventenne Thomas Turolo, regista – e ho acceso Rai2. Vedendo le immagini chiamai i miei amici che non credettero a nessuna delle parole che stavo dicendo loro.

È impensabile che un aereo venga contro il tuo ufficio, neanche un attore riesce a immaginarlo. Ciò che mi ha impressionato di più è stata la scelta delle persone se morire buttandosi giù dall’ufficio o rimanendo su. La prima consapevolezza è stata un brivido umano che ti scorreva lungo la schiena, poi con il passare dei mesi è arrivata quella sociale».

  • GIANNOLA NONINO: «Da poco ero rientrata proprio da quella città: fu un’angoscia»

«Ero rientrata da poco da New York, mercato importante per noi e città dove abitavano mia sorella e mia nipote. Casualmente ho sentito alla radio che cosa fosse successo, ma le notizie erano confuse. Mia sorella non rispondeva al cellulare e io ero presa dall’angoscia.

L’Occidente perse la sua sicurezza, ma forse cominciò allora ad interrogarsi più seriamente su se stesso e sul mondo – spiega Giannola Nonino, la signora della grappa –. A che cosa sono serviti i soldi investiti? A breve dovrei tornare a New York, ma ho il terrore che qualcosa di terribile possa accadere di nuovo e in qualunque momento». 

  • ULDERICA DA POZZO: «Me lo disse mio cugino per strada a Ravascletto»

Ero a Ravascletto. Stavo andando a casa di mia mamma e ho incrociato mio cugino Claudio. Era sotto shock, era talmente incredibile quello che mi stava raccontando che non mi pareva vero. Ho realizzato la portata dell’evento dal suo racconto.

Mi informava con una tale empatia e sgomento che sembrava rassegnato – afferma Ulderica da Pozzo, fotografa –. Sono una visionaria, del resto faccio la fotografa, e sentendo le sue parole mi sono immaginata quello che poteva essere successo. Dopo sono corsa da mia mamma e ho acceso la tv. Quello che vidi però superava l’immaginazione».

  • MARIA GIOVANNA ELMI: «Ero in una agenzia viaggi e vidi tutto in diretta tv»

«Stavo andando in un’agenzia di viaggi. Mentre stavo per entrare, ho visto il televisore acceso dentro al negozio. Sono rimasta incredula di ciò che stava accadendo – ricorda Maria Giovanna Elmi, ex conduttrice Rai –. Ho anche un ricordo piacevole riguardo la tragedia.

Mi trovavo davanti a Papa Ratzinger a Roma. Era presente anche l’ingegnere friulano Mario Collavino, incaricato della costruzione al posto delle Torri Gemelle. Ogni volta che ci penso voglio consolarmi pensando alla rinascita, a cosa sono riusciti a ricreare. Mi sembra un buon messaggio anche per la situazione odierna legata al Covid».

  • MANUELA DI CENTA: «Ero a Livigno e la gente stava appiccicata alla tv come in un film»

«Mi ricordo benissimo di quel giorno perché stavo in montagna a Livigno per una corsa – racconta Manuela Di Centa, campionessa olimpica –. Vedevo le persone appiccicate ai teleschermi e non capivo cosa stesse accadendo, mi sembrava un action film. Quando sono stata a New York, ho visitato il memorial. Sono rimasta affascinata per la bellezza del luogo di dolore.

Quello che sta succedendo in Afghanistan mi ha riportato alle Torre Gemelle. In aggiunta, la medaglia di bronzo vinta da Monica Contraffatto che ha perso un arto in una missione in Afghanistan ha mescolato ancora di più i miei ricordi»

  • REMO ANZOVINO: «Iniziarono ad arrivare telefonate dagli Usa...»

«Ero a Milano nello studio dell’avvocato Massimo Di Noia, noto penalista, e stavo preparando i documenti per un processo assieme ad alcuni colleghi. A un certo punto allo studio, molto importante e con diversi collegamenti internazionali, sono cominciate ad arrivare telefonate su telefonate dagli Stati Uniti e abbiamo acceso la televisione: così abbiamo appreso quello che stava succedendo».

È questo il ricordo del musicista e avvocato Remo Anzovino. «Ero da poco arrivato a Milano – continua – e pochi giorni dopo c’è stato lo schianto dell’aereo sul Pirellone, che ricordo bene e ho visto con i miei occhi».

  • MASSIMO SOMAGLINO: «Chiediamoci cosa capivamo, forse Bin Laden ha poi vinto...»

Mah, forse non è troppo importante dove io fossi, quel che importa – dice l’attore Massimo Somaglino – è chiedersi che cosa avevo capito, vedendo il disastro in diretta tv, e che cosa capivamo veramente tutti, allora….

Non sapevo, per esempio, che solo due giorni prima, il 9 settembre, Al Quaeda aveva assassinato Ahmad Shah Massoud, il leone del Panjshir, capo della resistenza antisovietica prima e antitalebana poi, unico vero condottiero Afghano dalla parte del popolo, ammazzato durante una finta intervista, ad opera di due kamikaze sostenuti dal Pakistan. Pensando a oggi, forse Bin Laden ha vinto anche da morto...».

  • CRISTINA SBAIZERO: «Ogni anno il Wtc di Trieste promuove il Fvg ricordando»

«Trieste, su iniziativa del locale World Trade Center, fu la prima città in Italia a intitolare una piazza alle vittime dell’11 settembre 2001 e ricorda ogni anno gli eventi di quel giorno che ha segnato il mondo intero attraverso la partecipazione a iniziative di promozione economica del territorio del Friuli Venezia Giulia, nell’ambito di eventi organizzati da altri World Trade Center nel mondo», dice Cristina Sbaizero, ceo del World Trade Center Trieste, candidata a rappresentarlo nelle imminenti elezioni della Wtca con l’auspicio «di occupare uno dei 12 posti del cda per contribuire con nuove proposte».


© RIPRODUZIONE RISERVATA




Moscow.media
Частные объявления сегодня





Rss.plus
















Музыкальные новости




























Спорт в России и мире

Новости спорта


Новости тенниса