Samone, truffati due anziani: «Vostro figlio in carcere dopo un incidente»
«Buongiorno, siamo i carabinieri. Suo figlio è qui da noi, in caserma e tra poco saremo costretti a trasferirlo in carcere. È stato protagonista di un terribile incidente stradale. Ha investito e ucciso una persona. Tra poco un nostro collega sarà da voi e vi spiegherà cosa è accaduto e cosa dovete fare per aiutare il vostro ragazzo».
E un quarto d’ora dopo alla porta di due anziani coniugi si è effettivamente presentato un uomo «di bell’aspetto e dai modi gentili» che si è spacciato per un carabiniere.
Naturalmente era una truffa e i due pensionati, sconvolti per la telefonata, ci sono cascati. «Quell’uomo - hanno poi raccontato marito e moglie ai veri carabinieri - pareva raccontasse la verità. Conosceva un sacco di particolari su di noi e si è prodigato nello spiegare come darci una mano». Naturalmente erano necessari denaro e preziosi che i due anziani hanno preso da portafogli e cassetti e consegnato al sedicente militare dell’Arma che poi ha salutato non senza rivolgersi gentilmente ai due truffati: «Avete fatto la cosa giusta. Tra poco vi farò sapere come è andata».
È andata che i due anziani, fragili e spaventati, qualche ora più tardi avevano di fronte a loro i carabinieri, ma quelli veri. A cui hanno raccontato l’accaduto e fornito tutti i dettagli che ricordavano. La stessa tecnica è stata usata anche per trarre in inganno altre potenziali vittime. Le indagini sono partite e dell’episodio se ne stanno occupando gli investigatori del Nucleo operativo della Compagnia di Ivrea il cui neo comandante, il capitano Manuel Grasso, lunedì in una conferenza stampa coi giornalisti aveva promesso «il massimo impegno per arginare questi odiosi reati consumati ai danni di persone anziane e fragili» e sottolineando come «sia fondamentale stare all’erta e segnalare ogni movimento sospetto» perché «fare comunità significa anche questo «il nostro lavoro e vigilare e reprimere. Basta una telefonata. Non si abbia paura a farla».
Infatti, la scorsa settimana, una vicina di casa di una coppia di Pavone, insospettita da alcuni individui entrati in casa di due pensionati con palette e false divise, ha allertato i carabinieri. I due sono stati presi dai carabinieri dopo un inseguimento e la refurtiva restituita.